Una pioggia di risarcimenti arriva dai Tribunali del Lavoro della provincia di Messina in favore dei precari grazie ai ricorsi Anief che ottengono il riconoscimento del diritto a percepire le medesime progressioni stipendiali previste per i lavoratori a tempo indeterminato. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Ancora una volta abbiamo ottenuto giustizia per i lavoratori precari della scuola.
L'Anief continua a ottenere successi nei tribunali del lavoro di tutta Italia tutelando i diritti dei lavoratori precari della scuola. Presso i Tribunali del Lavoro di Messina, Patti (ME) e Barcellona Pozzo di Gotto (ME), ancora una volta viene riconosciuta l'illegittimità dell'operato del MIUR che nega ai docenti con contratti a tempo determinato le progressioni stipendiali calcolate in base all'anzianità di servizio. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Le discriminazioni contenute nel CCNL scuola a discapito dei lavoratori precari non sono più tollerabili. Un lavoratore precario non può essere mantenuto alla retribuzione iniziale per il solo fatto di avere stipulato un'infinita serie di contratti a termine, ma ha diritto a vedersi retribuito sin da subito in base all'effettiva professionalità acquisita nel corso degli anni e a essere stabilizzato dopo 36 mesi di servizio. Anche per questo abbiamo scioperato ieri e anche per questo, con la nostra rappresentatività, ci batteremo per ottenere pari dignità tra lavoratori precari e di ruolo”. L'Anief ha promosso ricorsi mirati per la tutela dei lavoratori precari cui è ancora possibile aderire per ottenere il giusto riconoscimento della propria professionalità.
Le sentenze ottenute negli scorsi giorni dai legali Anief Fabio Ganci, Water Miceli ed Emilio Magro, dunque, condannano l'evidente discriminazione cui sono sottoposti i precari della scuola a causa del mancato riconoscimento del diritto a percepire la retribuzione calcolata in base agli effettivi anni di servizio svolti. È una posizione ormai consolidata anche a seguito del parere della Cassazione che ha accertato il diritto dei precari a vedersi corrispondere la medesima retribuzione riconosciuta al personale di ruolo. Nelle sentenze viene riconosciuta senza ombra di dubbio l'illegittimità dell'operato del MIUR risultato in aperto contrasto con la Direttiva 1999/70/CE e viene sancito il pieno diritto dei quattro lavoratori a termine che si sono rivolti al nostro sindacato per la tutela dei propri diritti - docenti con plurimi contratti a tempo determinato e spesso più di 10 anni di servizio alle spalle - “al riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata in relazione ai periodi di servizio effettivamente prestati ai fini della attribuzione della medesima progressione stipendiale prevista per i dipendenti a tempo indeterminato dai CCNL succedutisi nel tempo” e il MIUR viene condannato al pagamento di tutte le differenze retributive mai corrisposte e, presso il Tribunale del Lavoro di Messina, anche al pagamento, a titolo risarcitorio, di “quattro mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, oltre interessi legali dal dovuto al soddisfo”.
“Siamo sempre in prima linea per la tutela dei diritti dei lavoratori della scuola – commenta Macello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - le discriminazioni contenute nel CCNL a discapito dei lavoratori precari non sono più tollerabili e continueremo a contestarle in tutte le sedi opportune. Un lavoratore precario non può essere mantenuto alla retribuzione iniziale per il solo fatto di avere stipulato un'infinita serie di contratti a termine, ma ha diritto a vedersi retribuito sin da subito in base all'effettiva professionalità acquisita nel corso degli anni e a essere stabilizzato dopo 36 mesi di servizio. Anche per questo abbiamo scioperato ieri e anche per questo, con la nostra rappresentatività, ci batteremo per ottenere pari dignità tra lavoratori precari e di ruolo”. L'Anief ha promosso ricorsi ad hocper la tutela dei lavoratori precari cui è ancora possibile aderire per ottenere il giusto riconoscimento della propria professionalità.