Altre dieci sentenze ottenute dai legali Anief riconoscono il diritto dei precari a percepire le medesime progressioni stipendiali dei docenti di ruolo. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): nella contrattazione pari dignità ai lavoratori precari anche per la retribuzione.
In tribunale l'Anief continua a tutelare i diritti dei lavoratori precari della scuola e ottiene altre dieci sentenze che riconoscono l'illegittimità dell'operato del MIUR che nega ai precari le progressioni stipendiali in base all'anzianità di servizio. Presso il Tribunale di Brescia, poi, i legali ottengono anche la declaratoria dell'illegittimità della serie di contratti a termine stipulati con una precaria “storica” e la conseguente condanna del Ministero a risarcirla con ulteriori 7mila Euro oltre gli scatti. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Siamo sempre in prima linea per la tutela dei diritti dei lavoratori della scuola e la nostra battaglia si prefigge, ora, di ottenere le dovute rettifiche al CCNL non solo nella parte economica, ma anche per quanto riguarda i permessi e le altre prerogative. Necessita, inoltre, l'immediata stabilizzazione dei tanti docenti abilitati ancora precari”. L'Anief ha promosso ricorsi mirati per la tutela dei lavoratori precari cui è ancora possibile aderire per ottenere il giusto riconoscimento della propria professionalità; il nostro sindacato, inoltre, invita tutti i lavoratori allo sciopero il 2 e 3 maggio prossimi.
Il Tribunale del Lavoro di Brescia, infatti, dà piena ragione ai legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Lara Bianzani e condanna l’amministrazione per discriminazione e sfruttamento del lavoro precario: all'insegnante, che si è rivolta con fiducia al nostro sindacato per la tutela dei propri diritti, andranno 4 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, oltre interessi e le progressioni stipendiali mai percepite durante i tanti anni di precariato affermando “il diritto della ricorrente alla piena equiparazione del proprio trattamento retributivo a quello degli insegnanti con contratto a tempo indeterminato e all’attribuzione della medesima progressione stipendiale prevista dal CCNL comparto scuola applicabile ratione temporis”. Anche i Tribunali del Lavoro di Busto Arsizio (con ricorso patrocinato sul territorio dall'Avv. Anna Maria Ferrara), Cremona (Avv. Roberta Buzzi), Parma (Avv. Irene Lo Bue), Trapani (Avv. Giuseppe Massimo Abate), Trieste (Avv. Mirella Pulvento) e le Corti d'Appello di Bari (Avv. Michele Ursini) e Lecce (Avv. Massimo Menenti), riconoscono il danno considerevole subìto dai lavoratori precari, perché il MIUR, in aperto contrasto con la Direttiva Comunitaria 1999/70/CE, ha continuato a mantenerli alla retribuzione iniziale senza mai riconoscere loro le progressioni stipendiali computate in base ai tanti anni di servizio d'insegnamento prestati. Le sentenze, dunque, riconoscono ai ricorrenti il diritto al pagamento “delle differenze stipendiali maturate in ragione dell’anzianità di servizio, considerando a tal fine il servizio prestato con rapporto di lavoro a tempo determinato allo stesso modo in cui esso viene riconosciuto, secondo i C.C.N.L. pro- tempore vigenti, al personale di ruolo in relazione ai periodi, oltre interessi legali come per legge, fino al saldo”.
“Siamo sempre in prima linea per la tutela dei diritti dei lavoratori della scuola – commenta Macello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - e la nostra battaglia si prefigge, ora, di ottenere le dovute rettifiche al CCNL non solo nella parte economica, ma anche per quanto riguarda i permessi e le altre prerogative da dover riconoscere al personale precario senza più alcuna discriminazione. Necessita, inoltre, l'immediata stabilizzazione dei tanti docenti abilitati ancora precari”. L'Anief ha promosso ricorsi ad hoc per la tutela dei lavoratori precari cui è ancora possibile aderire per ottenere il giusto riconoscimento della propria professionalità; il nostro sindacato, inoltre, invita tutti i lavoratori allo sciopero il 2 e 3 maggio prossimi.