In Senato, Marco Bussetti ha presentato le linee programmatiche che ha intenzione di condurre durante il mandato: “Miglioreremo la formazione dei docenti sostegno, e definiremo degli indicatori per misurare i processi di inclusione”, ha detto il Ministro. Per poi dire ancora che “tutti gli studenti dovranno essere incentivati fino al raggiungimento del diploma”, in una scuola “che permetta a tutti gli studenti di arricchirsi attraverso il confronto con gli altri”, ad iniziare dai disabili. È intenzione del Ministro anche dare “piena attuazione al decreto 66 che intende promuovere la partecipazione della famiglia e delle associazioni come interlocutori dei processi di inclusione”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Le condizioni degli alunni disabili sono fortemente mutate nell’ultimo decennio: erano 180 mila nel 2006, oggi sono 250mila e non possiamo avere gli stessi organici e delle regole che servono solo a risparmiare sugli stipendi dei mesi estivi. Se al centro delle scelte del Miur e del governo devono esserci gli studenti, come è giusto che sia, allora facciamo cadere i rami secchi e le norme assurde. Altrimenti continueremo ad assistere alla politica dei proclami e delle buone intenzioni, senza mai incidere in meglio sulla vita scolastica reale. Purtroppo il decreto legislativo 66/2017, citato dal Ministro ed in vigore dal prossimo mese di gennaio, non ha minimamente affrontato questo problema: è bene che lo faccia allora questo governo, se vuole davvero essere quello del cambiamento.
“Non serve a nulla fare accordi sul sostegno agli alunni disabili e indicare priorità per coprire le cattedre vacanti, se poi si continua a mantenere precario un docente ogni tre: per avere una scuola inclusiva e garantire i diritti dei tanti alunni con disabilità grave bisogna trasformare prima di subito i 40 mila posti in deroga in posti in organico di diritto”. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, commentando le parole pronunciate dal nuovo ministro dell’Istruzione Marco Bussetti al Senato, ad un mese dal suo arrivo al Dicastero di Viale Trastevere, sulle linee programmatiche che ha intenzione di condurre durante il mandato.
Sostanzialmente, il sindacalista approva le intenzioni espresse da Bussetti: “Miglioreremo la formazione dei docenti sostegno, e definiremo degli indicatori per misurare i processi di inclusione”, ha detto il Ministro. Per poi dire ancora che “tutti gli studenti dovranno essere incentivati fino al raggiungimento del diploma”, in una scuola “che permetta a tutti gli studenti di arricchirsi attraverso il confronto con gli altri”, ad iniziare dai disabili. È intenzione del Ministro anche dare “piena attuazione al decreto 66 che intende promuovere la partecipazione della famiglia e delle associazioni come interlocutori dei processi di inclusione”. Sulla questione delle assegnazioni provvisorie, ha riportato Orizzonte Scuola, Bussetti ha riferito che sui posti di sostegno è stata data priorità “ai docenti specializzati, ma anche a chi sta per concludere in subordine e a chi ha avuto già incarichi su posti sostegno”.
Anief ricorda che qualsiasi piano di inclusione innovativo non può prescindere da un processo iniziale di stabilizzazione su tutti i posti vacanti e disponibili: in presenza di oltre 40mila cattedra vacanti, che ogni anno cambiano quasi sempre docente, viene a cadere qualsiasi discorso progettuale, a livello d’istituto e di continuità didattica, per salvaguardare il singolo alunno disabile. Le norme in vigore, in particolare la L. 128 del 2013, approvata dall’allora Ministra dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, mantiene, per meri motivi di cassa statale, decine di migliaia di posti da assegnare ai supplenti e così non si può andare avanti. È questo uno dei punti centrali da affrontare, su cui è bene si confronti il prima possibile anche l’Osservatorio per l’inclusione attivato a Viale Trastevere.
“Le condizioni degli alunni disabili sono fortemente mutate nell’ultimo decennio – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal -: erano 180 mila nel 2006, oggi sono 250mila e non possiamo avere gli stessi organici e delle regole che servono solo a risparmiare sugli stipendi dei mesi estivi. Se al centro delle scelte del Miur e del governo devono esserci gli studenti, come è giusto che sia, allora facciamo cadere i rami secchi e le norme assurde. Altrimenti continueremo ad assistere alla politica dei proclami e delle buone intenzioni, senza mai incidere in meglio sulla vita scolastica reale”.
“Purtroppo – conclude Pacifico, rispondendo a Bussetti – il decreto legislativo 66/2017, citato dal Ministro ed in vigore dal prossimo mese di gennaio, non ha minimamente affrontato questo problema: è bene che lo faccia allora questo governo, se vuole davvero essere quello del cambiamento”.
Anief ricorda che, in caso di inadempienze sul corretto monte ore di sostegno da attribuire agli alunni con disabilità anche per il prossimo anno scolastico, famiglie, docenti e dirigenti scolastici sono invitati a segnalare ogni mancata tutela dei diritti degli stessi alunni all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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