Se la scuola primaria dura 5 anni, quella secondaria di primo grado, invece, 3 anni, mentre nella scuola secondaria di secondo grado il corso di studi si divide spesso in un biennio e in un triennio caratterizzanti, con l’alternanza di molti insegnanti, senza dimenticare che l’obbligo scolastico arriva fino a 16 anni.
Parlare di continuità didattica è auspicabile ma non è praticabile e poco ragionevole. Basti pensare a un semplice esempio: il caso di uno studente che deve essere bocciato e viene promosso in nome di essa per non perdere l’insegnante. Come potrebbe essere giustificabile?
Oltretutto, il diritto della famiglia che contempla anche il ricongiungimento ai figli deve essere contemperato al diritto al lavoro. Infine, se ancora ogni anno molti docenti di ruolo si trasferiscono dal Nord al Sud vuol dire che ci sono dei posti vacanti per le immissioni in ruolo che non vengono assegnati, altrimenti sarebbe impossibile qualsiasi trasferimento’, afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal.