Sulla spinta dell’Anief, in prima linea a fianco dei maestri e delle maestre che rivendicano i loro diritti alla stabilizzazione, ora anche la Flc-Cgil chiede una soluzione che possa mettere fine all’ingarbugliata situazione: la decisione arriva dopo due scioperi, l’ultimo il 23 marzo scorso, e due manifestazioni nazionali proclamati da Anief, ricorsi depositati per migliaia di ricorrenti già nel 2014 dai legali del giovane sindacato. È curioso che solo adesso si muova invece il vecchio sindacato confederale, dopo 15 anni di silenzio dalla prima apertura delle graduatorie permanenti, chiedendo la stabilizzazione delle maestre colpite dell'Adunanza Plenaria di fine 2017. Eppure di tempo ne avrebbero avuto per accorgersene prima.
Nel frattempo, la nostra organizzazione sindacale ribadisce la necessità di riaprire urgentemente le GaE a tutti i docenti abilitati all’insegnamento, come già avvenuto nel 2008 (Legge 169) e nel 2012 (Legge 14), attraverso l’accoglimento della soluzione legislativa proposta sempre dall’Anief: è stato, infine, depositato il reclamo n. 159/18 dichiarato ammissibile dal Consiglio d'Europa, su cui si attendono le osservazioni dello Stato italiano sulla violazione della carta sociale europea dopo la nostra replica.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): La richiesta di un decreto-legge, una soluzione legislativa che riapra le GaE, è diretta al Miur e al nuovo Parlamento che si dovrà occupare del conflitto di giudicato posto dall’Adunanza Plenaria: 45 mila maestre aspettano di sapere, prima della fine dell’anno scolastico, se è possibile che siano licenziate solo perché sono in possesso dei un titolo - il diploma magistrale - che è ritenuto dai giudici valido per l’insegnamento ma non per l’immissione in ruolo e tutto questo mentre altre docenti con lo stesso titolo, grazie a sentenze passate in giudicato, sono confermate nei ruoli: l’ultimo avviso proviene dall’Ambito Territoriale di Vicenza, su ricorsi vinti da Anief al giudice del lavoro per 27 maestre.
Prende quota la soluzione politica chiesta da Anief per risolvere l’annoso problema delle maestre e dei maestri con diploma magistrale che lo Stato non vuole assumere: sulla spinta del giovane sindacato, anche la Flc-Cgil chiede infatti una soluzione che possa mettere fine all’ingarbugliata situazione. La decisione del vecchio sindacato confederale arriva dopo 15 anni di silenzio dalla prima apertura delle graduatorie permanenti, ma, soprattutto, giunge a ridosso dei due scioperi, l’ultimo il 23 marzo scorso, e due manifestazioni nazionali proclamati da Anief, ricorsi depositati per migliaia di ricorrenti già nel 2014. Eppure di tempo ne avrebbero avuto per accorgersene prima. Ma si sa, le elezioni per il rinnovo Rsu si avvicinano e probabilmente è un progetto che ben si sposa con la ricerca di voti.
Calcoli a parte, è da tempi non sospetti che Anief chiede la riapertura urgente delle GaE a tutti i docenti abilitati all’insegnamento, come già avvenuto nel 2008 (Legge 169) e nel 2012 (Legge 14), attraverso l’accoglimento della soluzione legislativa proposta dallo stesso giovane sindacato all’indomani dell’Adunanza Plenaria di fine 2017. Nel frattempo, ha depositato il reclamo n. 159/18 dichiarato ammissibile dal Consiglio d'Europa e su cui si attendono le osservazioni dello Stato italiano sulla violazione della carta sociale europea dopo la replica della nostra organizzazione.
Il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico ribadisce ai nuovi parlamentari in attesa del nuovo governo la necessità immediata di riaprire le GaE a tutti i docenti abilitati, visto il fallimento della nuova gestione della fase transitoria; inoltre, al Miur consiglia una lettura attenta nel frattempo del parere dell'ex Presidente di Cassazione Michele De Luca sulla conferma nei ruoli di chi ha superato l'anno di prova ancorché ammesso con riserva nelle GaE.
“La richiesta di un decreto-legge, una soluzione legislativa che riapra le GaE, è diretta al Miur e al nuovo Parlamento che si dovrà occupare del conflitto di giudicato posto dall’Adunanza Plenaria: 45 mila maestre aspettano di sapere, prima della fine dell’anno scolastico, se è possibile che siano licenziate solo perché sono in possesso dei un titolo - il diploma magistrale - che è ritenuto dai giudici valido per l’insegnamento ma non per l’immissione in ruolo e tutto questo mentre altre docenti con lo stesso titolo, grazie a sentenze passate in giudicato, sono confermate nei ruoli: l’ultimo avviso proviene dall’Ambito Territoriale di Vicenza, su ricorsi vinti da Anief al giudice del lavoro per 27 maestre”.
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