A metà mattinata una delegazione Anief è salita al Ministro dell’Istruzione per incontrare i dirigenti ministeriali che si occupano della questione: il sindacato ha chiesto di sospendere tutti i ricorsi al giudice amministrativo e al giudice del lavoro, in attesa del parere della Cassazione, dopo il deposito della richiesta di annullamento della sentenza dell’Adunanza Plenaria n. 11/2017 e della denuncia presso la Corte europea dei diritti dell'uomo. A pesare sulla richiesta di sospensione è l’accoglimento del parere, a firma dell'ex presidente della sezione Lavoro della Cassazione Michele De Luca, della conferma in ruolo di chi ha superato l’anno di prova anche se inserito con riserva. Anche ai parlamentari riuniti durante l’insediamento delle Camere è stata presentata la richiesta per l’approvazione di un decreto legislativo per riaprire le GaE ed è stata illustrata la piattaforma sindacale Anief, comprendente tutte le altre ragioni che hanno portato allo sciopero nazionale.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sarebbe assurdo che coloro che hanno svolto l’anno di prova e si sono visti pure confermare il ruolo possano ritrovarsi precari in graduatoria d’Istituto. Chiediamo, quindi il massimo rispetto per le nostre richiesta, confortate pure dall’accoglimento del parer dell'ex presidente della sezione Lavoro della Cassazione Michele De Luca. Inoltre, è giunto il momento di rimettere mano una volta per tutte al sistema del reclutamento in questo Paese: la soluzione non può essere quella cervellotica dei Fit, né dei concorsi infiniti. Oggi più che mai il nuovo Parlamento e, a seguire, il Governo che verrà, dovrà recepire la soluzione di riaprire le GaE per la terza volta: è accaduto con la Legge 169 e con la 14 del 2012, sempre su richiesta dell’Anief. Farlo per la terza ed ultima volta rappresenta un atto di onestà e di giustizia che metterebbe fine a questa infinita diatriba.
Il segnale che doveva arrivare è arrivato: circa 5mila lavoratori, provenienti da tutta Italia, stamattina hanno invaso le piazze di Roma, per poi ritrovarsi in oltre mille davanti al Ministero dell’Istruzione, dove è stata ribadita la richiesta di trovare con celerità una soluzione per decine di migliaia di precari con diploma magistrale cacciati dalle graduatorie ad esaurimento da una sentenza del Consiglio di Stato che ha lasciato tutti di stucco.
A metà mattinata una delegazione Anief è salita al Ministro dell’Istruzione per incontrare i dirigenti ministeriali che si occupano della questione: il sindacato ha chiesto di sospendere tutti i ricorsi al giudice amministrativo e al giudice del lavoro, in attesa del parere della Cassazione, dopo il deposito della richiesta di annullamento della sentenza dell’Adunanza Plenaria n. 11/2017 e della denuncia presso la Corte europea dei diritti dell'uomo.
A pesare sulla richiesta di sospensione è l’accoglimento del parere, a firma dell'ex presidente della sezione Lavoro della Cassazione Michele De Luca, della conferma in ruolo di chi ha superato l’anno di prova anche se inserito con riserva. Anche ai parlamentari riuniti durante l’insediamento delle Camere è stata presentata la richiesta per l’approvazione di un decreto legislativo per riaprire le GaE ed è stata illustrata la piattaforma sindacale Anief, comprendente tutte le altre ragioni che hanno portato allo sciopero nazionale.
Risulta fortemente positivo il commento sull’esito della giornata, formulato da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief che, parlando ai manifestanti, ha detto di avere “chiesto a gran voce di non attuare alcun provvedimento ferma-contratti, poiché occorre fermarsi e aspettare la Cassazione per salvare i contratti. A partire dai maestri con diploma magistrale già entrati di ruolo da GeE: sarebbe assurdo che coloro che hanno svolto l’anno di prova e si sono visti pure confermare il ruolo possano ritrovarsi precari in graduatoria d’Istituto. Chiediamo, quindi il massimo rispetto per le nostre richiesta, confortate pure dall’accoglimento del parer dell'ex presidente della sezione Lavoro della Cassazione Michele De Luca”.
“Inoltre – ha continuato il sindacalista autonomo – è giunto il momento di rimettere mano una volta per tutte al sistema del reclutamento in questo Paese: la soluzione non può essere quella cervellotica dei Fit, né dei concorsi infiniti. Oggi più che mai il nuovo Parlamento e, a seguire, il Governo che verrà, dovrà recepire la soluzione di riaprire le GaE per la terza volta: è accaduto con la Legge 169 e con la 14 del 2012, sempre su richiesta dell’Anief. Farlo per la terza ed ultima volta rappresenta un atto di onestà e di giustizia che metterebbe fine a questa infinita diatriba”.
Durante la manifestazione, l’Anief ha ribadito le richieste ai nuovi parlamentari: dalla già citata riapertura delle GaE a tutti i docenti abilitati all’insegnamento, alla stabilizzazione di tutto il personale; dal risarcimento per l’abuso dei contratti a termine all’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto, inclusi i posti in deroga per sbloccare assunzioni e trasferimenti; dall’allineamento degli stipendi all’inflazione, con il recupero dell’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale, alla parità di trattamento tra personale assunto a tempo determinato e personale assunto a tempo indeterminato, come indicato dalle pronunce della Corte di Cassazione; dal riconoscimento del ruolo svolto dai facenti funzione Dsga e dei vicari dei dirigenti scolastici, dei nuovi profili del personale Ata e collaboratori scolastici, nonché dei servizi prestati in altro ruolo, sino ad una finestra a 61 anni per i pensionamenti di tutto il personale scolastico, allineando in tal modo l’Italia al trattamento adottato in diversi Paesi Ue.
PER APPROFONDIMENTI:
SCUOLA – Rinnovo del contratto, non si possono aumentare gli stipendi con le ‘partite di giro’
SCUOLA – Firmato da Cgil, Cisl e Uil il contratto della vergogna
Contratto, gli aumenti reali netti sono ridicoli: tra i 37 e i 52 euro
Domani sciopero nazionale, basta dilettantismi e disastri nelle riforme sul precariato