Fondi non spesi per l’edilizia, una scuola su quattro in reggenza, un docente su tre supplente su posti in deroga di sostegno, il 13% del personale ancora precario con il pasticcio sulle maestre da licenziare, cattedre senza insegnanti con immissioni in ruolo fantasma, confusione sui vaccini, organici di fatto mai convertiti in organici di diritto. Mentre Busetti rassicura, Anief rilancia lo sciopero dell’11 settembre quando scenderà in piazza per rivendicare alcune soluzioni tra cui la difesa della riapertura delle GaE.
Dalle parole del ministro dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca Marco Bussetti, in un’intervista rilasciata a Il Giornale, traspare tranquillità circa l’inizio imminente delle lezioni nelle nostre scuole. Interpellato sui supplenti, sul ‘pasticcio dei diplomati magistrale’ e la “mancanza di chiarezza sull'autocertificazione per le vaccinazioni”, ha risposto che dal suo “insediamento siamo al lavoro, insieme a tutti gli uffici del ministero, centrali e periferici, per garantire un ordinato e regolare avvio dell'anno scolastico. In merito ai dirigenti scolastici, le reggenze sono e devono essere un fenomeno tampone. Per migliorare la situazione una volta per tutte è necessario fornire alle nostre scuole tutto il personale di cui hanno bisogno”. Per quanto riguarda poi la continuità didattica agli student disabili, ha risposto che “la piena inclusione scolastica degli studenti con disabilità è un impegno che ho preso ufficialmente, davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato e con le associazioni. Faremo ripartire a breve il corso di specializzazione per il sostegno. Abbiamo bisogno di personale preparato”.
Il sindacato Anief, che si batte da sempre per il buon funzionamento del sistema scolastico, non condivide le parole entusiastiche di Bussetti e, proiettato già allo sciopero e alla manifestazione dell’11 settembre, ribatte con fermezza e intento risolutivo ai vari punti trattati dal titolare del dicastero di viale Trastevere.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, afferma che “in questi giorni, stiamo raccogliendo diverse adesioni da parte di tanti docenti precari che vogliono far sentire forte la loro voce e che saranno presenti a Roma per difendere la riapertura delle GaE al personale abilitato. Non è la soluzione a tutti i mali ma una prima risoluzione al pasticcio sulle maestre uscito dal Decreto Dignità che non tutela quelle 43 mila supplenze assegnate lo scorso anno scolastico né conferma i ruoli di chi ha superato l’anno di prova. Inoltre l’emendamento salva-precari approvato in Senato al Milleproroghe potrebbe anche far assegnare in surroga un posto su quattro delle 57 mila assunzioni autorizzate e che sono andate deserte per assenza di personale abilitato inserito nelle GaE o nelle Graduatorie di merito dei concorsi. La riapertura delle GaE permetterrebbe anche una regolare assegnazione delle supplenze a livello provinciale e non di istituzione scolastica”.
Il precariato, di fatto, nonostante le nuove assunzione, rimane la prima piaga della scuola italiana al punto tale che senza i 150 mila docenti e Ata che ancora una volta saranno chiamati come supplenti la scuola non potrebbe partire. E come cercare di rassicurare le famiglie quando un preside su quattro manca, o ancora quando si assisterà al balletto delle supplenze sui posti in deroga di sostegno? E cosa deve autocertifcare un genitore, che vaccinerà suo figlio ma con calma o che non lo vuole vaccinare? Analizzando gli argomenti sui quali si è espresso il ministro noi purtroppo la vediamo diversamente, con scuole che sono a rischio di apertura in diverse regioni del Paese, specie per la primaria e infanzia in Piemonte, Lombardia e Veneto, a causa del licenziamento delle maestre. Che dire poi del ‘balletto’ delle supplenze e delle cattedre scoperte a causa della mancata soluzione del problema delle 44mila supplenze assegnate l'anno scorso dalle GaE alle diplomate magistrale che saranno licenziate per effetto dell’Adunanza plenaria? Per quanto concerne poi la dirigenza scolastica, una scuola su quattro risulta essere senza preside e, certamente, la reggenza non è una risoluzione. E per il sostegno? Sfortunatamente la questione non migliora nemmeno qui, dove invece dovrebbe non esserci nessun intoppo, visto che riguarda una porzione di studenti che andrebbe tutelata in toto: un insegnante su tre sarà supplente su posti di sostegno, uno su otto su posti vacanti e disponibili senza titolare. Per quanto riguarda i vaccini, infine, regna la confusione più totale, senza una precisa nuova disposizione normativa.
L’11 settembre daremo una prima risposta perchè il Parlamento ascolti ancora una volta la voce della scuola. Tutti coloro che intendono dare il loro sostegno alla giornata di mobilitazione possono inviare un’e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e comunicare la propria partecipazione all’importante evento.
PER APPROFONDIMENTI:
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