Nei prossimi giorni, quindi, le amministrazioni scolastiche saranno chiamate ad esaminare i titoli, i servizi e le documentazioni presentate dagli insegnanti in forzo al loro istituto. Il tutto servirà a costituire queste maxi-graduatorie, comprendenti docenti con diverse collocazioni. Purtroppo, le indicazioni che hanno le segreterie da parte dell’amministrazione centrale non sono rispettose dei diritti di molte tipologie di insegnanti. A questo proposito, Anief ricorda che risulta illegittima la valutazione parziale del servizio pre-ruolo o prestato nella scuola paritaria. Lo hanno ribadito molte sentenze dei tribunali. E per questo motivo, il sindacato ha predisposto apposito ricorso, al giudice del lavoro, in modo da far valere il servizio pre-ruolo per intero.
Anief, inoltre, ritiene non corretta la tabella di valutazione dei titoli, predisposta sempre dall’amministrazione. Le incongruenze sono diverse: si va dall’abilitazione SSIS alla specializzazione SSIS di sostegno, dal titolo TFA conseguito (anche sostegno) al servizio pre-ruolo al pari di quello prestato dopo la nomina (punti 6 e per intero), dal doppio punteggio per servizio pre-ruolo in piccole isole al servizio militare prestato non in costanza di nomina. Anche in questo caso, Anief consiglia al personale coinvolto di non rischiare di perdere il posto nella scuola di titolarità impugnando la tabella predisposta Miur direttamente al giudice di competenza.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Tutti gli insegnanti che risultano danneggiati dalla purtroppo ampia casistica di norme illegittime farebbero bene e presentare ricorso: soprassedere, per poi ritrovarsi perdenti posto, rappresenterebbe una beffa enorme. Con conseguenze negative immaginabili, derivanti dalla perdita del posto e dall’obbligo di trasferirsi in un’altra sede scolastica. L’aspetto più inquietante di certe decisioni prese dal Miur è la mancata considerazione di titoli e servizi, conseguiti alla stregua di altri invece riconosciuti. A noi, come sindacato, questo palese aggiramento della direttiva UE n. 70/99, con insopportabili discriminazioni tra il personale, non può stare bene. E lo diremo chiaramente, tramite i nostri legali, ai giudici di competenza.
Sono in via di composizione le graduatorie d’istituto che fanno “tremare” tanti docenti di ruolo: considerando che si formulano e si dovranno pubblicare all’Albo entro i 15 giorni successivi dalla scadenza delle domande di trasferimento, che per il personale docente è il prossimo 26 aprile, la graduatoria interna in ognuna delle circa 8mila scuole autonome italiane andrà pubblicata entro l’11 maggio prossimo.
Destano molto interesse, a questo punto, le modalità di composizione della graduatoria: “sarà “unica” e comprenderà sia i docenti titolari di scuola che i docenti titolari di ambito”, scrive Orizzonte Scuola. “Il neo immesso in ruolo a settembre 2017 sarà graduato nell’attuale sede di servizio in quanto potrebbe essere dichiarato perdente posto. Negli istituti di I e II grado ai fini della formulazione della graduatoria non c’è distinzione di “sedi associate” o di “diversi organici” (con alcune eccezioni come CPIA, sedi carcerari e corsi serali)”. Saranno invece esclusi dall’inserimento in graduatoria una serie di insegnanti: emodializzati e non vedenti; portatori di disabilità personale e cure continuative; coloro che prestano assistenza al familiare disabile; amministratori degli Enti Locali e consiglieri di pari opportunità di cui all’art.13 commi 1 e 2 del CCNI sulla mobilità ma solo a determinate condizioni le quali si evincono facilmente dai modelli di autocertificazione.
Nei prossimi giorni, quindi, le amministrazioni scolastiche saranno chiamate ad esaminare i titoli, i servizi e le documentazioni presentate dagli insegnanti in forzo al loro istituto. Il tutto, servirà a costituire queste maxi-graduatorie, comprendenti docenti con diverse collocazioni. Purtroppo, le indicazioni che hanno le segreterie da parte dell’amministrazione centrale non sono rispettose dei diritti di molte tipologie di insegnanti. A questo proposito, Anief ricorda che risulta illegittima la valutazione parziale del servizio pre-ruolo o prestato nella scuola paritaria. Lo hanno ribadito molte sentenze dei tribunali del lavoro. E per questo motivo, il giovane sindacato ha predisposto apposito ricorso, al giudice del lavoro, in modo da far valere il servizio pre-ruolo per intero.
Anief, inoltre, ritiene non corretta la tabella di valutazione dei titoli, predisposta sempre dall’amministrazione. Le incongruenze sono diverse: si va dall’abilitazione SSIS alla specializzazione SSIS di sostegno, dal titolo TFA conseguito (anche sostegno) al servizio pre-ruolo al pari di quello prestato dopo la nomina (punti 6 e per intero), dal doppio punteggio per servizio pre-ruolo in piccole isole al servizio militare prestato non in costanza di nomina. Anche in questo caso, Anief consiglia al personale coinvolto di non rischiare di perdere il posto nella scuola di titolarità impugnando la tabella predisposta Miur direttamente al giudice di competenza.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “tutti gli insegnanti che risultano danneggiati dalla purtroppo ampia casistica di norme illegittime farebbero bene e presentare ricorso: soprassedere, per poi ritrovarsi perdenti posto, rappresenterebbe una beffa enorme. Con conseguenze negative immaginabili, derivanti dalla perdita del posto e dall’obbligo di trasferirsi in un’altra sede scolastica. L’aspetto più inquietante di certe decisioni prese dal Miur è la mancata considerazione di titoli e servizi, conseguiti alla stregua di altri invece riconosciuti. A noi, come sindacato, questo palese aggiramento della direttiva UE n. 70/99, con insopportabili discriminazioni tra il personale, non può stare bene. E lo diremo chiaramente, tramite i nostri legali, ai giudici di competenza”.
Verifica tutti i ricorsi Anief sulla mobilità 2018: pagina in aggiornamento.
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