Con un annuncio su Facebook, arriva immediata la risposta risolutiva del Ministro dell’Istruzione alle proteste formulate dal presidente del Consiglio d’Istituto di un liceo di Todi, dove l’Ufficio scolastico non ne voleva sapere a sdoppiare una classe con un altissimo numero di alunni, di cui uno anche disabile, e che il giovane sindacato ha pubblicamente denunciato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): A nome dell’Anief mi impegno, dal prossimo anno scolastico, appena certificata la rappresentatività, a far partire l’operazione verità sugli organici attraverso i nostri delegati territoriali nelle regioni e nelle scuole: vogliamo conoscere, nei dettagli, il numero dei posti vacanti e disponibili collocati in organico di fatto, così come vigilare per il rispetto delle regole sulla formazione delle classi in base ai parametri di legge, specie in presenza di alunni disabili. Nel frattempo siamo certamente felici che il clamore mediatico da noi sollevato abbia convinto l’amministrazione a sdoppiare una classe di 39 alunni in Umbria. Da settembre, ogni nostra RSU eletta o TAS vigilerà in base a un formulario che riceverà sulla corretta formazione delle classi, mentre i delegati provinciali e regionali denunceranno qualsiasi tentativo di ‘finzione’ sulla formazione dell’organico di diritto, laddove su posti senza titolare saranno conferite delle supplenze al posto delle immissioni in ruolo o dei trasferimenti. È questa la nostra linea sindacale che ci ha portati alla rappresentatività e che d’ora in avanti non farà sconti a nessuno. Vogliamo cambiare la scuola e per farlo bisogna essere accorti e determinati, cominciando a porre fine a un fenomeno, quello delle precarietà forzata, nato come straordinario e diventato con il tempo un sistema ordinario.
Il Ministro dell’Istruzione ha fatto sapere, tramite il proprio profilo Facebook, che “il caso della classe 'pollaio' da 39 alunni del liceo di Todi finito sulla stampa in questi giorni è già risolto”: arriva quindi con celerità la risposta risolutiva del Miur alle proteste formulate dal presidente del Consiglio d’Istituto di un liceo di Todi, dove l’Ufficio scolastico non ne voleva sapere a sdoppiare una classe con un altissimo numero di alunni, di cui uno anche disabile, e che il giovane sindacato ha pubblicamente denunciato.
“Bene ha fatto Bussetti a risolvere il caso - commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – ma è chiaro che noi non ci fermeremo qui. A nome dell’Anief mi impegno, dal prossimo anno scolastico, appena certificata la rappresentatività, a far partire l’operazione verità sugli organici attraverso i nostri delegati territoriali nelle regioni e nelle scuole: vogliamo conoscere, nei dettagli, il numero dei posti vacanti e disponibili collocati in organico di fatto, così come vigilare per il rispetto delle regole sulla formazione delle classi in base ai parametri di legge, specie in presenza di alunni disabili”.
“Nel frattempo – continua il sindacalista – siamo certamente felici che il clamore mediatico da noi sollevato abbia convinto l’amministrazione a sdoppiare una classe di 39 alunni in Umbria. Da settembre, ogni nostra RSU eletta o TAS vigilerà in base a un formulario che riceverà sulla corretta formazione delle classi, mentre i delegati provinciali e regionali denunceranno qualsiasi tentativo di ‘finzione’ sulla formazione dell’organico di diritto, laddove su posti senza titolare, quindi vacanti e disponibili, saranno conferite delle supplenze al posto delle immissioni in ruolo o dei trasferimenti del personale già di ruolo”.
“È questa la nostra linea sindacale che ci ha portati alla rappresentatività nazionale e che d’ora in avanti non farà sconti a nessuno. Vogliamo cambiare la scuola in meglio e per farlo bisogna essere accorti e determinati, cominciando a porre fine a un fenomeno, quello delle precarietà forzata del personale, nato come straordinario e purtroppo diventato con il tempo un sistema ordinario che ad ogni nuovo inizio delle lezioni - conclude Pacifico - porta all’assunzione di 150 mila supplenti annuali tra docenti e Ata”.
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