Il reddito di cittadinanza è il nuovo aiuto economico contro la povertà che farà parte delle misure inserite nella nuova Legge di Bilancio 2019; secondo le ultime notizie, partirà da marzo 2019 e da un importo di reddito minimo più basso di 780 euro. Una volta poi completata anche la riforma dei Centri per l'Impiego, indispensabile affinché il sussidio possa essere gestito e controllato, partirà a pieno regime. Per info, contatta la sede Cedan più vicina a te.
Fino ad adesso, in Italia come sussidio era stato inserito il cd. reddito di inclusione, una misura di sostegno economico riservato alle famiglie e ai cittadini che si trovano in una situazione di grande difficoltà economica e di esclusione sociale. È però uno strumento che richiede dei requisiti obbligatori: basti pensare che fino al 31 maggio 2018, la domanda per ottenere il REI poteva essere presentata solo dalle famiglie nel cui interno c'era almeno un figlio minorenne, un figlio con disabilità (anche maggiorenne), una donna in stato di gravidanza, un disoccupato over 55 anni; vi erano inoltre dure regole da seguire con la sottoscrizione del cd. progetto personalizzato REI e l'attivazione di appositi percorsi obbligatori per i beneficiari, tra i quali mandare i figli a scuola e mantenere una performance scolastica adeguata, impegnarsi nella ricerca attiva di un’occupazione, per velocizzare così il reinserimento delle persone disoccupate ed inoccupate all’interno della famiglia.
Alla luce di queste importanti novità, andiamo a conoscere nel dettaglio il Reddito di cittadinanza, che prenderà il posto del reddito d’inclusione 2018. Il richiedente, al fine di vedersi riconosciuto il reddito base, dovrà quindi presentare l'ISEE 2019 riferito ai redditi percepiti da tutto il proprio nucleo familiare nei 12 mesi precedenti la richiesta di acceso al sussidio. Inoltre, dovranno essere comunicati gli eventuali redditi che saranno percepiti nei dodici mesi successivi. Tutta la documentazione dovrà poi essere presentata ai Centri per l’impiego e chi avrà più bisogno di assistenza dovrà rivolgersi presso gli uffici dei servizi sociali dei comuni.
Sarà previsto anche per i lavoratori autonomi e sarà calcolato sulla base del reddito familiare comprensivo del reddito da lavoro autonomo certificato da uno specifico professionista abilitato. Per l'imprenditore che ha chiuso la partita Iva a causa di una crisi aziendale irreversibile e certificata è previsto l'accesso ad un piano di ristrutturazione del debito a 3 anni e l’imprenditore diventa beneficiario del reddito di cittadinanza.
I requisiti generali sono: aver compiuto 18 anni di età; essere disoccupati o inoccupati; avere un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà in Italia, stabilita dall’ISTAT (tale soglia calcolata dall'indice su una persona adulta da sola è pari a 780 euro netti al mese, cioè 9.360 all’anno); avere un Isee al di sotto di 7000/8000 euro.
Per chi ha compiuto 18 anni e fino al compimento dei 25 anni di età occorrerà essere in possesso di una qualifica o diploma professionale riconosciuto e utilizzabile a livello nazionale e dell’Unione europea, in alternativa di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado utile per l’inserimento nel mondo del lavoro o la frequenza di un corso o percorso di istruzione o di formazione per il conseguimento di uno dei predetti titoli o qualifiche.
Anche per il reddito di cittadinanza come il Rei saranno previsti degli obblighi per i beneficiari che se disoccupati dovranno iscriversi al Centro per l’impiego, frequentare corsi di qualificazione o riqualificazione professionale.
Inoltre vi sarà la possibilità del vincolo di destinare almeno 8 ore settimanali alla comunità per progetti e lavori socialmente utili. Come per altri sussidi di sostegno al reddito ci sarà l’obbligo di Comunicare all'INPS qualsiasi variazione di reddito. Tra le novità invece il vincolo di accettare obbligatoriamente una delle prime 3 offerte di lavoro pervenute e dedicare alla ricerca di un impiego almeno 2 ore al giorno.
In caso di esito positivo alla domanda di reddito di cittadinanza presentata dal componente di un nucleo familiare, per tutti i componenti maggiorenni che costituiscono lo stesso nucleo vi sarà il diritto a ricevere la quota loro spettante previa ottemperanza degli obblighi stabiliti dalla presente legge.
La quota del reddito di cittadinanza per i figli minori a carico spetterà al 50% ad entrambi i genitori, fatte salve diverse disposizioni dell’autorità giudiziaria. Il reddito di cittadinanza non costituisce reddito imponibile e non è pignorabile. Il reddito di cittadinanza non spetterebbe invece: a tutti i soggetti che si trovano in stato detentivo per tutta la durata della pena; a coloro che sono in possesso di cittadinanza di Paesi facenti parte dell’Unione europea e che non possono vantare, secondo le ultimissime notizie, 10 anni di residenza in Italia; a chi è in possesso di cittadinanza di Paesi che hanno sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale e non risiede nel nostro Paese da almeno 10 anni.
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