In questi giorni gli insegnanti stanno prendendo visione delle graduatorie interne al loro istituto ed in diversi hanno scoperto di essere stati collocati dall’amministrazione in una posizione arretrata rispetto a quella che gli sarebbe spettata. Oltre ai meri errori materiali, si registrano molti casi di mancata valutazione del servizio precedente alla data di immissione in ruolo. Come rivendicato dall’Anief e avallato dai giudici, il precariato va infatti valutato per intero piuttosto che con il meccanismo della ricostruzione di carriera, ovvero soltanto per i primi quattro anni e con la riduzione di un terzo degli anni successivi.
Il giovane sindacato si rivolge al personale danneggiato, ricordando che la valutazione corretta del punteggio della graduatoria d’istituto è fondamentale: vedersi sottratti dei punti, in particolare quelli relativi agli anni di precariato, significa rischiare di vedersi dichiarato soprannumerario. Con tutte le implicazioni del caso, ovvero essere costretti a cambiare scuola, quindi spostarsi di decine se non di centinaia di chilometri. Per aderire al ricorso, vai al seguente link.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): I tribunali del lavoro hanno acclarato che è illegittima l’attuale valutazione prevista dal contratto, analogamente a quanto avviene con le ricostruzioni di carriera successive all’anno di straordinariato dopo il ruolo. Rivendichiamo, con tutte le nostre forze, che il servizio pre-ruolo debba essere valutato per intero anche al di fuori dei primi quattro anni. È una mancanza, quella che attuano le segreterie scolastiche, che rischia di costare cara a troppi docenti. Ha avuto ragione Anief, nelle aule del tribunale, con moltissime sentenze positive negli anni passati. E ora ripropone il relativo ricorso.
Sulle graduatorie d’istituto i nodi stanno venendo al pettine: in questi giorni gli insegnanti stanno prendendo visione delle graduatorie interne al loro istituto ed in diversi hanno scoperto di essere stati collocati dall’amministrazione in una posizione arretrata rispetto a quella che gli sarebbe spettata. Come temeva l’Anief, oltre ai meri errori materiali, si registrano molti casi di mancata valutazione del servizio precedente alla data di immissione in ruolo. Come rivendicato dall’Anief e avallato dai giudici, il precariato va infatti valutato per intero piuttosto che con il meccanismo della ricostruzione di carriera, ovvero soltanto per i primi quattro anni e con la riduzione di un terzo degli anni successivi.
Il giovane sindacato si rivolge al personale danneggiato, ricordando che la valutazione corretta del punteggio della graduatoria d’istituto è fondamentale: vedersi sottratti dei punti, in particolare quelli relativi agli anni di precariato, significa rischiare di vedersi dichiarato soprannumerario. Con tutte le implicazioni del caso, ovvero essere costretti a cambiare scuola, quindi spostarsi di decine se non di centinaia di chilometri. Ma anche, in prospettiva, rischiare di transitare in ambito territoriale, perché il comma 73 della Legge 107/2015 (“Dall'anno scolastico 2016/2017 la mobilità territoriale e professionale del personale docente opera tra gli ambiti territoriali”) è stato sì aggirato dal contratto sulla mobilità, ma si tratta pur sempre di un accordo a termine. Mentre la Buona Scuola rimane in vita. Ed in tal caso, ci sarebbe poco da ridere: il personale docente “intrappolato” diventa un precario di ruolo, perché finendo gli ambiti territoriali è anche soggetto al giudizio triennale del capo d’istituto
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “i tribunali del lavoro hanno acclarato che è illegittima l’attuale valutazione prevista dal contratto, analogamente a quanto avviene con le ricostruzioni di carriera successive all’anno di straordinariato dopo il ruolo. Rivendichiamo, con tutte le nostre forze, che il servizio pre-ruolo debba essere valutato per intero anche al di fuori dei primi quattro anni. È una mancanza, quella che attuano le segreterie scolastiche, che rischia di costare cara a troppi docenti. Ha avuto ragione Anief, nelle aule del tribunale, con moltissime sentenze positive negli anni passati. E ora – conclude Pacifico - ripropone il relativo ricorso”.
Pertanto, Anief si oppone a questo scenario, ritenendo illegittima la valutazione parziale del servizio pre-ruolo o prestato nella scuola paritaria. Lo hanno ribadito, nel corso degli ultimi anni, in modo inequivocabile, tantissime sentenze del giudice del lavoro su ricorsi presentati da Anief, tanto più dopo la sentenza delle Sezioni unite della Cassazione n. 22552/16. Pertanto, il contratto sottoscritto che regola questi aspetti della mobilità è illegittimo. E per questo motivo, il giovane sindacato ha predisposto apposito ricorso, al giudice del lavoro, in modo da far valere il servizio pre-ruolo per intero.
Per aderire al ricorso sulla mancata assegnazione dell’intero periodo di precariato vai al seguente link.
PER APPROFONDIMENTI:
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