Con una Nota ufficiale, pubblicata il 10 maggio, l’amministrazione di Viale Trastevere sancisce l’esclusione dei docenti precari da tutte le graduatorie, a seguito del loro accesso al terzo anno di Fit, con tutte le incertezze del caso: li cancella sia da quelle storiche (GaE e d’Istituto), sia da quelle di “merito” dei vincitori di concorso 2016. La novità rientra nel nuovo sistema di reclutamento e prevede che dopo il superamento del concorso a cattedra si attui un percorso articolato in tre fasi, al termine delle quali si accede al ruolo. Peccato che si tratti di una possibilità e non di una certezza, perché la norma prevede anche che sino all’ultimo momento il candidato all’immissione in ruolo possa essere reputano non idoneo alla professione.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Se appare ragionevole cancellare dalla stessa classe di concorso delle Graduatore di merito o delle GaE chi è assunto nei ruoli, appare illogico escludere dei candidati che ancora alla fine del percorso sono soggetti a una valutazione finale. Ancora più assurda appare la loro estromissione dalle graduatorie d’istituto, visto che i docenti di ruolo possono fare supplenze temporaneamente da posti in organico di fatto. Se si vuole davvero abbattere il precariato, occorre dare maggiori opportunità di stabilizzazione ai docenti, dando loro la possibilità di essere immessi in ruolo attraverso più graduatorie e liste di attesa che ogni precario si è faticosamente conquistato. È come se un’amministrazione decidesse di risolvere un problema di traffico cittadino chiudendo le strade vecchie, perché ce ne sono delle nuove sperimentali che nemmeno assicurano di arrivare a destinazione. La verità è che al Miur continuano a prendere le decisioni sul futuro dei lavoratori, in modo unilaterale e sorprendente, chiedendo loro di resettare tutto e ripartire daccapo, con un nuovo corso di formazione iniziale e tirocinio che però non porta certezze. Ecco perché abbiamo deciso di impugnare le cancellazioni illegittime con apposito ricorso al Tar del Lazio.
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. È quanto continua a fare il Ministero dell’Istruzione nella gestione dei precari abilitati, insistendo sull’esclusione da tutte le graduatorie, della stessa classe di concorso, del personale docente precario ammesso al terzo anno di “Formazione iniziale e di tirocinio”, più noto come Fit, introdotto con il decreto legislativo n. 59/2017. La novità rientra nel nuovo sistema di reclutamento e prevede che dopo il superamento del concorso a cattedra si attui un percorso articolato in tre fasi, al termine delle quali si accede al ruolo. Peccato che si tratti di una possibilità e non di una certezza, perché la norma prevede anche che sino all’ultimo momento il candidato all’insegnamento a tempo indeterminato possa essere reputano non idoneo alla professione.
Ora, a fronte di questa eventualità, cosa fa il Ministero dell’Istruzione? Con una Nota ufficiale, pubblicata il 10 maggio, l’amministrazione di Viale Trastevere sancisce l’esclusione dei docenti precari da tutte le graduatorie, a seguito del loro accesso al terzo anno di Fit, con tutte le incertezze del caso.
A fronte di questa posizione, priva di logica, Anief non ci sta: il giovane sindacato la ritiene infatti illegittima e chiederà l’annullamento con un ricorso al Tar Lazio. “Se appare ragionevole cancellare dalla stessa classe di concorso delle Graduatore di merito o delle GaE chi è assunto nei ruoli – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - appare illogico escludere dei candidati che ancora alla fine del percorso sono soggetti a una valutazione finale. Ancora più assurda appare la loro estromissione dalle graduatorie d’istituto, visto che i docenti di ruolo possono fare supplenze temporaneamente da posti in organico di fatto”.
“Se si vuole davvero abbattere il precariato – continua Pacifico – occorre dare maggiori opportunità di stabilizzazione ai docenti, dando loro la possibilità di essere immessi in ruolo attraverso più graduatorie e liste di attesa che ogni precario si è faticosamente conquistato. È come se un’amministrazione decidesse di risolvere un problema di traffico cittadino chiudendo le strade vecchie, perché ce ne sono delle nuove sperimentali che nemmeno assicurano di arrivare a destinazione”.
“La verità – conclude il sindacalista Anief-Cisal – è che al Miur continuano a prendere le decisioni sul futuro dei lavoratori, in modo unilaterale e sorprendente, chiedendo loro di resettare tutto e ripartire daccapo, con un nuovo corso di formazione iniziale e tirocinio che però non porta certezze. Ecco perché abbiamo deciso di impugnare le cancellazioni illegittime con apposito ricorso al Tar del Lazio”.
Il ricorso è avverso il d.lgs. 59/2017 nella parte in cui prevede la cancellazione da tutte le graduatorie (Graduatorie ad Esaurimento, Graduatorie d’Istituto, Graduatorie di Merito) dei docenti ammessi al FIT. Possono partecipare al ricorso i docenti ammessi al FIT che intendono impugnare la cancellazione da tutte le graduatorie di precedente inclusione (GaE, GI, GM): gli interessati al ricorso possono cliccare su questo link.
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