Sulla protesta stanno confluendo diverse altre associazioni e organizzazioni sindacali. La mobilitazione d’inizio primavera coincide con l’insediamento delle nuove Camere, a seguito delle votazioni politiche del prossimo 4 marzo. I nuovi parlamentari verranno infatti a conoscenza del fatto che in Italia ci sono decine e decine di migliaia di docenti e Ata precari, anche di lungo corso, a cui il Governo uscente non solo non ha fornito alcuna garanzia per il loro futuro professionale, ma ha addirittura posto resistenze contro la loro stabilizzazione. Come nel caso dei maestri con diploma magistrale, contro cui proprio oggi l’Anief ha comunicato di avere presentato reclamo collettivo al Consiglio d’Europa direttamente tramite il suo presidente nazionale Marcello Pacifico. Il giovane sindacato ritiene, infatti, che i docenti con diploma magistrale abbiano pieno diritto a rimanere in quelle Graduatorie ad esaurimento già riaperte nel 2008 e nel 2012. Allo stesso modo, va confermata l’immissione in ruolo dei 6mila e oltre maestri già assunti a tempo indeterminato e che hanno pure già superato l’anno di prova o che lo devono superare nel corrente anno scolastico. La permanenza nelle GaE, inoltre, va accordata a tutti i docenti abilitati, quindi anche a coloro che sono usciti dai Corsi di Scienze della formazione primaria, gli stessi abilitati con Tfa, Pas e all’estero.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La categoria dovrà giungere compatta alla mobilitazione, attraverso la quale denunciare i modesti aumenti che arriveranno con il rinnovo del contratto, su cui pesa anche l’ombra del peggioramento delle norme che regolano i rapporti dell’amministrazione col personale. Stiamo vivendo un momento delicato per la nostra istruzione pubblica e per chi vi opera con l’intento di farla funzionare al meglio ogni giorno: le forze parlamentari che si apprestano ad essere votate dagli italiani ne devono essere consapevoli. Per questi motivi la nostra contestazione è stata fissata al 23 marzo: chi inizia a governare e a legiferare in questo Paese deve assolutamente mettere in cima alle priorità degli interventi da attuare quelli della scuola pubblica. Così non si può andare avanti: precariato e contratto sono emergenze non più procrastinabili.
Il mondo della scuola affila le armi contro l’inerzia del Governo italiano sul fronte del precariato: dopo il riuscito stop delle lezioni dell’8 gennaio scorso, per via dell’assurda sentenza del Consiglio di Stato che ha escluso dalla GeE decine di migliaia di maestri con diploma magistrale, l’Anief ha proclamato sia lo sciopero orario dei primi due giorni di scrutini tra la fine di gennaio e la prima decade di febbraio, sia lo sciopero con manifestazione di piazza davanti al Parlamento del prossimo 23 marzo. Su quest’ultima data di protesta stanno confluendo diverse altre associazioni e organizzazioni sindacali.
La mobilitazione d’inizio primavera risulta infatti particolarmente sentita, perché coincidente con l’insediamento delle nuove Camere, a seguito delle votazioni politiche del prossimo 4 marzo. I nuovi parlamentari verranno infatti a conoscenza del fatto che in Italia ci sono decine e decine di migliaia di docenti e Ata precari, anche di lungo corso, a cui il Governo uscente non solo non ha fornito alcuna garanzia per il loro futuro professionale, ma ha addirittura posto resistenze contro la loro stabilizzazione. Come nel caso dei maestri con diploma magistrale, conseguito fino al 2002, a cui il Consiglio di Stato ha incredibilmente negato l’accesso nelle GaE, ribaltando diverse decisioni di tenore letteralmente opposte emesse dallo stesso organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nella pubblica amministrazione, contro cui proprio oggi l’Anief ha comunicato di avere presentato reclamo collettivo al Consiglio d’Europa direttamente tramite il suo presidente nazionale Marcello Pacifico.
Il giovane sindacato ritiene, infatti, che i docenti con diploma magistrale abbiano pieno diritto a rimanere in quelle Graduatorie ad esaurimento già riaperte nel 2008 e nel 2012. Allo stesso modo, va confermata l’immissione in ruolo dei 6mila e oltre maestri già assunti a tempo indeterminato e che hanno pure già superato l’anno di prova o che lo devono superare nel corrente anno scolastico. La permanenza nelle GaE, inoltre, va accordata a tutti i docenti abilitati, quindi anche a coloro che sono usciti con esito positivo dai Corsi di Scienze della formazione primaria, gli stessi abilitati con Tfa, Pas e all’estero.
Il presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, Marcello Pacifico, è convinto che “la categoria dovrà giungere compatta alla mobilitazione, attraverso la quale denunciare i modesti aumenti che arriveranno con il rinnovo del contratto, su cui pesa anche l’ombra del peggioramento delle norme che regolano i rapporti dell’amministrazione con il personale. Stiamo vivendo un momento davvero delicato per la nostra istruzione pubblica e per chi vi opera con l’intento di farla funzionare al meglio ogni giorno: le forze parlamentari che si apprestano ad essere votate dagli italiani ne devono essere consapevoli. Per questi motivi la nostra contestazione è stata fissata al 23 marzo: chi inizia a governare e a legiferare in questo Paese deve assolutamente mettere in cima alle priorità degli interventi da attuare quelli della scuola pubblica. Così non si può andare avanti: precariato e contratto sono delle emergenze non più procrastinabili”.
