Anche le altre organizzazione sindacali sposano le cause di Anief che denunciano le operazioni di riforma della scuola anti-didattiche e tese solo verso il risparmio pubblico sulla pelle degli studenti e del personale: nel corso dell’assemblea costituente, la Flc-Cgil si proclama anch’essa contro riduzioni del percorso formativo ridotto a quattro anni della scuola superiore di secondo grado e l’alto numero di alunni per classe. Inoltre, l’organizzazione Confederale si dice a favore del rinnovamento del modello alternanza scuola-lavoro, piegata alle pressioni del sistema produttivo, e della rivisitazione del sistema scolastico 0-6 anni.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Siamo contenti di essere stati i primogeniti di certe proposte. Ora, speriamo davvero che tutto ciò non si riveli solo propaganda elettorale. Lo scetticismo è lecito, perché è curioso che solo adesso, dopo aver voltato a lungo le spalle ai lavoratori della scuola, firmando anche un contratto davvero inadeguato lo scorso 9 febbraio all’Aran, ci si ricordi di alzare la voce e rivendicare quello che l’Anief ha denunciato in tempi non sospetti. Per questo, chiediamo a tutti i docenti e Ata di votare per il nostro sindacato, in occasione delle Rsu di aprile, sempre in prima linea a loro fianco, in piazza, come venerdì scorso, a scioperare per una scuola giusta, affinché il diritto entri nelle nostre aule.
Si allarga il fronte sindacale contro le operazioni di riforma della scuola anti-didattiche e tese solo verso il risparmio pubblico sulla pelle degli studenti e del personale: anche la Flc-Cgil, nel corso dell’assemblea costituente, ha condiviso le proposte avviate da tempo ormai dal giovane sindacato Anief, proclamandosi anch’essa contro la sperimentazione quadriennale della scuola secondaria di secondo grado e le classi pollaio, con quasi 30 alunni per classe. L’organizzazione sindacale, inoltre, si dice a favore dell’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni, del totale rinnovamento del modello alternanza scuola-lavoro e della rivisitazione del sistema scolastico 0-6 anni.
La proposta del sindacato Confederale, scrive la rivista Tuttoscuola, passa per una “scuola che dovrà essere bella, colorata, accogliente, vivibile, democratica, partecipata, autonoma, uguale e diversa su tutto il territorio nazionale e sulla quale si dovranno investire in un arco temporale di 6 anni circa 20 miliardi (4,5 per gli ordinamenti scolastici, 8 per la valorizzazione del personale e altrettanti per una ‘nuova’ edilizia scolastica). Apriamo un grande dibattito, il più largo e unitario possibile, tra coloro che la scuola la vivono, i pedagogisti nazionali e internazionali, i sindacati, gli intellettuali, le forze politiche, e cerchiamo di giungere alla meta: l’Assemblea costituente della scuola’”.
Gli ingredienti della ricetta sindacale, inoltre, prevedono di “tornare a ragionare sui cicli. Totalmente fuori strada la scelta della sperimentazione quadriennale. Piuttosto, bisogna ripensare a un percorso unitario di una scuola del primo ciclo. Il primo ciclo, attraverso una sperimentazione affidata per un tempo ragionevolmente lungo (cinque anni), alle autonomie scolastiche dovrebbe sforzarsi di individuare gli snodi di continuità ancora oggi non risolti fra primaria e medie e fra medie e superiori, e perché no fra istruzione secondaria e terziaria. Puntare, poi, sulla scuola dell’infanzia. I decreti attuativi relativi al provvedimento 0-6 anni previsto dalla Buona stanno disattendendo le aspettative, impedendo ancora allo 0-3 di uscire dal sistema dei servizi a domanda e alla scuola dell’infanzia di generalizzare la sua presenza in tutto il Paese”.
E per quanto riguarda l’alternanza scuola-lavoro, sempre per il sindacato Confederale “vanno cancellate le norme sulla precisa quantificazione delle ore dei percorsi e quelle che utilizzano l’alternanza per piegare la scuola all’interesse di brevissimo periodo del sistema produttivo”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, spiega i motivi del suo scetticismo: “Siamo contenti di essere stati i primogeniti di certe proposte. Ora, speriamo davvero che tutto ciò non si riveli solo propaganda elettorale. Lo scetticismo è lecito, perché è curioso che solo adesso, dopo aver voltato a lungo le spalle ai lavoratori della scuola, firmando anche un contratto davvero inadeguato lo scorso 9 febbraio all’Aran, ci si ricordi di alzare la voce e rivendicare quello che l’Anief ha denunciato in tempi non sospetti”.
“Auspichiamo da tempo – continua Pacifico - una riforma del sistema 0-6 anni: bisognerebbe, a nostro avviso, anticipare di un anno l’inizio della scuola dell’obbligo, introducendo un’annualità ‘ponte’ durante la quale far operare, in compresenza, maestre della scuola dell’infanzia e primaria. Questo avrebbe anche sopperito al problema delle GaE ancora stracolme di precari della scuola dell’infanzia e non considerati in occasione del potenziamento degli organici che ha invece toccato tutti gli altri ordini. Per non parlare del sistema scuola-lavoro, tutto da riscrivere: diventa anche importante verificare l’efficacia della piattaforma Miur per l’applicazione dell’alternanza, annunciata da tempo dallo stesso Ministero dell’Istruzione; lo stesso vale per la carta dei diritti degli studenti e delle studentesse in alternanza”.
Tutte queste ragioni fanno aumentare i motivi per votare Anief in occasione del rinnovo delle Rsu di aprile: se il giovane sindacato diventerà rappresentativo, infatti, si batterà anche per portare gli stipendi almeno all'inflazione. “Chiediamo dunque a tutti i docenti e Ata di votare per il nostro sindacato, sempre in prima linea a loro fianco, in piazza, come venerdì scorso, a scioperare per una scuola giusta, affinché il diritto entri nelle nostre aule”, conclude Marcello Pacifico.
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