Al centro della questione sono i cosiddetti posti “in deroga”, con termine del servizio collocato al 30 giugno dell’anno successivo, benché siano cattedre vacante e disponibili. Una vergogna, legalizzata cinque anni fa con la Legge Carrozza 128/13. Anche il Ministro dell’Istruzione dice che il personale specializzato su sostegno è sempre insufficiente, a causa del mantenimento dei posti di sostegno ancora al 30 giugno nonostante le deroghe ci siano ormai ogni anno nel numero di decine di migliaia: in occasione della presentazione dell’Osservatorio per l’inclusione ha dichiarato “L’inclusione scolastica è una priorità. La via maestra per garantirla è aumentare il personale specializzato. Dobbiamo lavorare in questa direzione”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il Ministro Bussetti è bene che si adoperi per superare quanto previsto dalla legge 128/13 che blocca gli organici a quelli complessivamente attivati dieci anni prima, quando il numero di alunni con disabilità certificata era quasi la metà di quella attuale, visto che siamo arrivati ad oltre 250mila iscritti. Considerando che il decreto legislativo 66/2017, in vigore dal prossimo 1° gennaio, non ha minimamente affrontato questo problema, tentando invece di introdurre elementi di medicalizzazione della disciplina di cui nessuno sentiva il bisogno, spetta a questo governo prendersi in carico il problema: bisogna assolutamente aumentare le immissioni in ruolo, procedendo con l’abrogazione dei posti in deroga e con l’assunzione immediata su almeno 40 mila posti vacanti e disponibili.
Con gli Esami di Stato in via di conclusione, ci stiamo per mettere alle spalle un altro anno scolastico. Ma tanti problemi della scuola rimangono in piedi: uno di questi, è la mancanza di docenti di sostegno che ogni inizio d’anno costringe gli uffici decentrati del Miur a sottoscrivere circa 40mila contratti annuali. Si tratta dei cosiddetti posti “in deroga”, con termine del servizio collocato al 30 giugno dell’anno successivo, benché siano cattedre vacante e disponibili. Una vergogna, legalizzata cinque anni fa con la Legge Carrozza 128/13. Prima della loro sottoscrizione, però, gli uffici scolastici provvedono a coprire una parte dei posti liberi assegnandoli al personale già di ruolo.
Quest’anno, scrive oggi Orizzonte Scuola, “l’intesa sulle assegnazioni provvisorie prevede che gli insegnanti di ruolo possano richiedere anche posto di sostegno pur non essendo in possesso del titolo purché stiano per completare il corso di sostegno oppure abbiano prestato servizio su sostegno almeno per un anno, anche a tempo determinato. L’assegnazione avverrà previo accantonamenti dei posti per i docenti specializzati, compresi i docenti precari delle graduatorie ad esaurimento e graduatorie di istituto, elenchi aggiuntivi compresi”.
Quella adottata è una formula, scrive la rivista specializzata, che mette in crisi la già “flebile continuità didattica che si cerca di assicurare alle famiglie. Le cattedre dei docenti di ruolo infatti vengono assegnate prima rispetto a quelle dei precari e dunque si potrà avere un rimescolamento dei posti. Non è certo assicurato che il docente precario riesca a riprendere l’anno successivo lo stesso posto, ma in questo modo il quadro si complica ancora di più”.
“La verità è che il personale specializzato su sostegno è sempre insufficiente, a causa del mantenimento dei posti di sostegno ancora al 30 giugno nonostante le deroghe ci siano ormai ogni anno nel numero di decine di migliaia. Anche il Ministro Bussetti condivide la necessità di un numero più elevato di insegnanti specializzati. In occasione della presentazione dell’Osservatorio per l’inclusione ha dichiarato “L’inclusione scolastica è una priorità. La via maestra per garantirla è aumentare il personale specializzato. Dobbiamo lavorare in questa direzione”.
Anief si dice d’accordo con l’idea del Ministro dell’Istruzione: è ora di finirla con i “rattoppi”, l’unico modo per sciogliere il nodo del sostegno nella scuola pubblica italiana rimane quello di introdurre del personale competente su tutti i posti vacanti e disponibili. “Essendo tutti quei posti privi di titolare – sottolinea Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal –, il Ministro Bussetti è bene che si adoperi per superare quanto previsto dalla legge 128/13 che blocca gli organici a quelli complessivamente attivati dieci anni prima, quando il numero di alunni con disabilità certificata era quasi la metà di quella attuale, visto che siamo arrivati ad oltre 250mila iscritti. Considerando che il decreto legislativo 66/2017, in vigore dal prossimo 1° gennaio, non ha minimamente affrontato questo problema, tentando invece di introdurre elementi di medicalizzazione della disciplina di cui nessuno sentiva il bisogno, spetta a questo governo prendersi in carico il problema: bisogna assolutamente aumentare le immissioni in ruolo, procedendo con l’abrogazione dei posti in deroga e con l’assunzione immediata su almeno 40 mila posti vacanti e disponibili”.
Anief ricorda che, in caso di inadempienze sul corretto monte ore di sostegno da attribuire agli alunni con disabilità anche per il prossimo anno scolastico, famiglie, docenti e dirigenti scolastici sono invitati a segnalare ogni mancata tutela dei diritti degli stessi alunni all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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