I tribunali del lavoro continuano a dare ragione all'Anief sul diritto dei lavoratori precari a percepire le medesime progressioni stipendiali riconosciute ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato e a condannare il Ministero dell'Istruzione per l'evidente discriminazione posta in essere senza alcuna ragione oggettiva. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Francesca Lideo ottengono due nuove sentenze che condannano il Ministero dell'Istruzione ad attribuire a due docenti il diritto alle progressioni di carriera mai riconosciute durante il precariato. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief.
Nulle le possibilità del MIUR di ottenere ragione quando in tribunale arrivano i legali Anief che con il loro costante impegno e la professionalità che li contraddistingue riescono sempre a ottenere ragione nella tutela dei diritti dei lavoratori della scuola. Con due nuove sentenze emanate dal Tribunale di Lavoro di Milano, altrettanti docenti ottengono finalmente il giusto riconoscimento del grave danno subito per anni a causa dell'illegittima e discriminatoria condotta del Ministero dell'Istruzione. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Ancora una volta abbiamo saputo ottenere rispetto per il lavoro svolto da tanti docenti e ATA con contratti a termine”.
Il Giudice del Lavoro di Milano, infatti, riconosce l'assoluta illegittimità e la condotta discriminatoria tenuta dal Ministero dell'Istruzione nell'aver negato per anni alle due docenti il giusto corrispettivo stipendiale calcolato in base all'effettivo servizio svolto, rilevando come “L’amministrazione convenuta non ha offerto un solo argomento idoneo a dimostrare la sussistenza di ragioni obiettive che possano giustificare il trattamento differenziato riservato ai docenti assunti a termine rispetto a quelli già in ruolo. Peraltro, la natura ‘non di ruolo’ del rapporto di impiego o il succedersi di contratti di assunzione a termine sempre nuovi e distinti è, sul punto, del tutto irrilevante”. Accertando, dunque, il diritto della parte ricorrente al “riconoscimento della progressione economica per effetto della anzianità maturata nel corso dei rapporti di lavoro a termine intercorsi con la parte convenuta, secondo le previsioni dei C.C.N.L. succedutisi nel tempo”, condanna il Ministero dell'Istruzione a pagare alle due docenti “le differenze retributive a tal titolo dovute maggiorate degli interessi di legge” con ulteriore aggravio delle spese dei due giudizi quantificate in un totale di 2.000 Euro oltre accessori.
“Ancora una volta – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - abbiamo saputo ottenere rispetto per il lavoro svolto da tanti docenti e ATA con contratti a termine e imporre al Miur il rispetto della normativa comunitaria che impedisce di porre in essere qualsiasi tipo di discriminazione nei confronti dei lavoratori precari”. Il nostro sindacato ricorda a tutti i lavoratori interessati che è ancora possibile aderire agli specifici ricorsi per ottenere gli scatti di anzianità durante il precariato e il risarcimento del danno subito per l'illegittima condotta del MIUR.