Le organizzazioni Flc Cgil, Uil Rua e Cisl Fsur hanno scritto al presidente dell’Aran e al Ministro dell’Istruzione per chiedere una convocazione affinché si proceda “all’istituzione degli organismi previsti dal CCNL 2016/18, stipulato il 19 aprile” scorso, evidenziando che “sono stati superati i limiti temporale previsti dal CCNL per la costituzione dei suddetti organismi ed anche l’avvio di alcune sequenze negoziali”. In quest’ambito, si discuterebbe anche delle nuove norme da introdurre per gestire le sanzioni da applicare al personale inadempiente. Anief chiede che si aspetti la certificazione della nuova rappresentatività. In caso contrario, si lederebbe il diritto del nuovo giovane sindacato di tutelare gli interessi del personale rappresentato, su un ambito lavorativo particolarmente importante e con dirette ricadute sulla vita professionale di docenti e Ata.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È curioso che una richiesta di questo genere e su un terreno così rilevante giunga dei sindacati Confederali a distanza di poche ore dalla disdetta del contratto da loro stessi sottoscritto per il triennio 2016/2018. È bene che si dia l’opportunità a tutta la rinnovata platea sindacale rappresentativa di fornire il suo apporto, in sede di confronto e contrattazione, al fine di evitare l’ennesima attuazione distorta e inadeguata delle nuove norme applicative di una norma generale del pubblico impiego, tutta da definire poi nei singoli comparti professionale. Fare questo, con un colpo di mano, in piena estate, confermerebbe una logica di gestione che i lavoratori della scuola non meritano più di subire.
Introdurre “un nuovo codice disciplinare per i docenti, ove definire la tipologia delle infrazioni disciplinari e le relative sanzioni”. A chiederlo, a contratto nazionale collettivo di lavoro praticamente scaduto, sono i sindacati Confederali della scuola, anticipando in questo modo la certificazione della rinnovata rappresentatività dei lavoratori, docenti e Ata, derivante del rinnovo delle Rsu, svolto in tutti gli istituti scolastici lo scorso mese di marzo.
Come riporta Orizzonte Scuola, le organizzazioni Flc Cgil, Uil Rua e Cisl Fsur hanno scritto al presidente dell’Aran e al Ministro del Miur per chiedere una convocazione affinché si proceda “all’istituzione degli organismi previsti dal CCNL 2016/18, stipulato il 19 aprile” scorso, evidenziando che “sono stati superati i limiti temporale previsti dal CCNL per la costituzione dei suddetti organismi ed anche l’avvio di alcune sequenze negoziali”. In quest’ambito, si discuterebbe anche delle nuove regole da introdurre per gestire le sanzioni da applicare al personale inadempiente.
Il sindacato Anief si rivolge alla parte pubblica, quindi all’Aran, perché, prima di introdurre nuove importanti regole sulle sanzioni del personale, si aspetti la certificazione della nuova rappresentatività. In caso contrario, si lederebbe il diritto del nuovo giovane sindacato di tutelare gli interessi del personale rappresentato, su un ambito lavorativo particolarmente importante e con dirette ricadute sulla vita professionale di docenti e Ata.
“È curioso che una richiesta di questo genere e su un terreno così rilevante – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – giunga dei sindacati Confederali a distanza di poche ore dalla disdetta del contratto da loro stessi sottoscritto per il triennio 2016/2018, anche questa inviata all’Aran. Era intenzione del nostro sindacato, lo abbiamo sempre detto, andare a rivedere le parti normative di un contratto palesemente lacunose e anacronistiche, considerando che su diversi aspetti, anche riguardanti le sanzioni disciplinari, è recentemente intervenuto il legislatore, sia per decidere ambiti e confini di intervento, sia per fornire nuove disposizioni all’interno dell’area pubblica”.
“È bene che si dia l’opportunità a tutta la rinnovata platea sindacale rappresentativa di fornire il suo apporto, in sede di confronto e contrattazione, al fine di evitare l’ennesima attuazione distorta e inadeguata delle nuove norme applicative di una norma generale del pubblico impiego, tutta da definire poi nei singoli comparti professionale. Fare questo, con un colpo di mano, in piena estate, confermerebbe una logica di gestione che i lavoratori della scuola – conclude Pacifico – non meritano più di subire”.
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