Ennesimo passo falso del Miur, costretto ad ammettere i limiti del sistema on line introdotto la scorsa estate: in attesa che i tecnici del Ministero dell’Istruzione provvedano ad attuare “ulteriori approfondimenti sulle modifiche da apportare alla piattaforma informatica al fine di evitare di pregiudicare il diritto da parte degli interessati di presentare la domanda”, l’amministrazione permette l’inoltro anche per le vie tradizionali.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È assurdo che ancora si continui a calpestare la Direttiva Comunitaria 1999/70/CE. Su questo punto abbiamo già vinto più volte in tribunale, ottenendo il riconoscimento della pari dignità al servizio da precari e anche sulla questione del servizio svolto nelle scuole paritarie, abbiamo ottenuto successo ai fini dell'attribuzione di punteggio per la mobilità e abbiamo ottenuto pronunce anche sulla valutabilità di tali esperienze ai fini della carriera. Rimane da rispettare, comunque, la scadenza del 31 dicembre, in modo da emettere il decreto di ricostruzione di carriera in tempi rapidi: entro il 28 febbraio 2017.
Intanto, continua a fare scalpore la possibilità di conteggiare per intero solo i primi 4 anni di pre-ruolo, mentre gli eventuali ulteriori servizi, svolti sempre come supplente, valgono solo per due terzi. Così, ad un precario storico con 16 anni di pre-ruolo vengono tolti illegittimamente, ai fini della carriera, ben 4 anni. Allo stesso modo, l’amministrazione continua a non riconoscere gli anni di servizio svolti nelle scuole paritarie.
È ancora possibile ricorrere per vedersi riconosciuto il diritto all'integrale ricostruzione di carriera commisurata agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere immediatamente il corretto inquadramento stipendiale. Anche per le supplenze nelle scuole paritarie. Per ulteriori informazioni e aderire ai ricorsi promossi dall'Anief, clicca qui.
Il Ministero dell’Istruzione continua a fare un passo avanti e due indietro. Soprattutto quando si tratta di attuare importanti processi tecnologici che hanno effetti diretti su utenza e personale. Non si è sottratto a questo andamento il rinnovo delle modalità di ricostruzione di carriera che la scorsa estate sembravano finalmente destinate a scrollarsi di dosso i tempi biblici di attuazione delle pratiche, soprattutto nelle province maggiori: è di questi giorni la notizia che, invece, prima l’amministrazione ha ammesso la presenza di numerosi problemi nella gestione della domanda su Istanze on line, per poi introdurre la fase “sperimentale” con tanto di ritorno all’accettazione delle domande, da presentare entro il prossimo 31 dicembre, anche con modello tradizionale cartaceo. Il tutto, spiega lo stesso Miur con apposita Nota ufficiale, in attesa che i tecnici del Ministero dell’Istruzione provvedano ad attuare “ulteriori approfondimenti sulle modifiche da apportare alla piattaforma informatica al fine di evitare di pregiudicare il diritto da parte degli interessati di presentare la domanda”.
A questo punto, si spera che la procedura informatizzata possa essere potenziata in breve tempo, poiché la sua messa a regime on line, senza più intoppi o problemi tecnici, scrive Orizzonte Scuola, “permetterà di rispettare la data del 28 febbraio di ciascun anno come termine ultimo per comunicare al MEF le risultanze dei dati relativi alle domande presentate”. Rimangono pertanto in vigore le “nuove modalità di gestione delle domande di ricostruzione di carriera” (Nota n.17030 del 1° settembre scorso): risulta che le richieste, “per il riconoscimento dei servizi agli effetti della carriera del personale scolastico siano presentate al Dirigente scolastico nel periodo compreso tra il 1º settembre e il 31 dicembre di ciascun anno, ferma restando la disciplina vigente per l’esercizio del diritto al riconoscimento dei servizi agli effetti della carriera”.
Si ricorda che la domanda di ricostruzione di carriera, da effettuare tramite il portale Miur ‘Istanze On Line’ e presa in carica dalla scuola di titolarità o di incarico triennale del dipendente, è riservata al personale a tempo indeterminato nella scuola pubblica che ha superato l’anno di prova ed è utile ai fini dell'inquadramento del dipendente nel corretto scaglione stipendiale in base ai servizi prestati prima dell'immissione in ruolo. L’amministrazione scolastica di competenza, entro il 28 febbraio dell’anno immediatamente successivo alla proposizione della domanda, dovrà verificare i servizi dichiarati dal dipendente e provvederà a emettere il decreto di ricostruzione di carriera.
Il personale già confermato in ruolo, dunque, che ha svolto qualsiasi servizio utile (almeno 180 giorni per anno scolastico o servizio continuativo dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale) o altro servizio comunque riconoscibile ai fini della carriera svolto antecedentemente alla nomina a tempo indeterminato ha ancora solo 10 giorni di tempo, tenendo sempre presente i 10 anni massimi di tempo per inoltrare la domanda dal momento della conferma in ruolo.
Sempre in tema di ricostruzione di carriera, continua a fare scalpore la possibilità di conteggiare per intero solo i primi 4 anni di pre-ruolo, mentre gli eventuali ulteriori servizi, svolti sempre come supplente, valgono solo per due terzi. Così, ad esempio, ad un precario storico con 16 anni di pre-ruolo vengono tolti illegittimamente, ai fini della carriera, ben 4 anni. Allo stesso modo, l’amministrazione continua a non riconoscere gli anni di servizio svolti nelle scuole paritarie.
Anief ritiene da sempre questa mancata considerazione in toto del periodo pre-ruolo, in aperto contrasto con le direttive comunitarie, le quali impongono, senza distinzione di sorta, la non discriminazione tra il servizio a tempo determinato e quello svolto dal personale di ruolo o in scuole con la stessa valenza giuridica. Per questo l’Anief invita tutto il personale interessato a presentare domanda di ricostruzione di carriera indicando tutto il servizio utile, compreso quello svolto nelle scuole paritarie per il quale l’associazione sindacale autonoma ha promosso uno specifico ricorso.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “è assurdo che ancora si continui a calpestare la Direttiva Comunitaria 1999/70/CE. Su questo punto abbiamo già vinto più volte in tribunale, ottenendo il riconoscimento della pari dignità al servizio da precari e anche sulla questione del servizio svolto nelle scuole paritarie, abbiamo ottenuto successo ai fini dell'attribuzione di punteggio per la mobilità e abbiamo ottenuto pronunce anche sulla valutabilità di tali esperienze ai fini della carriera. Non esistono servizi di serie A o di serie B; esistono attività lavorative che hanno incrementato l'esperienza del lavoratore e che devono correttamente essere riconosciute ai fini delle progressioni di carriera senza alcuna discriminazione”.
È ancora possibile ricorrere per vedersi riconosciuto il diritto all'integrale ricostruzione di carriera commisurata agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere immediatamente il corretto inquadramento stipendiale. Anche per le supplenze nelle scuole paritarie. Per ulteriori informazioni e aderire ai ricorsi promossi dall'Anief clicca qui.
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