Gli onorevoli Maestri, Civati, Brignone e Pastorino appartenenti a "Liberi e Uguali", la formazione politica che mette insieme Mdp, Sinistra Italiana e Possibile, chiedono formalmente alla Ministra Valeria Fedeli quali misure intenda adottare a seguito dell’estromissione dall’inserimento nelle GaE e dalla stabilizzazione dei maestri della scuola dell’infanzia e primaria con titolo conseguito ante 2002 derivante dalla sentenza dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato emessa poco prima di Natale: la Ministra è consapevole che le “azioni innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo” del sindacato, “ove fossero accolte, renderebbero del tutto ingestibile la situazione ed esporrebbero lo Stato italiano al rischio di pesanti sanzioni, anche in relazione alla sentenza della Corte di Giustizia Europea ‘Mascolo’ del 24 novembre 2014 contro l’abuso di contratti a tempo determinato nella scuola italiana?”. Alla luce di questo, si chiede anche di modificare “l’art. 17 del D.Lgs. 59/2017, nella parte in cui non prevede anche per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria l’avvio di una fase transitoria e l’estensione del concorso riservato ai docenti abilitati, attualmente previsti esclusivamente per la scuola secondaria di I e II grado”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): L’alto numero di politici che stanno auspicando soluzioni a favore dei diplomati magistrale, benché con scarse possibilità di riuscita per via dello scioglimento delle Camere, dimostra che quella sentenza del Consiglio di Stato sta producendo delle scorie davvero pesanti. Alla nostra soluzione al problema pronta da mesi, riaprire le GaE e ammettere tutti gli abilitati, modificare il decreto legislativo sulla formazione iniziale e reclutamento estendendolo anche ai docenti della scuola infanzia e primaria, se ne stanno aggiungendo ora delle altre. Tutte finalizzate al medesimo obiettivo: assorbire nei ruoli dello Stato questi maestri che da anni, anche da decenni, permettono alle nostre scuole dell’infanzia e primaria di garantire un servizio efficiente e continuativo.
Produce risultati concreti l’azione dell’Anief sulla vicenda dei diplomati magistrale estromessi dall’inserimento nelle GaE e dalla stabilizzazione, a seguito della discussa sentenza della plenaria del Consiglio di Stato che prima di Natale ha violato il giudicato espresso in altre sette precedenti sentenze di tenore opposto: è di queste ore la notizia che su richiesta del giovane sindacato, è stata presentata un’interrogazione parlamentare alla Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, da parte dagli onorevoli Maestri, Civati, Brignone e Pastorino appartenenti a "Liberi e Uguali", la formazione politica che mette insieme Mdp, Sinistra Italiana e Possibile.
Con l’interrogazione si concretizza l’intenzione del giovane sindacato di presentare appositi ricorsi in Europa, dopo che quello “madre”, depositato sul precariato scolastico italiano dai legali Anief presso la Cedu, è stato già dichiarato ammissibile, si sottolinea che questo esito sorprendente della plenaria di metà dicembre “rischia di travolgere gli analoghi ricorsi presentati da migliaia di docenti innanzi al giudice amministrativo dal 2014 ad oggi”, aprendo “una fase di grande confusione e difficoltà per le istituzioni scolastiche che rischiano di perdere ad anno scolastico ampiamente avviato una parte consistente dei docenti in servizio. Per non parlare del dramma vissuto dai docenti che rischiano l’annullamento dei contratti in essere”.
Maestri, Civati, Brignone e Pastorino ricordano poi alla titolare del dicastero dell’Istruzione che le “azioni innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo” del sindacato, “ove fossero accolte, renderebbero del tutto ingestibile la situazione ed esporrebbero lo Stato italiano al rischio di pesanti sanzioni, anche in relazione alla sentenza della Corte di Giustizia Europea “Mascolo” del 24 novembre 2014 contro l’abuso di contratti a tempo determinato nella scuola italiana”. Alla luce di questo, si chiede alla Ministra di “proporre la modifica dell’art. 17 del D.Lgs. 59/2017, nella parte in cui non prevede anche per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria l’avvio di una fase transitoria e l’estensione del concorso riservato ai docenti abilitati, attualmente previsti esclusivamente per la scuola secondaria di I e II grado”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ricorda di averlo “detto qualche giorno fa: l’alto numero di politici che stanno auspicando soluzioni a favore dei diplomati magistrale, benché con scarse possibilità di riuscita per via dello scioglimento delle Camere, dimostra che quella sentenza del Consiglio di Stato, resa nota lo scorso 20 dicembre, sta producendo delle scorie davvero pesanti. Alla nostra soluzione al problema pronta da mesi, riaprire le GaE e ammettere tutti gli abilitati, modificare il decreto legislativo sulla formazione iniziale e reclutamento estendendolo anche ai docenti della scuola infanzia e primaria, se ne stanno aggiungendo ora delle altre. Tutte finalizzate al medesimo obiettivo: assorbire nei ruoli dello Stato questi maestri che da anni, anche da decenni, permettono alle nostre scuole dell’infanzia e primaria di garantire un servizio efficiente e continuativo”.
