Stamane la chiesa cristiana ricorda San Filippo Neri, nobile fiorentino che, trasferitosi a Roma, divenne sacerdote e punto di riferimento dei suoi “allievi”. Incline a schierarsi sempre a fianco dei più deboli, era consigliere e Maestro dei più giovani: aveva tanto a cuore i problemi dei ragazzi da impiegare gran parte della sua giornata all’ascolto delle loro preoccupazioni e a dispensare motti pieni di sapienza; famosa la sua frase “State buoni, se potete” attraverso la quale li invitava alla bontà, alla gioia, all’allegrezza. Da lì diede vita ad incontri coi giovani e alla costituzione dell’Oratorio. Per questo attaccamento agli adolescenti, per il senso di sacrificio che lo portava a non stancarsi mai di porgere una parola benevola e un ammaestramento di vita, San Filippo Neri è stato eletto a protettore dei bambini, dei giovani e degli insegnanti.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): In questo giorno, il pensiero va a chi presta con rettitudine il servizio presso le nostre scuole. Il lavoro del Maestro e quello del Professore denotano un grande senso di responsabilità, di attaccamento ai valori: la Scuola è una grande famiglia e i docenti spesso sacrificano tempo prezioso per le attività, sottratto anche ai propri affetti, per portare avanti la missione dell’insegnante. Purtroppo la nostra istituzione scolastica, tenuta sempre in grande considerazione dagli italiani, non vive un momento roseo: il nuovo contratto non tutela docenti e Ata, spesso i nostri insegnanti soffrono di patologie derivanti da una forte esposizione allo stress e gli aumenti in arrivo nel mese di giugno saranno irrisori. Per non parlare delle “mance”, qualche centinaio di euro, che dopodomani arriveranno come arretrati. Noi ci battiamo, dalla fondazione di Anief, affinché gli insegnati possano vedere riconosciuti i loro sacrifici e i meriti.
Oggi la chiesa cattolica ricorda San Filippo Neri, nobile fiorentino vissuto tra il 1515 e il 1595 che, trasferitosi a Roma, divenne sacerdote e punto di riferimento dei suoi “allievi”. Il presidente nazionale Anief, professore Marcello Pacifico, si rivolge ai colleghi cattolici dediti alla formazione degli alunni e degli studenti e dedica a loro alcune riflessioni: “In questo giorno, in cui ogni insegnante festeggia il proprio protettore, il pensiero va a tutte le persone che prestano servizio presso le nostre scuole. Il lavoro del Maestro e quello del Professore denotano un grande senso di responsabilità, di attaccamento ai valori della famiglia”.
“La Scuola – continua Pacifico - è una grande famiglia e i docenti spesso sacrificano tempo prezioso per le attività, sottratto anche ai propri affetti, per portare avanti la missione dell’insegnante. Un sacrificio che vale, ovviamente, anche per i docenti non cristiani. Perché certamente, chi decide di dedicare la propria carriera all’ammaestramento dei giovani sente questo compito dal più profondo e lo porta avanti con dedizione e serietà. Ognuno di noi, nella propria formazione scolastica, ha dei ricordi che si ricollegano a specifici momenti di formazione e crescita legati a un insegnate. Il loro ruolo è basilare e molti insegnamenti, anche di vita, non lasciano mai la memoria degli studenti”.
“Purtroppo, la nostra istituzione scolastica, tenuta sempre in grande considerazione dagli italiani, non vive un momento roseo: il nuovo contratto non tutela docenti e Ata, spesso i nostri insegnanti soffrono di patologie derivanti da una forte esposizione allo stress e gli aumenti in arrivo nel mese di giugno saranno irrisori. Per non parlare delle “mance”, qualche centinaio di euro, che dopodomani arriveranno come arretrati. Noi ci battiamo – continua il sindacalista autonomo – dalla fondazione di Anief affinché gli insegnati possano vedere riconosciuti i sacrifici e i meriti. La cronaca poi ci ha, tristemente, abituati a casi di violenza a discapito dei docenti, vittime spesso dell’aggressività di studenti e dei loro genitori”.
“Noi sogniamo una scuola che ridia rispetto e dignità al lavoro dell’insegnante, che parta dal riconoscimento del fatto che un docente è stato, prima di tutto, uno studente che ha voluto emulare i propri maestri, seguendone le orme e divenendone omologo. Vogliamo che gli allievi, le loro famiglie e tutto il sistema identifichino ancora l’importanza del formatore, dell’educatore delle giovani leve, chiamate un giorno a prendere le redini di questo paese, divenendo cittadini e cittadine responsabili. Per questo, il mio augurio è che nel futuro prossimo le nostre aule siano piene di studenti felici, prepararti, guidati da docenti soddisfatti del proprio ruolo. Noi lottiamo da sempre perché ciò possa divenire realtà e la nostra raggiunta rappresentatività non fa che spingerci più avanti rispetto alla sua realizzazione”, conclude il presidente Pacifico.
L’ESEMPIO DI VITA DI S. FILIPPO NERI
Mite sin da piccolo e incline a schierarsi sempre a fianco dei più deboli, era dedito a prestare attenzione e dare il proprio aiuto ai poveri e agli indifesi: stava accanto al popolo, assisteva gli ammalati, era consigliere e Maestro dei più giovani. Aveva tanto a cuore i problemi dei ragazzi da impiegare gran parte della sua giornata all’ascolto delle loro preoccupazioni e a dispensare motti pieni di sapienza; famosa la sua frase “State buoni, se potete” attraverso la quale li invitava alla bontà, alla gioia, all’allegrezza. Da lì diede vita a incontri coi giovani e alla costituzione dell’Oratorio. Per questo attaccamento agli adolescenti, per il senso di sacrificio che lo portava a non stancarsi mai di porgere una parola benevola e un ammaestramento di vita, San Filippo Neri è stato eletto a protettore dei bambini, dei giovani e degli insegnanti.
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