Nuova condanna ottenuta dall'Anief in Consiglio di Stato a carico del Ministero dell'Istruzione per inadempienza: imposta l'immediata esecuzione degli ordini giudiziali e individuato un commissario ad acta che sostituirà l'Amministrazione in caso di ulteriori ritardi.
Con una nuova ordinanza ottenuta dall'Avvocato Anief Michele Ursini, il Consiglio di Stato condanna il Miur per inadempienza e impone l'immediato rispetto degli ordini giudiziali individuando un commissario ad acta in caso il Ministero dell'Istruzione non esegua con rapidità ed efficacia gli ordini del tribunale rivalutando le domande di trasferimento presentate nel 2016 da altri 20 docenti “vittime” dell'algoritmo impazzito. L'avvocato Ursini aveva già ottenuto provvedimento favorevole che riparava agli errori di quell'algoritmo ministeriale e imponeva una valutazione ponderata delle domande di mobilità in base al merito. Ora il Miur viene nuovamente condannato al pagamento di 1.500 Euro di spese di ottemperanza con l'ulteriore aggravio dell'onere del compenso di 1.500 Euro per il commissario ad acta già individuato e che opererà in caso l'Amministrazione si ostini a non eseguire gli ordini entro 30 giorni. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Il Ministero non potrà più indugiare e dovrà rispettare le determinazioni del Consiglio di Stato come avrebbe dovuto fare sin da subito. Nelle procedure di trasferimento l'unico vero criterio costituzionalmente orientato è quello del merito e con la rappresentatività lo ribadiremo nella contrattazione collettiva prodigandoci perché i diritti di tutti i lavoratori della scuola vengano rispettati ab origine e senza ritardi”.
Il Consiglio di Stato, con la nuova ordinanza emanata in questi giorni, ribadisce al Ministero dell'Istruzione la necessità di rivedere “con precisione e rigore” le istanze di trasferimento 2016 presentate da altri 20 docenti che avevano subito il trasferimento a causa dell'ormai famigerato algoritmo ministeriale “al di là di automatismi informatici d’altro tenore” e nel rispetto del principio del merito e del punteggio posseduto. L'Avvocato Michele Ursini dell'Anief, ottiene ancora una volta ragione sul Miur che ha svolto le operazioni di mobilità 2016 in base a un algoritmo tutt'altro che preciso e puntuale. Rilevato, inoltre, “l’evidente inadempimento da parte delle Amministrazioni intimate” il Consiglio di Stato ha ordinato l'assegnazione al Miur del “termine di giorni venti (20 gg.) dalla comunicazione della presente ordinanza o dalla sua notificazione a cura di parte, per definire le posizioni di ciascun ricorrente e, se del caso, di trasferirli nelle sedi disponibili richieste, secondo quanto deciso dall’ordinanza” e rileva come sia necessario, vista la precedente inadempienza dell'Amministrazione, “altresì nomina fin d’ora, in caso di persistente inerzia del MIUR e quale Commissario ad acta, il Capo del Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali dello stesso Ministero, affinché, nell’ulteriore termine di giorni dieci (10 gg.) decorrente da quando è inutilmente trascorso quello dianzi assegnato e per il tramite d’un dirigente da lui prescelto, provveda per l’esecuzione integrale di detta ordinanza”, condannando “le Amministrazioni intimate al pagamento, a favore dei ricorrenti, delle spese del presente giudizio d’esecuzione, che sono nel complesso liquidate in € 1.500, oltre accessori come per legge. Pone a carico delle Amministrazioni stesse il compenso del Commissario ad acta, che è nel complesso liquidato in € 1.500,00, oltre accessori di legge se dovuti ed al netto delle spese per l’incarico documentate”.
L'inadempienza del Miur, dunque, è stata nuovamente censurata in tribunale e l'azione del legale Anief si è nuovamente dimostrata determinante per l'ottenimento del rispetto dei diritti dei tanti docenti che nel 2016 si sono ritrovati, loro malgrado, “vittime” dell'algoritmo ministeriale e trasferiti a centinaia di chilometri di distanza dalle proprie famiglie pur avendo punteggi utili al rientro nella provincia di residenza. “Il Ministero non potrà più indugiare e dovrà rispettare le determinazioni del Consiglio di Stato come avrebbe dovuto fare sin da subito - ribadisce Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – Nelle procedure di trasferimento l'unico vero criterio costituzionalmente orientato è quello del merito e non appena raggiunta la rappresentatività lo ribadiremo nella contrattazione collettiva prodigandoci perché i diritti di tutti i lavoratori della scuola vengano rispettati ab origine e senza ritardi”.