Mentre le istituzioni preposte continuano a prendere tempo, il sindacato prende in mano la situazione avviando una nuova azione legale, per sollevare dinnanzi al Tar del Lazio una precisa questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, al fine di evidenziare la violazione da parte dello Stato italiano dell'art. 5 dell'Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato allegato alla Direttiva Comunitaria 1999/70/CE. Parallelamente, i legali del giovane sindacato hanno intenzione di chiedere, a breve, la trasmissione del ricorso all'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, in modo da dirimere la questione della valenza erga omnes delle sentenze di annullamento dei decreti di aggiornamento GaE già passate in giudicato.
A spianare la strada all’azione degli avvocati Anief è stata la pubblicazione, avvenuta tre giorni fa, del Decreto Ministeriale n. 506/2018 che apre una nuova finestra volta alle operazioni annuali di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento. Ora, il mancato inserimento nelle GaE dei docenti con diploma magistrale abilitante, infatti, secondo lo studio effettuato dall'Ufficio Legale Anief, viola la clausola 5 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato allegato alla Direttiva 1999/70/CE poiché, se non fosse possibile l’inserimento nelle GAE, l’ordinamento interno non prevedrebbe alcuna efficace misura preventiva o sanzionatoria rispetto all’illegittima reiterazione dei contratti a termine stipulati dagli insegnanti in possesso del diploma magistrale. Adesioni gratuite sul sito Anief entro il 9 luglio.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È una battaglia in cui crediamo e che porteremo avanti sino a quando la giustizia, la collocazione dei diplomati magistrale nelle GaE, senza corsi o concorsi d’accesso, non vincerà sulle sentenze politiche. Stiamo conducendo la nostra azione su più livelli: i nostri legali Anief richiederanno, ad esempio, anche la trasmissione del ricorso all'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato per dirimere la questione della valenza erga omnes delle sentenze di annullamento dei decreti di aggiornamento GaE già passate in giudicato e ottenute proprio dal nostro sindacato. È per questo motivo che il nostro sindacato ritiene necessario provvedere all’impugnazione del nuovo D.M. n. 506/2018.
Mentre Governo e Miur continuano a prendere tempo e a smentire decreti legge da adottare con immediatezza per salvare 60mila maestre e maestri con diploma magistrale dall’espulsione dalle GaE, il 10% dei quali anche dall’immissione in ruolo, tocca ancora una volta al sindacato prendere in mano la situazione: l’Anief lo fa avviando una nuova azione legale, per sollevare dinnanzi al Tar del Lazio una precisa questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, al fine di evidenziare la violazione da parte dello Stato italiano dell'art. 5 dell'Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato allegato alla Direttiva Comunitaria 1999/70/CE.
Parallelamente, i legali del giovane sindacato hanno intenzione di chiedere, a breve, la trasmissione del ricorso all'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, in modo da dirimere la questione della valenza erga omnes delle sentenze di annullamento dei decreti di aggiornamento GaE già passate in giudicato. A spianare la strada all’azione degli avvocati Anief è stata la pubblicazione, avvenuta tre giorni fa, del Decreto Ministeriale n. 506/2018 che apre una nuova finestra volta alle operazioni annuali di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento. Ora, il mancato inserimento nelle GaE dei docenti con diploma magistrale abilitante, infatti, secondo lo studio effettuato dall'Ufficio Legale Anief, viola la clausola 5 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato allegato alla Direttiva 1999/70/CE poiché, se non fosse possibile l’inserimento nelle GAE, l’ordinamento interno non prevedrebbe alcuna efficace misura preventiva o sanzionatoria rispetto all’illegittima reiterazione dei contratti a termine stipulati dagli insegnanti in possesso del diploma magistrale.
La loro esclusione dalle GaE, secondo i legali Anief, inoltre, viola anche la clausola 4, paragrafo 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato poiché discrimina irragionevolmente i lavoratori assunti con contratti a termine da quelli assunti a tempo indeterminato in relazione alle condizioni relative alla cessazione di un contratto a tempo determinato. L’art. 131 della legge 107/2015, infatti, stabilisce che chi ha superato il trentaseiesimo mese di servizio non potrà più essere assunto a termine. Ci si trova così di fronte al caso, unico in Europa, ove la sanzione per l’abuso la paga il lavoratore, perdendo il posto di lavoro dopo anni e anni di insegnamento. Non inserire gli abilitati nella GaE, infine, implica anche la violazione degli articoli 3 e 4 della direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali, poiché lo Stato italiano non considererebbe il diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02 come titolo idoneo all’inserimento in GAE.
“Si tratta di una battaglia in cui crediamo – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – e che porteremo avanti sino a quando la giustizia, la collocazione dei diplomati magistrale nelle GaE, senza corsi o concorsi d’accesso, non vincerà sulle sentenze politiche. Stiamo conducendo la nostra azione su più livelli: i nostri legali Anief richiederanno, ad esempio, anche la trasmissione del ricorso all'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato per dirimere la questione della valenza erga omnes delle sentenze di annullamento dei decreti di aggiornamento GaE già passate in giudicato e ottenute proprio dal nostro sindacato. È per questo motivo che riteniamo necessario provvedere all’impugnazione del nuovo D.M. n. 506/2018”.
Potranno aderire a tale ricorso tutti i docenti abilitati con Diploma Magistrale conseguito entro l'a.s. 2001/2002 anche se hanno già attivato negli scorsi anni un ricorso al TAR per l’inserimento in GaE. Il ricorso, da effettuare entro il prossimo 9 luglio, sarà proposto gratuitamente per tutti gli iscritti al sindacato, previa adesione sul sito Anief e invio del relativo modello di diffida, da scaricare durante l’adesione on line. Per ulteriori informazioni e aderire al ricorso Anief specifico per i docenti con diploma magistrale abilitante, cliccare qui.
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