Il giovane sindacato torna a ribadire che rimangono per il 2018 soltanto le briciole, dopo la distribuzione a pioggia di 8 euro lordi a persona sottratta dal fondo con il Contratto collettivo nazionale di lavoro. Nel frattempo, gli stipendi sono rimasti dieci punti sotto l'inflazione, nonostante gli aumenti e gli arretrati. Come certificato dall’Aran. Pertanto continua la battaglia per sbloccare almeno l'indicizzazione dell'Indennità di vacanza contrattuale: scarica la diffida.
Il processo di riduzione dei compensi assegnati si è andato a realizzare perché le somme destinate ai docenti italiani sono sempre le stesse, decisamente residuali rispetto al fabbisogno, mentre la platea di beneficiari si è nettamente allargata, a conferma che quella di limitare al 30% la platea di docenti supposti meritevoli era solo un artificio funzionale alle casse dello Stato. Ma non ha mai rappresentato la realtà dei fatti: quella che vede la stragrande maggioranza dei docenti meritevoli di buste paga in linea con gli importi degli altri Paesi moderni e non inferiori anche agli impiegati, come avviene oggi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Questa prima apertura dell’amministrazione sul bonus merito conferma la debolezza dell’impianto approvato con l’ultima riforma. Viene data la possibilità ai lavoratori, attraverso i loro rappresentanti, di confrontarsi con il dirigente scolastico e mettere fine alla discrezionalità nella definizione delle fasce di compenso finalizzato alla valorizzazione dei docenti individuati in applicazione dei criteri deliberati dal comitato. Per questo motivo, abbiamo invitato le Rsr a concordare con le altre componenti Rsu, cui abbiamo inviato una apposita lettera, un'assemblea sindacale utile a far conoscere ai lavoratori dell’istituto le novità del Ccnl e raccogliere le loro opinioni al riguardo e contestualmente, presentare al dirigente scolastico formale richiesta di riapertura del tavolo contrattuale ancora su tale punto. Grazie alla rappresentatività Anief, oggi più che mai occorre puntare a migliorare le regole della scuola, sia con la contrattazione nazionale sia con quella d’istituto.
Ogni anno che passa, diventa sempre più evidente il fallimento su tutta la linea del tentativo attuato dal Governo Renzi di introdurre nella scuola il “merito” professionale attraverso un bonus annuale: la stampa nazionale ha infatti appena pubblicata la notizia che nell’ultima annualità di assegnazione del forfait, introdotti attraverso il comma 127, dell’articolo 1 della legge di riforma 107/2015, l’importo medio pro capite, a docente, è passato da 600 euro a 200 euro lordi. Certamente, si tratta di somme da prendere con la dovuta cautele, perché, sottolinea Il Sole 24 Ore, “nell’a.s. 2016/17 ogni istituto ha ricevuto 17.775 euro, con importi diversi da scuola a scuola in relazione ad alcune variabili”: la riduzione sensibile dei fondi medi assegnati ad ogni insegnante, tuttavia, è già di per sé indicativa e offre la possibilità di fare più di una riflessione.
Questo processo di riduzione dei compensi assegnati, infatti, si è andato a realizzare principalmente perché le somme destinate ai docenti italiani sono sempre le stesse, decisamente residuali rispetto al fabbisogno, mentre la platea di beneficiari si è nettamente allargata, a conferma che quella di limitare al 30% la platea di docenti supposti meritevoli era solo un artificio funzionale alle casse dello Stato. Ma non ha mai rappresentato la realtà dei fatti: quella che vede la stragrande maggioranza dei docenti meritevoli di buste paga in linea con gli importi degli altri Paesi moderni e non più inferiori anche agli impiegati, come avviene oggi.
In questo desolante quadro generale, venutosi a creare sempre per colpa di una riforma voluta solo dall’ex premier Matteo Renzi e dal suo entourage politico, l’unica buona notizia giunge dal nuovo contratto di lavoro che – all’articolo 22, comma 4 lettera c) - introduce un primo importante elemento di novità rispetto alla versione iniziale prevista dalla Legge 107/2015: già da quest’anno, “i criteri generali per la determinazione dei compensi finalizzati alla valorizzazione del personale, ivi compresi quelli riconosciuti al personale docente ai sensi dell’art. 1, comma 127, della legge n. 107/2015” diventano “oggetto di contrattazione integrativa a livello di istituto”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “questa prima apertura dell’amministrazione scolastica sul bonus merito conferma la debolezza dell’impianto approvato con l’ultima riforma. Viene data la possibilità ai lavoratori, attraverso i loro rappresentanti, di confrontarsi con il dirigente scolastico e mettere fine alla discrezionalità nella definizione delle fasce di compenso finalizzato alla valorizzazione dei docenti individuati in applicazione dei criteri deliberati dal comitato apposito”.
“Per questo motivo, abbiamo invitato le Rsr a concordare con le altre componenti Rsu, cui abbiamo inviato una apposita lettera, un'assemblea sindacale utile a far conoscere ai lavoratori dell’istituto le novità del Ccnl e raccogliere le loro opinioni al riguardo. E contestualmente, presentare al dirigente scolastico formale richiesta di riapertura del tavolo contrattuale ancora su questo punto. Grazie alla rappresentatività Anief – conclude Pacifico – oggi più che mai occorre puntare a migliorare le regole della scuola, sia con la contrattazione nazionale, sia con quella d’istituto”.
Premesso ciò, Anief torna a ribadire che per il 2018 rimangono soltanto le briciole a disposizione dei docenti immessi in ruolo, dopo la distribuzione a pioggia di 8 euro lordi a persona sottratta dal fondo attraverso il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto “Istruzione e Ricerca”, relativo al triennio 2016-2018. Nel frattempo, gli stipendi sono rimasti dieci punti sotto l'inflazione, nonostante gli aumenti e gli arretrati, come confermato solo qualche giorno fa dall’Aran. Pertanto, continua la battaglia del giovane sindacato per sbloccare almeno l'indicizzazione dell'Indennità di vacanza contrattuale.
Anief ricorda di avere messo a disposizione dei ricorrenti il modello di diffida gratuito per ottenere quanto dovuto dallo Stato e per richiedere quanto spetta di diritto. Anief prosegue i ricorsi gratuiti per attribuire il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2008-2018. Si ricorda che la violazione della normativa comunitaria riguarda anche la mancata stabilizzazione: si può quindi decidere di ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono interessati, come già detto, pure i lavoratori già immessi in ruolo.
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