Il raduno dei partecipanti, provenienti da tutta Italia, è previsto a partire dalle ore 9.00 in piazzale Ostiense, da dove il corteo si muoverà - al raggiungimento di almeno 2 mila partecipanti – per arrivare al Ministero dell’Istruzione, in Viale Trastevere. Nella stessa giornata, sono previsti incontri con i nuovi parlamentari eletti e i vari responsabili Scuola di partito.
La piattaforma della protesta: riapertura urgente delle GaE a tutti i docenti abilitati all’insegnamento, come già avvenuto nel 2008 (Legge 169) e nel 2012 (Legge 14), attraverso l’accoglimento della soluzione legislativa proposta dall’Anief; la stabilizzazione di tutto il personale e il risarcimento per l’abuso dei contratti a termine; l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto, inclusi i posti in deroga per sbloccare assunzioni e trasferimenti; l’allineamento degli stipendi all’inflazione, con il recupero dell’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale; la parità di trattamento tra personale assunto a tempo determinato e personale assunto a tempo indeterminato, come indicato dalle pronunce della Suprema Corte di Cassazione; il riconoscimento del ruolo svolto dai facenti funzione Dsga e dei vicari dei dirigenti scolastici, dei nuovi profili del personale Ata e collaboratori scolastici, nonché dei servizi prestati in altro ruolo; una finestra a 61 anni per i pensionamenti di tutto il personale scolastico, allineando l’Italia al trattamento adottato in diversi Paesi Ue.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La partecipazione alla manifestazione e il rispetto del percorso indicato saranno fondamentali per poter convincere il nuovo Parlamento, nella giornata di avvio della diciottesima legislatura, a riaprire le GaE a tutto il personale docente abilitato per la terza volta, come già avvenuto nelle sedicesima legislatura, grazie sempre alle mobilitazioni e agli emendamenti presentati da Anief. Per questo, lanciamo un appello alle 50 mila maestre con diploma magistrale inserite nelle Graduatorie ad esaurimento, parte delle quali già immesse in ruolo con riserva, agli abiliti TFA, PAS, agli Insegnanti Tecnico Pratici e abilitati all’estero, perché aderiscano alla nostra protesta: sono tutti docenti coinvolti nello sbarramento delle GaE, perché la partecipazione alla nuova fase transitoria del reclutamento, prevista dalla riforma contenuta nella Legge 107 del 2015 non risolve il problema del precariato. Basta con gli indugi: bisogna ripartire dal passaggio di tutti i posti oggi in organico di fatto in quello di diritto, oltre che dallo scorrimento del doppio canale delle Graduatorie di merito e a Esaurimento, da cui non può essere più escluso il personale abilitato.
Cresce l’interesse per lo sciopero della scuola, proclamato dall’Anief e a cui hanno aderito diversi altri sindacati, in programma venerdì prossimo nel giorno dell’insediamento delle Camere con contestuale manifestazione nazionale a Roma: il raduno dei partecipanti, docenti e Ata di ruolo e precari provenienti da tutta Italia, è previsto a partire dalle ore 9.00 in piazzale Ostiense, da dove il corteo si muoverà - al raggiungimento di almeno 2 mila partecipanti – per arrivare al Ministero dell’Istruzione, in Viale Trastevere. Nella stessa giornata, sono previsti incontri con i nuovi parlamentari eletti e i vari responsabili Scuola di partito.
“La partecipazione alla manifestazione e il rispetto del percorso indicato – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, rivolgendosi al personale della scuola – saranno fondamentali per poter convincere il nuovo Parlamento, nella giornata di avvio della diciottesima legislatura, a riaprire le GaE a tutto il personale docente abilitato per la terza volta, come già avvenuto nelle sedicesima legislatura, grazie sempre alle mobilitazioni e agli emendamenti presentati da Anief”.
Sempre il presidente Marcello Pacifico lancia “un appello alle 50 mila maestre con diploma magistrale inserite nelle Graduatorie ad esaurimento, parte delle quali già immesse in ruolo con riserva, agli abiliti TFA, PAS, agli Insegnanti Tecnico Pratici e abilitati all’estero, perché aderiscano alla nostra protesta: sono tutti docenti coinvolti nello sbarramento delle GaE, perché la partecipazione alla nuova fase transitoria del reclutamento, prevista dalla riforma contenuta nella Legge 107 del 2015 non risolve il problema del precariato. Basta con gli indugi: bisogna ripartire dal passaggio di tutti i posti oggi in organico di fatto in quello di diritto, oltre che dallo scorrimento del doppio canale delle Graduatorie di merito e a Esaurimento, da cui non può essere più escluso il personale abilitato”.
Questi, in sintesi, i motivi dello sciopero Anief del 23 marzo con manifestazione a Roma: riapertura urgente delle GaE a tutti i docenti abilitati all’insegnamento, come già avvenuto nel 2008 (Legge 169) e nel 2012 (Legge 14), attraverso l’accoglimento della soluzione legislativa proposta dall’Anief; la stabilizzazione di tutto il personale e il risarcimento per l’abuso dei contratti a termine; l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto, inclusi i posti in deroga per sbloccare assunzioni e trasferimenti; l’allineamento degli stipendi all’inflazione, con il recupero dell’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale; la parità di trattamento tra personale assunto a tempo determinato e personale assunto a tempo indeterminato, come indicato dalle pronunce della Suprema Corte di Cassazione; il riconoscimento del ruolo svolto dai facenti funzione Dsga e dei vicari dei dirigenti scolastici, dei nuovi profili del personale Ata e collaboratori scolastici, nonché dei servizi prestati in altro ruolo; una finestra a 61 anni per i pensionamenti di tutto il personale scolastico, allineando così l’Italia al trattamento adottato in diversi Paesi dell’Unione Europea.
La locandina che riassume le ragioni dello sciopero Anief del 23 marzo con manifestazione a Roma.
PER APPROFONDIMENTI:
SCUOLA – Rinnovo del contratto, non si possono aumentare gli stipendi con le ‘partite di giro’
SCUOLA – Firmato da Cgil, Cisl e Uil il contratto della vergogna
Contratto, gli aumenti reali netti sono ridicoli: tra i 37 e i 52 euro
Venerdì 23 marzo sciopero: le scuole si fermeranno durante la proclamazione dei parlamentari eletti