Dopo il sostegno dell'Anief alle ragioni della protesta estrema lanciata dal Coordinamento nazionale dei diplomati magistrale abilitati, ora scendono in campo gli insegnanti abilitati con il Tfa, Pas delusi dalla fase transitoria: chiedono a gran voce la riapertura delle GaE a tutto il personale abilitato, al fine di trovare una soluzione “alla paradossale situazione dei docenti precari nelle scuole secondarie”. I raggruppamenti, che contengono al loro interno migliaia di docenti, ricordano di avere “tutto il diritto di entrare in un canale che consenta il loro immediato inserimento in ruolo”. E “per tale motivo -continuano - insieme ai colleghi della scuola primaria chiediamo a gran voce di essere inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento e condanniamo il ridicolo concorso a cattedra ideato con i decreti delegati della ‘Buona Scuola’”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il momento è topico: in queste settimane si gioca il futuro professionale e personale di tantissimi insegnanti, quasi tutti impegnati da lungo tempo nelle nostre scuole ed ora messi alla porta senza motivo né alcuna colpa. Ecco perché dal 28 aprile abbiamo deciso di essere a fianco dei precari della scuola che manifesteranno ancora una volta davanti al Miur il 3 maggio, giorno conclusivo del terzo sciopero organizzato da Anief in cinque mesi. Lo abbiamo detto chiaramente ai dirigenti Miur nell’incontro tenuto qualche giorno fa: è necessario che si riaprano le GaE per la terza volta. Bisogna applicare, con celerità, un intervento che anticipi l’esito della Cassazione, dando ragione così alle associazioni e ai sindacati che lo chiedono in modo compatto. Ancora di più perché a chiedere una soluzione che superi la posizione controversa del Consiglio di Stato è anche lo stesso Ministero dell’Istruzione. Per questi motivi, la strada da seguire rimane una sola: basta indugi, salviamo i precari abilitati dal licenziamento di massa più grande della storia della Repubblica italiana.
Trova consensi sempre maggiori la richiesta dell’Anief di dare sostegno allo sciopero della fame, previsto a partire da dopodomani con presidio permanente davanti al Miur, e di aderire al doppio sciopero del 2 e 3 maggio contro la posizione espressa dall’Avvocatura di Stato, in linea con l’assurda sentenza n. 11 dell’Adunanza Plenaria del 20 dicembre scorso che tira via delle GaE decine di migliaia di maestre e maestri con diploma magistrale, tra cui circa 5.600 già immessi in ruolo, e che riserva lo stesso destino a tutto il popolo degli abilitati che aspirano all’assunzione a tempo indeterminato.
Dopo il sostegno dell'Anief alle ragioni della protesta estrema lanciata dal Coordinamento nazionale dei diplomati magistrale abilitati, ora scendono in campo anche gli insegnanti abilitati con il Tfa, Pas delusi dalla fase transitoria: con un comunicato impeccabile, chiedono a gran voce la riapertura delle GaE a tutto il personale abilitato, al fine di trovare una soluzione “alla paradossale situazione dei docenti precari nelle scuole secondarie”.
I raggruppamenti, che contengono al loro interno diverse migliaia di docenti, ricordano di avere “tutto il diritto di entrare in un canale che consenta il loro immediato inserimento in ruolo”. Dunque “per tale motivo – continuano nella richiesta pubblica -, insieme ai colleghi della scuola primaria, chiediamo a gran voce di essere inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento e condanniamo il ridicolo concorso a cattedra ideato con i decreti delegati della ‘Buona Scuola’”. Per questi motivi, i professori delle superiori si appellano alla categoria, la quale in modo compatto “ha il dovere morale di partecipare alla manifestazione del 3 maggio. Riprendiamoci la nostra dignità: Pas e Tfa in GaE, per l’immissione diretta in ruolo”, concludono.
Secondo il sindacato Anief, l’appello degli abilitati con i corsi Tfa e Pas sono importanti. “Questa posizione – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – dimostra che le proteste dei prossimi giorni appartengono a tutta la categoria dei docenti abilitati che l’adunanza plenaria ha messo fuori gioco. Il momento è topico: in queste settimane si gioca il futuro professionale e personale di tantissimi insegnanti, quasi tutti impegnati da lungo tempo nelle nostre scuole ed ora messi alla porta senza motivo né alcuna colpa. Ecco perché dal 28 aprile abbiamo deciso di essere a fianco dei precari della scuola che manifesteranno ancora una volta davanti al Miur il 3 maggio, giorno conclusivo del terzo sciopero organizzato da Anief in cinque mesi”.
“Lo abbiamo detto chiaramente ai dirigenti Miur nell’incontro tenuto qualche giorno fa - continua Pacifico –: è necessario che si riaprano le GaE per la terza volta, in modo da consentire alla giustizia di prevalere su delle decisioni che danneggiano tutti. Bisogna applicare, con celerità, un intervento che anticipi l’esito della Cassazione, dando ragione così alle associazioni e ai sindacati che lo chiedono in modo compatto. Ancora di più perché a chiedere una soluzione che superi la posizione controversa del Consiglio di Stato è anche lo stesso Ministero dell’Istruzione. Per questi motivi – conclude il sindacalista autonomo - la strada da seguire rimane una sola: basta indugi, salviamo i precari abilitati dal licenziamento di massa più grande della storia della Repubblica italiana”.
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