Per ribadire tale necessità, il nostro sindacato ha deciso di produrre le massima forma di protesta, aderendo allo sciopero del prossimo 8 gennaio, giorno di ripresa delle lezioni dopo la pausa natalizia, quando si svolgeranno anche diversi sit-in: il principale si svolgerà a Roma, davanti al Miur a partire dalle ore 9.00; gli altri sono stati programmati davanti agli Uffici Scolastici Regionali di Palermo, Torino, Milano, Bari e Cagliari.
“Nel frattempo – conclude Pacifico – Anief prosegue la battaglia in difesa dei diplomati magistrale appellandosi ai tribunali transnazionali: abbiamo infatti prontamente avviato le procedure di preadesione al ricorso gratuito dei docenti diplomati magistrale alla CEDU e quelle per inviare una petizione alla Commissione del Parlamento Europeo. Il nostro sindacato, inoltre, sta predisponendo un reclamo collettivo al Consiglio d’Europa”.
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE ALLA MINISTRA DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, SEN. VALERIA FEDELI
TESTO
Iniziative in ordine alla tutela della continuità didattica e dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante dopo la sentenza n. 11/2017 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato
Come è noto, con sentenza n. 11 del 20 dicembre 2017, l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso presentato da un gruppo di docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/02 – e pertanto abilitante all’insegnamento nelle scuola dell’infanzia e in quella primaria – volto ad ottenere il riconoscimento dell’inserimento degli stessi nelle graduatorie ad esaurimento di cui all'articolo 1, comma 605, lettera c), della Legge n. 296 del 27 dicembre 2006.
Detta sentenza ha ribaltato il precedente orientamento dello stesso supremo organo giudiziario amministrativo, espresso ex plurimis con le sentenze nn. 1973/15, 3628/15, 3673/15, 3675/15, 3788/15, 4232/15, 5439/15, che avevano invece dato ragione ai ricorrenti e ne avevano consentito l’inserimento in dette graduatorie nonché la stipula, per migliaia di essi, di contratti di docenza a tempo determinato e a tempo indeterminato nelle scuole statali con apposizione di una clausola rescissoria in attesa di definizione nel merito del giudizio.
Con il respingimento odierno, che di fatto rischia di travolgere gli analoghi ricorsi presentati da migliaia di docenti innanzi al giudice amministrativo dal 2014 ad oggi, si apre una fase di grande confusione e difficoltà per le istituzioni scolastiche che rischiano di perdere ad anno scolastico ampiamente avviato una parte consistente dei docenti in servizio. Per non parlare del dramma vissuto dai docenti che rischiano l’annullamento dei contratti in essere.
La situazione è resa vieppiù complicata dall’annuncio di alcune organizzazioni sindacali di voler intraprendere ulteriori azioni innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo che, ove fossero accolte, renderebbero del tutto ingestibile la situazione ed esporrebbero lo Stato italiano al rischio di pesanti sanzioni, anche in relazione alla sentenza della Corte di Giustizia Europea “Mascolo” del 24 novembre 2014 contro l’abuso di contratti a tempo determinato nella scuola italiana.
Pertanto, chiediamo alla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca quali iniziative intenda intraprendere il Governo per la tutela della continuità didattica nel corrente anno scolastico e quali in relazione all’esigenza di approntare una soluzione politica e amministrativa alla situazione dei diplomati magistrali abilitati espulsi dalle graduatorie ad esaurimento in seguito alla sentenza dell’Adunanza plenaria. In particolare, chiediamo se sia intenzione della Ministra proporre la modifica dell’art. 17 del D.Lgs. 59/2017, nella parte in cui non prevede anche per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria l’avvio di una fase transitoria e l’estensione del concorso riservato ai docenti abilitati, attualmente previsti esclusivamente per la scuola secondaria di I e II grado.
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