Udir, giovane sindacato a fianco dei dirigenti scolastici, ha più volte lanciato appelli sulla sicurezza, affinché gli istituti scolastici e quanti trascorrono gran parte della giornata al loro interno, docenti, Ata, DS e studenti, siano tutelati a dovere. Una parte consistente del problema è legata al fatto che la metà delle scuole italiane ha quasi 50 anni, essendo stata realizzata prima del 1971. Udir ha deciso di dar voce a un DS che, attraverso una lettera accorata, racconta la sua esperienza diretta e amarezza. Il giovane sindacato, con l’intento di formare e informare, ha programmato una serie di giornate di studio che toccheranno tutte le regioni d’Italia. Prossimo incontro a Firenze, il 10 ottobre.
Lettera di un dirigente scolastico, iscritto a Udir
“Quando succedono gravi incidenti l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro assume carattere prioritario e dominante per l’interesse dei politici, della magistratura e della collettività in genere. Tale situazione, purtroppo, non è confermata dai fatti e dalla quotidianità: infatti, il ruolo del dirigente scolastico è divenuto, dopo il D.Lgs 275/99, una miscellanea di funzioni non sempre chiare all’opinione pubblica, all’utenza, ma anche ad alcuni dirigenti degli ambiti territoriali e delle direzioni scolastiche regionali. Infatti, il dirigente scolastico, dal momento che viene classificato come datore di lavoro, con l’avvento del D.Lgs n. 81/08, risponde anche penalmente delle inadempienze in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro non dipendenti dalla propria volontà, con tempi per gli adempimenti richiesti non aderenti alla complessa organizzazione scolastica stessa. Il problema nasce dal fatto che il DS è un datore di lavoro che non ha potere decisionale né tantomeno di spesa: egli è solo detentore dei locali che sono sedi delle istituzioni scolastiche, dal momento che gli stessi sono di proprietà degli enti locali. Quest’ultimi, quando vengono sollecitati ai sensi e per gli effetti dell’art. 18 comma 3 del TUSL da un dirigente scolastico che insiste nelle richieste di acquisizione di certificazioni e di interventi di messa in sicurezza delle strutture, si indispongono, tediano e risultano non curanti neppure del parere dell’avvocatura dello stato la quale, investita della questione, afferma come per i locali adibiti a sedi di istituzioni scolastiche l’ente locale proprietario degli stessi debba possedere una documentazione aggiornata che ne attesti l’idoneità. Il Dirigente Scolastico rimane solo ed impotente, ed eventualmente, vittima di conseguenze che non potrebbero essere assolutamente allo stesso attribuite.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, afferma che “dagli incontri avuti in questi mesi, nella precedente sessione di seminari, con i DS è pressoché costante la richiesta di cambiare in toto il Testo Unico sulla sicurezza. I dirigenti sanno bene che vi è un collegamento immediato tra il problema della sicurezza e quello della responsabilità che ricade sulle loro persone: ci sono dei capi d’istituto costretti a difendersi dalle accuse riconducibili alle analisi tecniche sui documenti di prevenzione, sicurezza e salute, con richieste di condanne penali da tre anni e mezzo in su. È necessario modificare al più presto la legge, altrimenti si arriverà a dover chiudere la metà delle nostre scuole”. In questa direzione si muove la proposta di legge AC 1114 dell’on. Villani (M5S) di cui auspichiamo l’esame e l’approvazione urgente.
“Abbiamo pensato – continua il presidente - di supportare ancora di più i dirigenti scolastici organizzando delle giornate di studio intense, atte a fornire loro uno strumento utile, sia formativo che informativo, dal titolo “Io Dirigente: sicurezza, privacy, salute, retribuzione, relazioni sindacali”. I seminari sono organizzati da Udir ed Eurosofia: invitiamo tutti i DS a partecipare a uno degli incontri di formazione gratuiti e riconosciuti dal Miur che si terranno nella loro regione tra ottobre e dicembre”.
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