Il sindacato autonomo chiede agli onorevoli parlamentari interessati di mantenere in vita l’emendamento al comma 3-quinquies all’articolo 6 del Decreto legge 91/2018, perché è l’ultima speranza di assunzione dei precari dopo il rinvio del Consiglio di Stato alla Consulta dei concorsi riservati. Ignorare tale evidenza aumenterebbe il contenzioso e i relativi risarcimenti, senza alcuna motivazione logica. Domani scadono i termini per la presentazione di emendamenti. Il presidente Pacifico invia una nota ai Deputati.
L’emendamento salva-precari della scuola approda alla Camera: a partire da oggi, con una settimana di anticipo rispetto al calendario iniziale, il Presidente e i componenti della I e V commissione della Camera saranno chiamati ad esprimersi sull’emendamento al comma 3-quinquies all’articolo 6 del Decreto legge 91/2018 inserito nel decreto Milleproroghe. Si tratta di un passaggio fondamentale per decine di migliaia di docenti abilitati all’insegnamento, costretti dalla normativa vigente a lavorare solo attraverso 10-20 graduatorie d’istituto per svolgere supplenze di breve durata e senza alcuna prospettiva di stabilizzazione.
Sulla possibilità di riaprire le GaE a tutti i supplenti provvisti di abilitazione all’insegnamento si è già espresso positivamente il Senato ad inizio agosto ed anche per questo motivo la prossima settimana, l’11 settembre, Anief ha organizzato uno sciopero nazionale con contestuale manifestazione nazionale proprio davanti a Montecitorio, alla quale hanno aderito giù diverse altre organizzazioni sindacali autonome e associazioni di categoria.
Nella nota, il sindacato ricorda ai parlamentari che il buon esito dell’emendamento in questione è fondamentale per “l’assunzione su tutti i posti programmati già per quest’anno scolastico e per il prossimo, in attesa della decisione della Consulta, senza perpetrare il precariato”, oltre che per “rendere più efficiente e rapida l’assegnazione delle supplenze annuali e al termine delle attività didattiche, cui si ricorre, per ora, principalmente attraverso lo scorrimento fortuito (in base alla scelta di 10/20 scuole) delle graduatorie d’istituto”.
“La decisione dei parlamentari – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – assume dunque più impellenza, dal momento in cui il Consiglio di Stato ha optato, attraverso l’ordinanza n. 5233/2018, per la remissione alla Corte Costituzionale sulla decisione del Governo Renzi di limitare l’accesso al concorso riservato della scuola secondaria solo ad alcune categorie di abilitati all’insegnamento. Approvare l’emendamento apri-GaE (comma 3-quienquies, art. 6), rimane così l’unica strada percorribile per evitare il caos organizzativo e l’ingolfamento dei tribunali, visto che si innescherebbe una corsa al ricorso senza precedenti”, conclude il sindacalista autonomo, che per l’occasione ha chiesto di incontrare i politici coinvolti e i rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione politica.
La nota completa con le osservazioni Anief, inviata ai parlamentari interessati all’Esame Atto Camera 1117 (Decreto legge n. 91/2018), art. 6 comma 3-quinquies.
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4 settembre 2018
Ufficio Stampa Anief