Lo ha chiesto oggi Marcello Pacifico (Anief-Cisal), nel corso di un intervento tenuto a Piazza Montecitorio, dopo un incontro al Tar del Lazio e al Ministero dell’Istruzione nell'ennesima giornata di protesta contro l’esclusione dei maestri con diploma magistrale dalle graduatorie ad esaurimento: “Qualora il nuovo esecutivo dovesse vedere la luce – ha detto il sindacalista - è bene sin da adesso che sappia qual è la priorità per non fare tracollare la scuola; bisogna riaprire le GaE dei precari prima di subito e il Parlamento confermi il decreto legge. In caso contrario saranno entrambi responsabili del licenziamento di 50 mila insegnanti della scuola italiana e dell'aumento della spesa pubblica dovuta a risarcimenti milionari che saranno richiesti a partire proprio dai tanti docenti assunti in ruolo e poi messi alla porta dopo avere addirittura superato l'anno di prova”. Intanto, la protesta degli esclusi non si arresta. Anzi si allarga: mentre si rinnova lo sciopero della fame di alcune maestre, oggi pomeriggio è previsto ancora un sit-in permanente di una rappresentanza di maestre, stavolta davanti Viale Trastevere. Anief, che fa parte di Confedir, confida nel nuovo presidente del Consiglio incaricato, incontrato dal giovane sindacato nella capitale, a Palazzo Bonadies, quando era l’economista ex Fmi era Commissario per la spending review italiana.
La squadra del Governo neutrale è pronta, come la lista dei ministri per il Quirinale: entro venerdì il nuovo esecutivo composto dell’economista Carlo Cottarelli chiederà la fiducia al Parlamento. “Qualora il nuovo esecutivo dovesse vedere la luce, è bene sin da adesso che sappia qual è la priorità per non fare tracollare la scuola: bisogna riaprire le GaE dei precari prima di subito, già alla prima riunione della presidenza del Consiglio dei ministri e il Parlamento confermi il decreto legge. In caso contrario saranno entrambi responsabili del licenziamento di 50 mila insegnanti della scuola italiana e dell'aumento della spesa pubblica dovuta a risarcimenti milionari che saranno richiesti a partire proprio dai tanti docenti assunti in ruolo e poi messi alla porta dopo avere addirittura superato l'anno di prova”. Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal, nel corso di un intervento tenuto a Piazza Montecitorio, dopo un incontro al Tar del Lazio e al Ministero dell’Istruzione nell'ennesima giornata di protesta contro l’esclusione dei maestri con diploma magistrale dalle graduatorie ad esaurimento.
La protesta degli esclusi non si arresta. Anzi si allarga: mentre si rinnova lo sciopero della fame di alcune maestre, oggi pomeriggio è previsto ancora un sit-in permanente di una rappresentanza di maestre, stavolta davanti Viale Trastevere. “Il fatto che il Governo sia neutrale o possa durare fino alle nuove consultazioni di settembre, con la nomina delle nuove commissioni parlamentari, di fronte alla fine dell'anno scolastico e all'urgente programmazione del prossimo, non lo autorizza a disinteressarsi della decisione in merito alla richiesta impellente di riaprire le GaE per risolvere la questione dei licenziamenti in atto”, ha detto ancora Pacifico.
“Il Parlamento, al di là di contratti o altri tipi di programmi, si dovrà necessariamente assumere la responsabilità, prima del voto, di cosa ha voluto o non ha voluto fare per 50 mila maestre e insegnanti delle superiori e per garantire la continuità didattica a milioni di alunni. In alcune aree del Paese, infatti, senza più la maestra con diploma magistrale non ci saranno alternative, con il rischio che le classi rimangano addirittura prive di insegnante. Ecco perché – conclude Pacifico - vista l’impellenza della situazione, prima che sia troppo tardi, entro metà giugno si approvi il decreto legge e si converta in pochi giorni”.
Anief, che fa parte di Confedir, confida nel nuovo presidente del Consiglio incaricato, incontrato dal giovane sindacato nella capitale, a Palazzo Bonadies, quando era l’economista ex Fmi era Commissario per la spending review italiana: a seguito di quell’incontro, durante il quale si dimostrò, conti alla mano, che il 75% dei tagli degli ultimi dieci anni di tutta la PA erano stati attuati sulla scuola, Carlo Cottarelli cambiò la sua idea iniziale di fare economia anche sull’istruzione pubblica. Un concetto ribadito qualche mese fa, quando disse di non avere mai proposto tagli alla Scuola, perché per la pubblica istruzione e la cultura non spendiamo affatto troppo.
Inoltre, sempre a Cottarelli fu illustrato come le condanne per abuso di precariato e le somme risarcitorie applicate dai giudici superino di molto quelle che lo Stato deve affrontare per l’immissione in ruolo dei precari con oltre 36 mesi di servizio svolto: l’ostinazione che gli ultimi governi hanno avuto nell’opporsi alla loro assunzione pesa infatti non poco sulle casse pubbliche. Il tutto, per avere un disservizio non indifferente, a causa di 145 mila docenti e Ata precari chiamati ogni anno a fine estate a fare i supplenti annuali. Ecco perché Anief chiede di approvare un decreto urgente che assicuri il regolare avvio del nuovo anno scolastico: occorre riaprire le GaE, ad iniziare dai diplomati magistrale, trasformare quasi 100mila posti oggi in organico di fatto in quello di diritto, immettere quindi in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, attraverso il doppio canale.
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