Ultimo appello del sindacato alla maggioranza perché torni sull’idea di approvare l’emendamento 6.60 soppressivo con cui si sarebbero riaperte le Graduatorie ad esaurimento: così, senza alcuna ragione, per una mera presa di posizione scollegata dalla realtà, si mandano a casa 150 mila docenti con le loro famiglie, lasciando la metà dei posti assegnati ai ruoli vacanti, creando incertezze nella gestione dei futuri concorsi e la consueta pazzia nell’assegnazione delle supplenze. Scarica la lista degli emendamenti, con richiesta dei relatori di “sopprimere il comma 3-quinquies” dell’articolo 6 (pag. 69) del Disegno di legge S. 717.
L’esame del decreto Milleproroghe da parte delle commissioni Bilancio e Affari sociali della Camera, almeno per quel che concerne la scuola, sta procedendo contro ogni logica: un emendamento dei relatori intende infatti abrogare il comma 3-quienquies, art. 6, inserito al Senato, attraverso cui si sarebbero finalmente riaperte le Graduatorie ad esaurimento e sferrata la spallata vincente alla supplentite cronica che imperversa nelle nostre scuole, a scapito della didattica, degli alunni e del personale. Perché con questo provvedimento soppressivo, se confermato in Aula, si stanno in pratica licenziando 7 mila maestre assunte nei ruoli, cacciando dalle GaE altre 45mila, respingendo oltre il doppio di laureati di Scienze della formazione primaria e condannando a vita al precariato un numero altissimo di docenti già abilitati delle scuole superiori”.
La domanda che si pone Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, è: “Cui prodest? Cosa hanno fatto di male questi supplenti abilitati dallo Stato, dopo avere servito per anni lo Stato e formato più generazioni di allievi, ora ricacciati a fare le supplenze brevi? Chiederanno certamente una risposta anche l’11 settembre, di fronte a Piazza del Parlamento, quando, nel giorno dello sciopero proclamato dall’Anief, si rivoterà in Aula, visto che la promessa di un ascolto di tutte le categorie coinvolte dalla sentenza dell’adunanza plenaria non è arrivato né durante l’esame del Decreto Dignità né del Mille-Proroghe”.
“Certo – conclude il sindacalista Anief-Cisal - qualcuno dovrà pagare il prezzo politico e anche la responsabilità dirigenziale del danno erariale che si sta compiendo con questo atto scellerato. Oltre ad nuova violazione della norma comunitaria. Perché nel frattempo, come ricorda la Commissione UE nella denuncia 2870/2013, Anief è pronta a citare nuovamente lo Stato italiano in giudizio per verificare se, per l’abuso dei contratti a termine del personale scolastico, le sanzioni vigenti applicate alle autorità pubbliche (l’indennità forfettaria, il risarcimento per la perdita di opportunità e la responsabilità dirigenziale) siano sufficientemente effettive e dissuasive da garantire la piena efficacia delle disposizioni adottate in applicazione della normativa comunitaria vigente”.
PER APPROFONDIMENTI:
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6 settembre 2018
Ufficio Stampa Anief