Straordinario successo targato Anief sulla ricostruzione di carriera con una nuova sentenza che accoglie le tesi del nostro sindacato e impone al Miur il riconoscimento ai fini della carriera del servizio svolto nelle scuole paritarie nella medesima misura riconosciuta dalla normativa a quello svolto nelle scuole statali. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Maria Maniscalco ottengono dal Tribunale del Lavoro di Vicenza una sentenza esemplare destinata a segnare la futura giurisprudenza in materia. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Questo è un altro importante successo ottenuto dal nostro sindacato ai fini della corretta valutazione della carriera pregressa svolta nelle scuole paritarie prima dell'immissione in ruolo. Non ha alcun senso che gli anni di esperienza svolti nelle scuole paritarie, utili all'acquisizione di punteggio nelle graduatorie per le immissioni in ruolo non siano, poi, riconosciuti utili nella ricostruzione di carriera. Con la rappresentatività ribadiremo ai tavoli questa ulteriore incongruenza che, di fatto, discrimina i lavoratori. Non possono esistere scuole di serie A o di serie B e la pari dignità delle scuole paritarie è riconosciuta da una legge dello Stato che deve essere rispettata e applicata in tutti i contesti”.
Il Giudice del Lavoro di Vicenza, infatti, con riferimento all'art. 485, D.Lgs. n. 297/94 che regola i termini per la ricostruzione di carriera, dà piena ragione a quanto sostenuto dall'Anief ed evidenzia come “la norma in commento sia stata elaborata, nell’anno 1994, allorquando non era stata ancora introdotta, per il tramite della Legge 62/2000, la categoria delle scuole paritarie; categoria questa che ha nei fatti ed in termini inequivoci, in ragione della previsione di cui all’art. 1-bis, DL 250/2005 (conv. in Legge 27/2006), sostituito la precedente classificazione che annoverava, tra le scuole non statali, quelle c.d. parificate e quelle c.d. pareggiate. Nello specifico, la norma dell’art. 485, Dlgs. 297/1994 che faceva quindi, ed ancora oggi fa, uso della terminologia all'epoca (1994) adottata per indicare gli istituti scolastici privati fatti oggetto di equiparazione giuridica a quelli statali, non può oggi non trovare applicazione con riferimento alle rinominate, ancorché non più rigorosamente disciplinate, scuole paritarie" e specifica come “posto che l’art. 485, Dlgs. 297/1994 fa riferimento alle scuole paritarie, ai docenti che vantino periodi di pre-ruolo entro simili scuole non potrà che essere riconosciuto il trattamento da tale norma contemplato”. Simile equiparazione, “e con ciò l’appena affermato fenomeno di successione tra norme ed istituti giuridici, ben si evince dall’art. 1-bis, DL 250/2005 (conv. in Legge 27/2006)” la sentenza, dunque, ribadisce come tale norma “altro non afferma se non che le locuzioni “scuola pareggiata” e “scuola parificata”, leggibili all’interno di norme di legge che non siano state abrogate, debbano essere sostituite dalla locuzione “scuola paritaria”. Condanna, dunque, il Miur “al riconoscimento in favore del ricorrente, ai fini della ricostruzione della carriera, dell’anzianità di servizio maturata con i contratti stipulati alle dipendenze della scuola paritaria” applicando le medesime modalità di valutazione del servizio di cui all’art. 485, DLgs. 297/1994.
“Questo è un altro importante successo ottenuto dal nostro sindacato ai fini della corretta valutazione dell'esperienza pregressa svolta nelle scuole paritarie prima dell'immissione in ruolo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - Non ha alcun senso che gli anni di esperienza svolti nelle scuole paritarie, utili all'acquisizione di punteggio nelle graduatorie per le immissioni in ruolo non siano, poi, riconosciuti utili nella ricostruzione di carriera. Con la rappresentatività ribadiremo ai tavoli questa ulteriore incongruenza che, di fatto, discrimina i lavoratori. Non possono esistere scuole di serie A o di serie B e la pari dignità delle scuole paritarie è riconosciuta da una legge dello Stato che deve essere rispettata e applicata in tutti i contesti”. Fino a quando il Miur non recepirà esplicitamente il disposto normativo e continuerà caparbiamente a non riconoscere il servizio nelle scuole paritarie ai fini della ricostruzione di carriera, il nostro sindacato continuerà a patrocinare gli specifici ricorsi, al momento unica strada per il riconoscimento di un diritto palesemente disatteso dall'Amministrazione scolastica.
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