Rischia di cadere il blocco delle cinque organizzazioni sindacali rappresentative: gli ultimi dati nazionali indicano in crescita, infatti, il numero di deleghe sindacali per le organizzazioni che sinora hanno riscosso meno favori. Ad avere delle concrete possibilità di superare il 5%, la soglia per accedere alla rappresentatività e sedersi al tavolo delle trattative, è soprattutto l’Anief: il giovane sindacato arriva a questo appuntamento con oltre il 6% delle deleghe (38mila) e più di 6mila candidati. L’obiettivo è portare al tavolo delle trattative le strade e le lotte alternative condotte dal giovane sindacato, come le impugnazioni in tribunale ma anche la via legislativa attraverso la presentazione di emendamenti ai disegni di legge. Ecco perché la presenza di un sindacato volitivo, con una miriade di sentenze favorevoli che hanno costretto Miur e legislatore a produrre finalmente norme eque e non più lesive dei diritti dei lavoratori, potrebbe cambiare lo stato di fermo.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): Con questi presupposti la nostra presenza ai tavoli delle trattative intende diventare decisiva per effettuare un cambio di marcia su un settore che, per quel che riguarda i lavoratori negli ultimi anni, è stato caratterizzato da un deciso decremento sul fronte economico e normativo. Per questo, siamo già d’ora pronti a rivedere il contratto collettivo nazionale in tutti quei casi in cui non riconosce la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo o tutto il servizio di ruolo nella ricostruzione di carriera o nei passaggi di ruolo del personale. Ma vogliamo anche mutare l’assetto dei contratti collettivi quadro. Sempre tra i contratti vogliamo rivedere quelli d’istituto, in tutti quei casi in cui antepongono interessi personali o particolari al diritto nazionale e comunitario e alle fondamentali regole della trasparenza, del merito, dell'efficienza ed efficacia della PA.
Chi volesse sostenere il sindacato, per farlo diventare rappresentativo, ha la possibilità di candidarsi con Anief alla prossima campagna RSU 2018: basta inviare on line la propria candidatura.
Entro il prossimo 20 aprile, ma forse già nella prima decade di marzo, oltre un milione di lavoratori della scuola saranno chiamati a partecipare al rinnovo delle elezioni Rsu: lo prevede il Protocollo per la definizione del calendario delle votazioni per il rinnovo delle RSU del personale dei comparti pubblici, sottoscritto solo pochi giorni fa tra l’Aran e le Confederazioni sindacali. Dopo decenni di stabilità, con il blocco delle cinque organizzazioni sindacali rappresentative, la scuola si appresta a vivere una possibile rivoluzione. Gli ultimi dati nazionali indicano in crescita, infatti, il numero di deleghe sindacali per le organizzazioni che sinora hanno riscosso meno favori.
Ad avere delle concrete possibilità di superare il 5%, la soglia per accedere alla rappresentatività e sedersi al tavolo delle trattative, è soprattutto l’Anief: il giovane sindacato, arriva a questo appuntamento con oltre il 6% delle deleghe (38mila) e più di 6mila candidati. Anche la stampa specialistica è di questo avviso: “In questo ultimo triennio – scrive Tuttoscuola - l’azione martellante di questo sindacato è continuata su qualsiasi provvedimento del Miur”. Per cui, “la novità delle prossime elezioni per il rinnovo delle RSU potrebbe venire proprio dall’esito elettorale dei consensi all’Anief. Se la sua linea alternativa venisse premiata, costringerebbe forse i sindacati tradizionali a rivedere l’impianto delle relazioni sindacali”.
L’ipotesi è verosimile: in Italia, infatti, le relazioni sindacali sono legate ad una sterile concertazione di tipo tradizionale che solo di rado contempla strade e lotte alternative, come le impugnazioni in tribunale ma anche la via legislativa attraverso la presentazione di emendamenti ai disegni di legge. Ecco perché la presenza di un sindacato volitivo, con una miriade di sentenze favorevoli che hanno costretto Miur e legislatore a produrre finalmente norme eque e non più lesive dei diritti dei lavoratori, potrebbe cambiare lo stato di stallo.
“Con questi presupposti - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - la nostra presenza ai tavoli delle trattative intende diventare decisiva per effettuare un cambio di marcia su un settore che, per quel che riguarda i lavoratori negli ultimi anni, è stato caratterizzato da un deciso decremento sul fronte economico e normativo. Per questo, siamo già d’ora pronti a rivedere il contratto collettivo nazionale in tutti quei casi in cui non riconosce la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo o tutto il servizio di ruolo nella ricostruzione di carriera o nei passaggi di ruolo del personale”.
“Ma vogliamo anche mutare l’assetto dei contratti collettivi quadro, laddove prevedono la trattenuta del 2,5% in regime di TFR, i contratti integrativi che negano ai neo-assunti dal 2011 il primo gradino stipendiale nella progressione di carriera o nella mobilità inseriscono blocchi o vincoli o non riconoscono il servizio nella paritaria. Sempre tra i contratti vogliamo rivedere – conclude Pacifico – quelli d’istituto, in tutti quei casi in cui antepongono interessi personali o particolari al diritto nazionale e comunitario e alle fondamentali regole della trasparenza, del merito, dell'efficienza ed efficacia della PA”.
L’obiettivo dell’Anief è introdurre una reale ventata di cambiamento, sia a livello di contrattazione nazionale sia di ogni scuola. Chiunque, docente e Ata, volesse sostenere il sindacato, per farlo diventare rappresentativo, ha la possibilità di candidarsi con Anief alla prossima campagna RSU 2018: basta inviare on line la propria candidatura. Per illustrare al personale il programma e le ambizioni dell’Anief, fino all’inizio del 2018, sono previsti 15 eventi nazionali.
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