Rispetto al travagliato concorso del 2011, dopo le vicende dei ricorsi ed i rinvii a giudizio tra commissari, dirigenti, sindacalisti e partecipanti, nel 2015 è stata approvata la graduatoria definitiva ad esaurimento con circa 730 idonei (alcuni con riserva). La disponibilità dei posti messi a concorso era di circa 225 unità, pertanto, diversi presidi hanno optato per l’interregionalità. All’interno del gruppo vi sono 14 Dirigenti Scolastici che hanno visto la risoluzione del contenzioso legato ai concorsi del 2004 e del 2006 solo dopo circa dieci anni e che, ironia della sorte, continuano ad affrontare problemi e disagi ancora oggi, a causa della mancata applicazione del comma 92 della L. 107/2015 e della promulgazione del DM n. 979 del 30 settembre 2015 che li hanno costretti a dovere scegliere, in maniera del tutto incomprensibile, solamente sedi in Sicilia e Lombardia. Eppure c’erano a disposizione circa 1.800 sedi disponibili, anche nelle regioni vicine alla Campania come Lazio, Puglia, Toscana, Basilicata, Molise e Calabria.
Pertanto, il sindacato Udir invita l’amministrazione ad applicare tutti gli strumenti esperibili dall’Usr Campania per favorire il rientro dei dirigenti, incrementando del 30% la quota di posti disponibili a “Mutamenti di incarico in entrata” che fino allo scorso anno è stata pari all’8-10% dei posti disponibili in Campania. Il sindacato si farà inoltre portavoce presso il Miur per emettere un provvedimento ad hoc, in modo da favorire l’inserimento prioritario dei dirigenti non rientrati in Campania nelle regioni limitrofe, sempre al fine di ridurre i loro disagi.
Marcello Pacifico (Presidente nazionale Udir): Chiediamo al direttore USR Campania, Luisa Franzese, di aumentare al 30% i posti disponibili a mutamento d’incarico per i Dirigenti Scolastici ‘in esilio’, cosi come previsto dal CCNL. Tale richiesta si fonda sulle reiterate proteste legate ai disagi economici ed affettivi che questo gruppo di Dirigenti Scolastici affronta da almeno tre anni, garantendo comunque sempre la massima professionalità nelle scuole nelle quali sono in servizio in tutta Italia.
L’esilio è una condizione da non augurare a nessuno. Soprattutto quando è ingiustificato e dura da troppo tempo. A trovarsi in questo stato sono i dirigenti scolastici della Campania per i quali continua l’esodo ingiustificato, dopo le vicende dei ricorsi per l’esito del travagliato concorso del 2011, alla pari dei precedenti, i rinvii a giudizio tra commissari, dirigenti, sindacalisti e partecipanti; solo a partire dal 2015 sono stati collocati in una graduatoria definitiva ad esaurimento con circa 730 idonei (alcuni con riserva) e successivamente assunti in ruolo.
La disponibilità dei posti messi a concorso era di circa 225 unità, pertanto, diversi Dirigenti Scolastici hanno optato per l’interregionalità. All’interno del gruppo vi sono 14 presidi che hanno visto la risoluzione del contenzioso legato ai concorsi del 2004 e del 2006 solo dopo circa dieci anni e che, ironia della sorte, continuano ad affrontare problemi e disagi ancora oggi, a causa della mancata applicazione del comma 92 della L. 107/2015 e della promulgazione del DM n. 979 del 30 settembre 2015 che li hanno costretti a dovere scegliere, in maniera del tutto incomprensibile, solamente sedi in Sicilia e Lombardia. Eppure c’erano a disposizione circa 1.800 sedi disponibili, anche nelle regioni vicine alla Campania come Lazio, Puglia, Toscana, Basilicata, Molise e Calabria.
Per questi motivi, Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, ha deciso di chiedere formalmente al Direttore USR Campania, Luisa Franzese, di aumentare al 30% i posti disponibili a mutamento d’incarico per i Dirigenti Scolastici “in esilio”, cosi come previsto dal CCNL. “Tale richiesta – spiega il sindacalista - si fonda sulle reiterate proteste legate ai disagi economici ed affettivi che questo gruppo di dirigenti scolastici da almeno tre anni affronta, dinanzi alla ricca professionalità messa a disposizione delle scuole nelle quali sono in servizio, in tutta Italia”.
Ad oggi, inoltre, ci sono ancora circa 155 idonei della graduatoria ad esaurimento e quest’anno si prevede una sessantina di pensionamenti (di cui circa 40 per limiti di età, una ventina per dimissioni volontarie ed una per decesso): quindi, persiste ancora una situazione complicata che limiterà la disponibilità di sedi pure per il prossimo concorso.
Due giorni fa, presso l’USR Campania, si è tenuto il tavolo sindacale, con ordine del giorno “Criteri per la mobilità dei Dirigenti Scolastici 2018/19”. L’incontro ha confermato i criteri di mobilità utilizzati negli anni precedenti. Argomento di discussione è stata la mobilità d’ufficio, riguardante i Dirigenti Scolastici a scadenza di contratto che da tre incarichi triennali sono sulla stessa sede e che non saranno soggetti a pensionamento per i prossimi due anni: avranno precedenza, rispetto ogni altro tipo di mobilità, i dirigenti destinatari di provvedimento di rotazione. Alla luce di tutto ciò, potranno esserci una trentina di immissioni in ruolo, oltre a eventuali posti derivanti da accorpamento di sedi sotto dimensionate. Termine ultimo per la presentazione della domanda di mobilità è previsto per il 14 giugno prossimo.
Alla luce di quanto detto, Udir invita l’amministrazione ad applicare tutti gli strumenti esperibili dall’USR Campania per favorire il rientro dei DS ed in particolare ad aumentare al 30% la quota di posti disponibili a “Mutamenti di incarico in entrata” che fino allo scorso anno è stata pari all’8-10% dei posti disponibili in Campania. Il sindacato si farà inoltre portavoce presso il Miur per emettere un provvedimento ad hoc, in modo da favorire l’inserimento prioritario dei dirigenti non rientrati in Campania nelle regioni limitrofe, sempre al fine di ridurre i loro disagi.
Emettere un provvedimento di questo genere favorirebbe l’inserimento prioritario di ulteriori dirigenti scolastici non rientrati in Campania nel contingente di DS nei nuclei per l’applicazione dell’autonomia, in forza all’USR Campania, facendo cancellare la postilla che prevede il rinnovo tacito dell’incarico ai DS già presenti nei nuclei. Oltre a ridurre l’autonomia del direttore generale dell’USR Campania in merito ai mutamenti di incarico interregionali, visto che ha notoriamente dimostrato che non è interessata al rientro in Campania dei suddetti dirigenti, i quali invece, con spirito di abnegazione e di correttezza istituzionale, si sono prodigati a colmare numerose falle del precario sistema scolastico nazionale.
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