La cifra esatta, preannunciata dall’Anief, è stata comunicata oggi ai sindacati, nel corso di un’informativa sugli organici. Il Miur ha anche confermato che 13 mila assunzioni in ruolo riguarderanno il personale specializzato sul sostegno agli alunni disabili. A questi numeri si aggiungono quelli del personale Ata, attorno alle 9 mila unità, che però al momento il dicastero di Viale Trastevere non è stato in grado di produrre. Le assunzioni si attueranno con le modalità solite, quindi attingendo la metà dei docenti dalle graduatorie di merito e l’altra metà da quelle ad esaurimento. Qualora la prima sia priva di candidati, si estrapoleranno i candidati dalle nuove liste di merito del concorso regionale riservato al personale abilitato della scuola secondaria di secondo grado introdotto dalla Legge 107/2015. Ma solo se queste saranno prodotte entro il prossimo 31 agosto. Premesso che le assunzioni annunciate sono una notizia da accogliere a braccia aperte, Anief non può non rilevare che si tratta comunque di un contingente sempre sottodimensionato. Ad iniziare dai posti di sostegno, ma anche per l’altissimo numero di cattedre nascoste nell’organico di fatto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il Miur si deve decidere a realizzare la ricognizione di posti realmente liberi, in modo da fare una lettura realistica di quelli oggi sovradimensionati sull’organico di fatto. La trasformazione di quei posti diventa ancora più rilevante dal momento in cui allo Stato e ai governi di turno nemmeno conviene più precarizzare i suoi insegnanti, in virtù della posizione della Cassazione che ha aperto gli scatti di anzianità anche ai supplenti, su indicazione di Bruxelles, facendo cadere la convenienza per l’amministrazione pubblica a lasciarli precari per più tempo possibile. La stessa Cassazione lo ha ribadito pochi giorni fa, attraverso diverse ordinanze del 26 giugno scorso, a cui non è sfuggito nemmeno il ‘giochetto’ dei nostri governanti di risparmiare sulle mensilità di luglio e agosto, che tocca l’apice con il personale Ata. Per questi motivi, ci accingiamo a chiedere, con appositi emendamenti, di intervenire con il Decreto Dignità contro la precarietà, tenendo conto della Risoluzione del Parlamento europeo, a fine maggio. Come ci stiamo preparando per cambiare il nuovo contratto di lavoro, non appena l’Aran ratificherà la nostra rappresentatività nazionale.
Sono 57.322 i docenti che il Ministero dell’Istruzione ha chiesto al Mef di stabilizzare entro il prossimo 31 agosto. La cifra esatta, preannunciata dall’Anief, è stata comunicata oggi ai sindacati, nel corso di un’informativa sugli organici. Il Miur ha anche confermato che 13 mila assunzioni in ruolo riguarderanno il personale specializzato sul sostegno agli alunni disabili. A questi numeri si aggiungono quelli del personale Ata, attorno alle 9 mila unità, che però al momento il dicastero di Viale Trastevere non è stato in grado di produrre perché in attesa degli esiti della mobilità del personale amministrativo, tecnico e ausiliario già di ruolo.
Le assunzioni si attueranno con le modalità solite, quindi attingendo la metà dei docenti dalle graduatorie di merito e l’altra metà da quelle ad esaurimento. Qualora la prima sia priva di candidati, si estrapoleranno i candidati dalle nuove liste di merito del concorso regionale riservato al personale abilitato della scuola secondaria di secondo grado introdotto dalla Legge 107/2015. Ma solo se queste saranno prodotte entro il prossimo 31 agosto, termine ultimo per le assunzioni del prossimo anno scolastico: qualora le cosiddette Grame dovessero essere pubblicate successivamente, le stabilizzazioni si realizzeranno nell’anno scolastico successivo, quindi con decorrenza 1° settembre 2019.
Premesso che le assunzioni annunciate sono una notizia da accogliere a braccia aperte, Anief non può non rilevare che si tratta comunque di un contingente sempre sottodimensionato. Ad iniziare dai posti di sostegno, che sono molti di più dei 13 mila che si andranno a coprire: almeno il triplo, visto che le deroghe, frutto dell’assurda Legge Carrozza 128/13, anche quest’anno dovrebbero superare quota 40 mila, tutti rigorosamente limitati al servizio fino al 30 giugno.
Ci sono poi una miriade di posti in organico di fatto, almeno 50 mila, in realtà vacanti, ma sempre collocati in quest’area per continuare a fare cassa sulle spalle dei precari. Infine, andrebbero assunti a tempo indeterminato una quantità superiore di assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari. Per non parlare del fatto che se dovesse passare ‘Quota 100’, senza limitazioni anagrafiche, allora ci sarebbero altri 150mila docenti e Ata a chiedere di andare via nel giro di anno, aprendo così finalmente la possibilità concreta di dare basta alla supplentite.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “non si risolverà mai il problema del precariato sino a quando al Miur non si deciderà di realizzare la ricognizione di posti realmente liberi, in modo da fare una lettura realistica di quelli oggi sovradimensionati sull’organico di fatto. La trasformazione di quei posti diventa ancora più rilevante dal momento in cui allo Stato e ai governi di turno nemmeno conviene più precarizzare i suoi insegnanti, in virtù della posizione della Cassazione che ha aperto gli scatti di anzianità anche ai supplenti, su indicazione di Bruxelles, facendo cadere la convenienza per l’amministrazione pubblica a lasciarli precari per più tempo possibile”.
“La stessa Cassazione – continua Pacifico - lo ha ribadito pochi giorni fa, attraverso diverse ordinanze del 26 giugno scorso, a cui non è sfuggito nemmeno il ‘giochetto’ dei nostri governanti di risparmiare sulle mensilità di luglio e agosto, che tocca l’apice con il personale Ata. Per questi motivi, ci accingiamo a chiedere, con appositi emendamenti, di intervenire con il Decreto Dignità contro la precarietà, tenendo conto della Risoluzione del Parlamento europeo, a fine maggio. Come ci stiamo preparando per cambiare il nuovo contratto di lavoro, non appena l’Aran ratificherà la nostra rappresentatività nazionale”.
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