L’on. Rossano Sasso, della Lega, ha appena annunciato l’intenzione di portare nella Commissione di competenza, subito dopo la pausa estiva, un progetto di legge attraverso il quale vengano abbattute le differenze stipendiali tra personale di ruolo e precario: “mi devono spiegare che cosa abbia in meno un precario rispetto a un lavoratore stabile”. Attualmente, gli scatti di anzianità non spettano ai docenti precari e lo stipendio del supplente, anche dopo numerosi anni di insegnamento, si colloca sempre nella fascia iniziale. Finora solo il personale docente e Ata che si è rivolto ai giudici è riuscito ad ottenere quanto spettante: Anief sino ad oggi si è fatto promotore di innumerevoli ricorsi, richiamando il principio del “risarcimento dei danni”, così come ha stabilito la Cassazione, sulla base di chiare indicazioni dell’Ue sulla non discriminazione del personale, anche attraverso alcune recenti ordinanze datate 26 giugno 2018.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Apprezziamo la proposta dell’onorevole Rossano Sasso, perché non ci stancheremo mai di ricordare che i precari devono avere lo stesso trattamento del personale di ruolo. Su tale diritto, va però anche riscritto il Testo Unico della scuola, il decreto legislativo 297/94, così da apportare le modifiche opportune al rinnovo del contratto collettivo di categoria: quando finalmente ci siederemo al tavolo per un confronto con l’amministrazione, non appena l’Aran avrà certificato la rappresentatività Anief, chiederemo finalmente la parità di trattamento per i neoassunti e la ricostruzione di carriera per intero del servizio pre-ruolo, quindi contando per intero gli anni di supplenze oltre i primi quattro svolti.
Anief ricorda che per via del mancato riconoscimento di questi diritti, sta raccogliendo successi importanti in tribunale che portano nelle tasche dei lavoratori ricorrenti cifre sempre più considerevoli, anche decine di migliaia di euro, proprio per sanare la mancata adizione del principio di parità tra personale supplente e già di ruolo. Il sindacato ribadisce la volontà di lottare al fianco di tutti i docenti e il personale Ata a cui si continuano a ledere dei diritti sacrosanti: è possibile decidere di ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono interessati pure i lavoratori già immessi in ruolo. Inoltre, è lecito chiedere il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2008-2018.
L’azione del sindacato Anief a favore del personale docente e Ata precario comincia a fare proseliti in Parlamento: l’on. Rossano Sasso, della Lega, ha infatti appena annunciato l’intenzione di portare a settembre, nella Commissione Cultura della Camera, un progetto di legge attraverso il quale “vengano abbattute le differenze stipendiali tra personale di ruolo e personale precario”. Attualmente, gli scatti di anzianità non spettano ai docenti precari e lo stipendio del supplente, anche dopo numerosi anni di insegnamento, si colloca sempre nella fascia iniziale.
Intervistato da Orizzonte Scuola, l’on. Sasso ha detto che “il precario non deve più essere discriminato. Bonus e anzianità devono valere anche per loro. Mi devono spiegare che cosa abbia in meno un precario rispetto a un lavoratore stabile”. Ma se per il bonus merito, in effetti, l’equiparazione è arrivata e già per l’a.s. 2017/18 i docenti precari possono fruire di queste somme, per gli scatti di anzianità la strada è in salita: le risorse economiche necessarie – conclude la rivista specializzata - sono ingenti, e finora solo il personale docente e Ata che si è rivolto ai giudici è riuscito ad ottenere quanto spettante.
A tal proposito, Anief sino ad oggi si è fatto promotore di innumerevoli ricorsi, richiamando il principio del “risarcimento dei danni”, così come ha stabilito la Cassazione, sulla base di chiare indicazioni dell’Ue sulla non discriminazione del personale, anche attraverso alcune recenti ordinanze, datate 26 giugno 2018, con cui gli “ermellini” hanno dato conferma di quanto già disposto nelle sentenze 9042/17, 23868/16, 22752/16 e 22757/16.
“Apprezziamo la proposta dell’onorevole Rossano Sasso – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – perché non ci stancheremo mai di ricordare che i precari devono avere lo stesso trattamento del personale di ruolo. Su tale diritto, va però anche riscritto il Testo Unico della scuola, il decreto legislativo 297/94, così da apportare le modifiche opportune al rinnovo del contratto collettivo di categoria: quando finalmente ci siederemo al tavolo per un confronto con l’amministrazione, non appena l’Aran avrà certificato la rappresentatività Anief, raggiunta a seguito dell’ultimo rinnovo Rsu, chiederemo finalmente la parità di trattamento per i neoassunti e la ricostruzione di carriera per intero del servizio pre-ruolo, quindi contando per intero gli anni di supplenze oltre i primi quattro svolti”.
Il giovane sindacato ricorda che proprio a seguito del mancato riconoscimento di questi diritti, sta raccogliendo successi importanti in tribunale, i quali portano nelle tasche dei lavoratori ricorrenti cifre sempre più considerevoli, anche decine di migliaia di euro, proprio per sanare la mancata adizione del principio di parità tra personale supplente e già di ruolo. È chiaro che vedere riconosciute per legge tali prerogative, vedendo attuata la totale parità di trattamento del personale, prescindendo dal tipo di contratto sottoscritto, rappresenterebbe una vittoria importante per il giovane movimento sindacale. Ma anche per le casse dello Stato, da cui non si dovrebbe più attingere per assegnare ai docenti vessati i risarcimenti imposti dai giudici. Un disegno di legge, tuttavia, rimane tale. E, al momento, chi vuole ottenere giustizia può farlo solo per vie legali.
Anief, dunque, ribadisce la volontà di lottare al fianco di tutti i docenti e il personale Ata a cui si continuano a ledere dei diritti sacrosanti: è possibile decidere di ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono interessati pure i lavoratori già immessi in ruolo. Inoltre, è lecito chiedere il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2008-2018.
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