Anief ha presentato 5mila lista in tutto il territorio nazionale, grazie a 7.500 candidati di cui uno su sette Ata: considerando che il giovane sindacato ha chiuso il 2017 con 41 mila deleghe certificate, stavolta si candida ufficialmente alla rappresentatività. L’organizzazione sindacale denuncia il CCNL 2016/2018 – che ha portato ridicoli aumenti stipendiali al personale, lontani dal coprire anche solo inflazione, e un’applicazione ossequiosa della Legge 107/2015 - e si dichiara pronta a riscriverlo, affinché il diritto nelle aule scolastiche non si spieghi soltanto ma si rispetti anche nei rapporti con l’amministrazione: tra i più colpiti ci sono i dipendenti neo assunti e il personale con oltre 27anni di servizio, ma anche i vicari e i Dsga. Tra le battaglie che verranno intraprese c’è anche quella sugli accordi finora raggiunti sulla mobilità e sulle liquidazioni. E la valorizzazione degli Ata, trattati dagli ultimi Governi come delle comparse che operano nelle scuole. Per non parlare del personale di ruolo, a cui viene ancora fatta una ricostruzione di carriera con conteggio parziale dei servizi svolti. Oppure dei precari storici, che il Pd aveva progettato di assorbire nei ruoli dello Stato, e che invece ora si ritrovano espulsi dalle GaE oppure con la prospettiva di non lavorare più nemmeno come supplenti annuali perché, con la riforma Renzi-Giannini, le direttive Ue e dei giudici transnazionali di assunzione automatica a tempo indeterminato dopo 36 mesi di servizio sono state incredibilmente sovvertite.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Stavolta con queste elezioni che porteranno a nuove Rappresentanze sindacali unitarie nelle nostre scuole pubbliche, possiamo dire con cognizione di causa che ci troviamo ad un punto di svolta: sino ad oggi, infatti, per tutelare i docenti e il personale Ata, l’Anief è stata costretta a trattare con chi difende gli interessi del Ministero dell’Istruzione, solo attraverso le aule dei tribunali. E lo ha fatto con egregi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Se le cose andranno come devono andare, se avremo il sostegno di chi vuole cambiare le cose nei nostri istituti scolastici, presto il discorso cambierà: perché interagire direttamente con le nostre Rsu, nel corso delle contrattazioni d’Istituto, e con i nostri rappresentanti sindacali, a livello di amministrazione centrale, andrà a rompere quegli equilibri che sanno di conservatorismo e che hanno portato la scuola in uno stato di stallo e di disamoramento da parte di tanti lavoratori. Questi sono i punti che con forza saranno presentati anche al tavolo della politica, dinanzi ai nuovi senatori e onorevoli, nel giorno del loro insediamento, in occasione dello sciopero programmato per venerdì 23 marzo.
Anief ha presentato 5mila lista in tutto il territorio nazionale, grazie a 7.500 candidati di cui uno su sette Ata: considerando che il giovane sindacato ha chiuso il 2017 con 41 mila deleghe certificate, stavolta si candida ufficialmente alla rappresentatività. L’organizzazione sindacale denuncia il CCNL 2016/2018 – che ha portato ridicoli aumenti stipendiali al personale, lontani dal coprire anche solo inflazione, e un’applicazione ossequiosa della Legge 107/2015 - e si dichiara pronta a riscriverlo per intero, affinché il diritto nelle aule scolastiche non si spieghi soltanto ma si rispetti anche nei rapporti con l’amministrazione centrale: tra i più colpiti, ci sono i dipendenti neo assunti (a cui è stata confermata l'abolizione del primo gradino stipendiale) e il personale con oltre 27anni di servizio, ma anche i vicari (a cui è stata tolta l'indennità di presidenza) e i Dsga (a cui si continua ad applicare la temporizzatore nei passaggi di ruolo).
Tra le battaglie che verranno intraprese c’è anche quella sugli accordi finora raggiunti sulla mobilità e sulle liquidazioni. E la valorizzazione degli amministrativi, dei tecnici e dei collaboratori scolastici, trattati dagli ultimi Governi come delle comparse che operano nelle scuole. Per non parlare del personale di ruolo, a cui viene ancora fatta una ricostruzione di carriera con conteggio parziale dei servizi svolti. Oppure dei precari storici, che il Partito Democratico aveva progettato di assorbire indistintamente nei ruoli dello Stato e che invece ora si ritrovano espulsi dalle GaE (le maestre e i maestri con diploma magistrale) oppure con la prospettiva di non lavorare più nemmeno come supplenti annuali perché, con la riforma Renzi-Giannini, le direttive Ue e dei giudici transnazionali di assunzione automatica a tempo indeterminato dopo 36 mesi di servizio sono state incredibilmente sovvertite e trasformate in espulsione automatica.
“Stavolta – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – con queste elezioni che porteranno a nuove Rappresentanze sindacali unitarie nelle nostre scuole pubbliche, possiamo dire con cognizione di causa che ci troviamo ad un punto di svolta: sino ad oggi, infatti, per tutelare i docenti e il personale Ata, l’Anief è stata costretta a trattare con chi difende gli interessi del Ministero dell’Istruzione solo attraverso le aule dei tribunali. E lo ha fatto con egregi risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.
“Se le cose andranno come devono andare, se avremo il sostegno di chi vuole cambiare le cose nei nostri istituti scolastici, presto il discorso cambierà: perché interagire direttamente con le nostre Rsu, nel corso delle contrattazioni d’Istituto, e con i nostri rappresentanti sindacali, a livello di amministrazione centrale, andrà a rompere quegli equilibri, che sanno di conservatorismo, che hanno portato la scuola in uno stato di stallo e di disamoramento da parte di tanti lavoratori. Questi sono i punti che – conclude Pacifico - con forza saranno presentati anche al tavolo della politica, dinanzi ai nuovi senatori e onorevoli, nel giorno del loro insediamento, in occasione dello sciopero programmato per venerdì 23 marzo”.
Marcello Pacifico lancia hashtag #iovotosoltantoanief #nonunvotodimeno
È ancora possibile scaricare il programma elettorale e partecipare ai nuovi seminari gratuiti su Legge di Stabilità 2018 e contrattazione “DIES IURIS LEGISQUE” con il presidente nazionale Marcello Pacifico.
SINTESI DEL PROGRAMMA ELETTORALE ANIEF IN VISTA DEL RINNOVO DELLE RSU DELLA SCUOLA
Il programma elettorale dell’Anief vuole rivedere il contratto collettivo nazionale 2016/18, al fine di riconoscere la parità di trattamento economica e giuridica tra personale precario e di ruolo, tutto il servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera o nei passaggi di ruolo senza temporizzazione, i nuovi profili di collaboratori scolastici, assistenti tecnici e amministrativi, il primo gradino stipendiale ai neo-assunti (CCNI 4 agosto 2011), la mobilità senza blocchi o vincoli e il servizio prestato nella paritaria (CCNI 2018). Grazie alla presenza ai tavoli confederali, il sindacato ha anche intenzione di cambiare gli attuali accordi che non recuperano l’indennità di vacanza contrattuale (INTESA 30 novembre 2016) e non interrompono la trattenuta del 2,5% in regime di TFR (ACCORDO 30 luglio 1999). Con le RSU e le RSA Anief presenti in ogni scuola, ci si opporrà anche alla sottoscrizione dei contratti d’istituto laddove interessi particolari saranno anteposti al diritto nazionale e comunitario e alle fondamentali regole di trasparenza, merito, efficienza ed efficacia della PA.
PER APPROFONDIMENTI:
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