Dopo i successi dei ricorsi “pilota” promossi in alcuni tribunali, l'Anief apre le adesioni nazionali ai ricorsi volti al riconoscimento della precedenza per assistere il genitore disabile anche nelle operazioni di trasferimento interprovinciale.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Un'altra illegittimità rilevata nel CCNI che dovrà essere sanata con la prossima contrattazione integrativa”.
Il CCNI sulla Mobilità 2018, infatti, anche per le procedure di trasferimento relative al prossimo anno scolastico, non ha previsto il riconoscimento della precedenza nella mobilità interprovinciale per il dipendente referente unico che assiste il genitore affetto da disabilità grave, limitandosi a riconoscerlo solo per i trasferimenti interni alla stessa provincia di titolarità e a rinviare il riconoscimento del diritto alla mobilità interprovinciale con precedenza solo nelle operazioni annuali di assegnazione provvisoria. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Tale prospettazione, che comprime il diritto alla precedenza per assistere il genitore disabile nei trasferimenti alle sole operazioni di mobilità provinciale, risulta palesemente illegittima e discriminatoria e già i tribunali del lavoro si sono espressi favorevolmente annullando sul punto la contrattazione integrativa. Questa è un'altra illegittimità rilevata nel CCNI che ci impegniamo a sanare già nella prossima contrattazione integrativa”.
Il figlio che assiste il genitore in situazione di gravità, infatti, secondo il CCNI sulla mobilità, “ha diritto ad usufruire della precedenza tra province diverse esclusivamente nelle operazioni di assegnazione provvisoria”, mentre può usufruirne il docente che assiste il genitore disabile e richiede il trasferimento all'interno della stessa provincia di titolarità. “La Legge 104 del 1992, all'articolo 33 – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – prevede, invece, che il lavoratore che assiste un parente in situazione di gravità ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere nulla rilevando circa la limitazione di tale diritto ai soli genitori o coniugi di persona disabile e, ovviamente, senza circoscrivere tale diritto all'interno di una provincia. Il dipendente che presta assistenza al genitore disabile e partecipa ai trasferimenti interprovinciali, dunque, deve poter usufruire delle medesime agevolazioni riconosciute a quanti assistano un parente di primo grado nelle operazioni di trasferimento provinciale perché la contrattazione integrativa non può comprimere i diritti riconosciuti dalla normativa primaria”. Per questo motivo, Anief ha attivato le procedure di adesione allo specifico ricorso cui è possibile aderire purché si sia presentata domanda di trasferimento e si siano prodotti tutti i documenti utili a comprovare l'assistenza al genitore disabile in situazione di gravità.
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