Il TAR Lazio, con la sentenza n. 5357/2018, segna la disfatta del Ministero dell'Istruzione nella vicenda dell'esclusione dei docenti in possesso di diploma ITP dal concorso 2016. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l'accesso al concorso 2016 e alla II fascia delle GI sono un atto dovuto nei confronti di quanti da anni lavorano nella scuola pubblica come precari e non hanno mai avuto neanche la possibilità di abilitarsi attraverso procedure ordinarie.
È una nuova soddisfazione quella che arriva dal TAR Lazio e una nuova conferma di un successo tutto targato Anief che vede l’emanazione da parte del TAR del Lazio di una nuova sentenza di pieno accoglimento che conferma il diritto alla partecipazione alle prove concorsuali 2016 per Insegnanti Tecnico Pratici dei docenti in possesso dello specifico diploma che dà accesso alle classi di concorso ITP. Gli Avvocati Alberto Agusto e Corrado Resta ottengono ancora una volta ragione sul Miur in tribunale con la condanna dell'amministrazione resistente al pagamento di 1.500 Euro di spese di soccombenza. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “La partecipazione al concorso 2016, così come l'inserimento nella II fascia delle Graduatorie d'Istituto sono un atto dovuto nei confronti di tanti docenti che da anni lavorano nella scuola pubblica come precari e non hanno mai avuto neanche la possibilità di abilitarsi attraverso procedure ordinarie. Come sindacato non potevamo non intervenire per sanare ancora una volta le illegittimità poste in essere dal Ministero dell'Istruzione nei confronti di migliaia di lavoratori che avevano tutto il diritto di accedere alle procedure utili per ottenere l'immissione in ruolo”.
La sentenza emanata qualche giorno fa dal Tribunale Amministrativo, dunque, riprende le precedenti pronunce ottenute dall'Anief anche in Consiglio di Stato e conferma la partecipazione alle prove del concorso 2016 dei ricorrenti evidenziando “la clausola del bando di cui all’art. 3, del d.d.g. 23 febbraio 2016 n. 106, nella parte in cui ammette a partecipare alla procedura concorsuale esclusivamente i candidati in possesso del titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito entro la data di scadenza del termine per la presentazione della domanda di partecipazione, contrasta - quanto ai docenti ITP, impossibilitati a partecipare alle procedure abilitative speciali sinora bandite - con le disposizioni normative che, all'opposto, non appaiono avere mai istituito procedure abilitative ordinarie per detta categoria di insegnanti (cfr. art. 402, d. lgs. n. 297/1994, art. 10, d.m. n. 249/2010 e art. 3, comma 2, d.p.r. n. 29/2016)”. I ricorrenti Anief hanno potuto partecipare alle prove suppletive di cui, in alcune regioni, si attende ancora l'esito per poter finalmente ottenere, con la pubblicazione delle Graduatorie di Merito integrate con l'inserimento a pieno titolo e senza alcuna riserva dei nominativi dei ricorrenti che hanno superato tutte le prove, quell'immissione in ruolo da sempre negata dal Ministero dell'Istruzione.
“La partecipazione al concorso 2016, così come l'inserimento nella II fascia delle Graduatorie d'Istituto – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - sono un atto dovuto nei confronti di tanti docenti che da anni lavorano nella scuola pubblica come precari e non hanno mai avuto neanche la possibilità di abilitarsi attraverso procedure ordinarie. Come sindacato non potevamo non intervenire per sanare ancora una volta le illegittimità poste in essere dal Ministero dell'Istruzione nei confronti di migliaia di lavoratori che avevano tutto il diritto di accedere alle procedure utili per ottenere l'immissione in ruolo”.