PER APPROFONDIMENTI:
IL DECRETO LEGGE PROPOSTO DA ANIEF PER INSERIRE TUTTI I PRECARI ABILITATI NELLE GAE:
Misure urgenti per garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico e la continuità didattica
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
Ritenuta la straordinaria necessità di adottare misure d'urgenza volte a garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico sull'intero territorio nazionale;
Ritenuta, in particolare, la straordinaria necessità ed urgenza di emanare, nelle more dell’attuazione del nuovo sistema di formazione e reclutamento del personale docente di cui all’art. 17 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, a seguito della sentenza n. 11 del 20 dicembre 2017 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, disposizioni finalizzate a consentire, nell’a.s. 2017/2018, nelle sedi di assegnazione, la continuità didattica del personale docente assunto a tempo indeterminato e determinato, già inserito nelle Graduatorie ad Esaurimento con riserva, nonché a garantire ai docenti in possesso di abilitazione entro la data di conversione del presente decreto, l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento di cui al comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, all’atto dell’aggiornamento previsto dal comma 10-bis dell’articolo 1 della legge 25 febbraio 2016, n. 21;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del _________;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
Emana il seguente decreto-legge:
Art. 1
Disposizioni urgenti per il corretto svolgimento dell'attività scolastica e per garantire la continuità didattica.
1. Al fine di garantire la continuità didattica del personale docente in servizio presso le Istituzioni scolastiche dell’intero territorio nazionale, a seguito della sentenza n. 11 del 20 dicembre 2017 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, e nelle more del processo di attuazione del nuovo sistema di reclutamento di cui all’art. 17 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, è disposto per l’a.s. 2017/2018, all’atto dell’aggiornamento, l’inserimento nella terza fascia delle graduatorie ad esaurimento di cui al comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, a domanda, di tutto il personale in possesso di abilitazione conseguita entro la data di conversione del presente decreto. A tal fine, l’art. 1, comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296 si interpreta nel senso che hanno diritto all'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento gli insegnanti in possesso di un’abilitazione all'insegnamento comunque conseguita, ivi compresi gli insegnanti in possesso del diploma magistrale abilitante conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002.
2. Conseguentemente, è garantita per l’a. s. 2017/2018, nelle sedi di assegnazione, la continuità didattica del personale docente del primo e del secondo ciclo d’Istruzione assunto a tempo indeterminato e determinato con clausola rescissoria in attesa di definizione del giudice di merito, in quanto inserito nelle graduatorie ad esaurimento con riserva, a seguito di provvedimento cautelare del giudice amministrativo o del lavoro, purché in possesso dell’abilitazione all’insegnamento, ivi incluso il diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002. Nel caso di superamento dell’anno di prova di cui ai commi 116 e seguenti della legge 13 luglio 2015, n. 107, anche se intercorso successivamente alla data di conversione del presente decreto, per il personale docente assunto in ruolo con riserva, è disposto il mantenimento in servizio e lo scioglimento della riserva con decorrenza giuridica dal 1° settembre dell'anno successivo alla conferma in ruolo. Sono fatti salvi i servizi prestati a tempo determinato e indeterminato nelle istituzioni scolastiche dal personale di cui al presente comma.
3. Dall'attuazione dei commi precedenti non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Art. 2
Entrata in vigore
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addì ___________
I 10 PUNTI DELLA PIATTAFORMA ANIEF:
PIATTAFORMA Sciopero NAZIONALE - 8 gennaio 2018
10 PUNTI ESSENZIALI E UN PROVVEDIMENTO URGENTE
Vogliamo subito
Un decreto legge che consenta nel 2017/2018 l’inserimento nella terza fascia delle Graduatorie ad Esaurimento del personale docente in possesso dell’abilitazione, prima dell’attuazione del nuovo sistema di formazione iniziale e reclutamento previsto dalla legge 107/2015, e che confermi nei ruoli il personale assunto con riserva dalle Gae a tempo indeterminato e determinato in modo da garantire la continuità didattica.
Chiediamo a regime
- Abolizione del maestro unico e ripristino nella scuola primaria dei moduli organizzativi costituiti da tre insegnanti su due classi nell'ambito del plesso di titolarità o di plessi diversi del circolo o, qualora ciò non sia possibile, dell’utilizzo nel plesso di titolarità di moduli costituiti da quattro insegnanti su tre classi.
- Istituzione per la scuola dell’infanzia dell’organico di potenziamento.
- Un nuovo sistema di formazione e reclutamento che riguardi anche il personale dell’infanzia e della primaria e che consenta il reclutamento anche dei laureati in Scienze della Formazione primaria.
- Adeguamento dell'organico di fatto all'organico di diritto con conseguente piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato del personale docente e ATA nelle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado su tutti i posti vacanti e disponibili.
- Trasformazione in organico di diritto dei posti pluriennali attivati in deroga sul sostegno, e abolizione del limite assunzionale.
- Aggiornamento annuale delle Graduatorie ad Esaurimento.
- Trasformazione delle graduatorie di circolo e d'istituto in graduatorie per ambiti territoriali, da aggiornare annualmente e da cui attingere per il reclutamento del personale docente a tempo indeterminato a seguito di esaurimento delle graduatorie ex permanenti.
- Abolizione del vincolo triennale di permanenza nella provincia per i neo-assunti e ripristino del primo gradone stipendiale.
- Parità di trattamento giuridico ed economico tra personale a tempo determinato e indeterminato.
- Eliminazione del divieto di supplenze dopo i 36 mesi di servizio su posto vacante e disponibile ed emanazione di un provvedimento per la stabilizzazione del personale.
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