La soluzione individuata dalla maggioranza consiste nell’assegnare a tutti i maestri già al lavoro e inseriti nelle GaE, anche già immessi in ruolo, oltre che ai laureati in Scienze della Formazione Primaria, una supplenza fino al prossimo 30 giugno, oltre che un concorso straordinario articolato in una prova orale di natura didattico-metodologica e nella valutazione dei titoli. Per parteciparvi è necessario avere l’abilitazione e avere svolto, nel corso degli ultimi otto anni, almeno due annualità di servizio specifico, presso le istituzioni scolastiche statali. Per i posti di sostegno, servirà il titolo di specializzazione. In assoluto, il servizio deve essere stato svolto presso le scuole statali e specifico. Anief annuncia sin d’ora che se l’emendamento rimarrà questo, poiché vi sono al suo interno diverse parti illegittime, è pronta ad impugnarlo in tribunale.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Viene da chiedersi da quale cilindro sia uscita questa nuova quota dei 24 mesi limitata agli ultimi otto anni e a determinate categorie di docenti, lasciando fuori, inspiegabilmente, tutti i docenti delle paritarie, che guarda caso nella scuola dell’infanzia e primaria sono in grande numero. Tutto questo si somma all’illogicità di licenziare 6 mila docenti assunti in ruolo che hanno superato a pieni voti l’anno di prova. Rivendichiamo ancora una volta la riapertura di quelle GaE da cui ogni anno lo Stato ricerca i 100 mila supplenti indispensabili per mandare avanti, questo sì con altissima dignità, le nostre scuole.
Contiene diverse storture l’emendamento al “decreto dignità” ispirato dal governo e approvato dalle commissioni di competenza della Camera che avrebbe dovuto risolvere il bailamme venutosi a creare sui maestri con diploma magistrale, a seguito dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato del dicembre scorso: la soluzione individuata (fermo restando che il decreto sia approvato senza modifiche) consiste nell’assegnare a tutti i maestri già al lavoro e inseriti nelle GaE, anche già immessi in ruolo, una supplenza fino al prossimo 30 giugno, oltre che un concorso straordinario articolato in una prova orale di natura didattico-metodologica e nella valutazione dei titoli.
Il concorso straordinario – sintetizza oggi Orizzonte Scuola - è destinato ai docenti della scuola dell’infanzia e primaria ed è riservato ai diplomati magistrale entro l’a.s. 2001/02 e ai laureati in Scienze della Formazione Primaria. Per parteciparvi è necessario avere l’abilitazione all’insegnamento conseguita tramite sia corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia, sia diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02 o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia. È poi fondamentale avere svolto, nel corso degli ultimi otto anni, almeno due annualità di servizio specifico, anche non continuative, su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni scolastiche statali.
Inoltre, sempre in base all’emendamento della maggioranza, la partecipazione al concorso straordinario, relativamente ai posti di sostegno, è consentita a coloro che siano in possesso dei succitati requisiti più il titolo di specializzazione (anche conseguito all’estero e riconosciuto in Italia). Infine, il servizio deve essere svolto presso le scuole statali e deve essere specifico, ossia prestato nella tipologia di posto (primaria o infanzia) per cui si partecipa al concorso. Anief annuncia sin d’ora che se l’emendamento rimarrà questo, poiché vi sono al suo interno diverse parti illegittime, è pronta ad impugnarlo in tribunale.
“Viene da chiedersi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – da quale cilindro sia uscita questa nuova quota dei 24 mesi limitata agli ultimi otto anni e a determinate categorie di docenti. Lasciando fuori, inspiegabilmente, tutti i maestri delle scuole paritarie, che guarda caso nella scuola dell’infanzia e primaria sono in grande numero. Tutto questo si somma all’illogicità di licenziare 6 mila docenti assunti in ruolo che hanno superato a pieni voti l’anno di prova. Come Anief, pertanto, rivendichiamo ancora una volta la riapertura di quelle GaE da cui ogni anno lo Stato ricerca i 100 mila supplenti indispensabili per mandare avanti, questo sì con altissima dignità, le nostre scuole”.
PER APPROFONDIMENTI:
Diplomati magistrale, Bussetti: le sentenze vanno rispettate. Anief: senza eccezioni, pure quelle UE