Almeno 100 mila allievi con problemi di apprendimento (il 43% dei 233 mila alunni disabili presenti quest’anno nelle classi di ogni ordine di scuola) si sono visti assegnare un insegnante specializzato diverso: tuttavia, la rivista Tuttoscuola ha calcolato come una spesa per le Casse dello Stato di circa 1.650 euro per alunno disabile permetterebbe la stabilizzazione dei posti di sostegno. Solo il 7% di quanto già si spende, ma il risultato sarebbe del tutto diverso. Una soluzione è necessaria, anche perché aumenta di anno in anno il numero degli alunni disabili (+106% negli ultimi vent’anni) e con esso anche quello dei docenti di sostegno precari: 10 mila nel 99-00 (17% del totale docenti di sostegno), 30 mila nel 2004-05 (38%), 40 mila nel 2007-08 (45%!), 41.021 nel 2016-17 (29,8%). Che ‘deroga’ è un fenomeno che da decenni riguarda una fetta così larga del corpo degli insegnanti di sostegno? Una contraddizione in termini. Eppure ancora oggi dunque quasi un insegnante di sostegno su 3 è ‘in deroga’, cioè precario per scelta (dello Stato), non per necessità.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): Ben 100mila alunni disabili sono costretti a subire il valzer dei 41 mila supplenti chiamati ogni anno su posti vacanti e disponibili, ma esclusi dal reclutamento per colpa delle leggi dello Stato. Per ragioni di finanza, applicando la L.244/07, sino alla più recente L.128/13, l'organico di diritto del sostegno è bloccato al 70% di quello annualmente utilizzato, nonostante invece ogni anno cresca di quasi 8 mila unità il numero di alunni con disabilità certificata iscritti nelle nostre scuole. Inoltre, ora che secondo la Cassazione i precari hanno diritto allo stesso trattamento economico dei colleghi di ruolo, non si comprende perché debba essere impedito il diritto alla continuità didattica da parte del personale a tempo determinato: è un problema facilmente risolvibile, non con l'assegnazione di supplenze triennali, come autorizza il D.lgs 66/17, ma piuttosto con la stabilizzazione del personale e incentivi a permanere nei ruoli e non invece penalizzazioni per i passaggi di ruolo.
Sono oltre due milioni e mezzo gli studenti che quest’anno si sono ritrovati con un docente diverso rispetto all’anno precedente: è un numero altissimo, che corrisponde ad un iscritto su tre. Ma chi sta peggio sono gli alunni diversamente abili, perché “almeno 100 mila di loro (il 43% dei 233 mila alunni disabili presenti quest’anno nelle classi di ogni ordine di scuola) hanno cambiato il docente di sostegno”. La rivista Tuttoscuola ha calcolato come “una spesa per le Casse dello Stato di circa 1.650 euro per alunno disabile permetterebbe la stabilizzazione dei posti di sostegno. Solo il 7% di quanto già si spende, ma il risultato sarebbe del tutto diverso”. Infatti, “il maggior costo per stabilizzare i 41mila posti in deroga al secondo anno di stabilizzazione ammonterebbe a 385 milioni di euro”. Se si divide “la somma per 233 mila, il numero degli alunni disabili, il costo per studente sarebbe appunto di 1652 euro”.
Tra l’altro, “il carosello dei docenti è l’effetto della mobilità dei docenti di ruolo che si incrocia con le nomine dei supplenti annuali sugli studenti con disabilità”. Inoltre, “il numero di posti stabili si è sempre collocato tra il 55% e l’80% del fabbisogno di docenti di sostegno (cioè il numero di insegnanti di sostegno che occorrono per garantire un insegnante specializzato almeno ogni due alunni con disabilità). Ad esempio è dal 2006-07 che il fabbisogno è superiore a 80 mila insegnanti di sostegno, ma solo nel 2014-15 si è raggiunto quel numero di posti di ruolo: peccato che nel frattempo il fabbisogno è schizzato quell’anno a 118 mila, e nel 2016-17 è arrivato a 137.501”, continua la rivista specializzata.
Il problema dunque permane. Una soluzione è necessaria, anche perché aumenta di anno in anno il numero degli alunni disabili (+106% negli ultimi vent’anni) e con esso anche quello dei docenti di sostegno precari: “10 mila nel 99-00 (17% del totale docenti di sostegno), 30 mila nel 2004-05 (38%), 40 mila nel 2007-08 (45%!), 41.021 nel 2016-17 (29,8%). Che ‘deroga’ è un fenomeno che da decenni riguarda una fetta così larga del corpo degli insegnanti di sostegno? Una contraddizione in termini. Eppure ancora oggi dunque quasi un insegnante di sostegno su 3 è ‘in deroga’, cioè precario per scelta (dello Stato), non per necessità. E quindi, tornando al tema della mancata continuità didattica, ‘ruota’ ogni anno. Ecco spiegato perché proprio nel comparto dei docenti di sostegno c’è una rotazione molto superiore, aggravata dal fatto che quando si tratta di inserire un nuovo docente precario si scatena quel meccanismo burocratico infernale che porta spesso all’alternarsi nei primi mesi di scuola di più supplenti sulla stessa cattedra”.
La questione annosa è stata più volte denunciata dal sindacato Anief che ha cercato sempre di trovare delle soluzioni che possano mettere fine alla problematica, aggravata dal fatto che riguarda alunni disabili, ai quali dovrebbero essere prestate maggiori attenzioni da parte delle istituzioni e degli istituti dove sono accolti.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, si sofferma sul fatto che “100mila alunni disabili sono costretti a subire il valzer dei 41 mila supplenti chiamati ogni anno su posti vacanti e disponibili, ma esclusi dal reclutamento per colpa delle leggi dello Stato. Per ragioni di finanza, applicando la L.244/07, sino alla più recente L.128/13, l'organico di diritto del sostegno è bloccato al 70% di quello annualmente utilizzato, nonostante invece ogni anno cresca di quasi 8 mila unità il numero di alunni con disabilità certificata iscritti nelle nostre scuole”.
“Inoltre – continua il sindacalista autonomo -, ora che secondo la Cassazione i precari hanno diritto allo stesso trattamento economico dei colleghi di ruolo, non si comprende perché debba essere impedito il diritto alla continuità didattica da parte del personale a tempo determinato: è un problema facilmente risolvibile, non con l'assegnazione di supplenze triennali, come autorizza il D.lgs 66/17, ma piuttosto con la stabilizzazione del personale e incentivi a permanere nei ruoli e non invece penalizzazioni per i passaggi di ruolo”.
Anief ricorda che l'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. è a disposizione di tutte le famiglie, dei docenti e dei dirigenti che necessitano del nostro intervento o di consulenza affinché ogni alunno abbia il giusto apporto di ore di sostegno, nel pieno rispetto della normativa e dei diritti degli alunni disabili.
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