Miur, USR, ATP e Istituzione scolastica sono tutti responsabili e dovranno risarcire una famiglia della provincia di Roma con più di 10mila euro per aver discriminato e limitato il diritto all'istruzione dell'alunno affetto da grave disabilità attribuendogli un numero di ore irrisorio rispetto alle sue effettive necessità. L'Anief fa nuovamente bacchettare il Miur in tribunale attraverso le azioni legali proposte con l'iniziativa “Sostegno, non un'ora di meno!” e ottiene dal Tribunale di Velletri una sentenza esemplare che condanna l'Amministrazione in tutte le sue diramazioni a risarcire la famiglia di un alunno con disabilità e a “cessare immediatamente la condotta discriminatoria e garantire, anche per il futuro (dal momento che il PEI deve ritenersi valido per l’intero ciclo scolastico in corso) al minore il numero completo di ore di insegnamento di sostegno settimanali pari a 25”.
“La sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2010 – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - ha categoricamente escluso che esigenze di bilancio e di razionalizzazione delle risorse possano giustificare la limitazione o addirittura la negazione di un diritto fondamentale come quello all’istruzione degli alunni con disabilità. La nostra iniziativa a sostegno delle famiglie, che affrontano ogni giorno difficoltà di ogni genere per l'integrazione dei propri figli nella scuola, è stata promossa proprio per ribadire, anche attraverso azioni legali mirate, che la normativa in materia è diretta a garantire integrazione e sostegno agli studenti con disabilità e non può essere ignorata, in quanto costituisce concreta attuazione del fondamentale principio di uguaglianza sostanziale stabilito dall’art. 3 della nostra Carta Costituzionale”.
Il Tribunale di Velletri, infatti, su ricorso patrocinato dagli avvocati Walter Miceli, Ida Mendicino e Andrea Maresca, dà piena ragione ai legali Anief e, accertato il riconoscimento di un numero di ore inferiore a quello indicato nel PEI, dichiara “configurata sul piano giuridico una discriminazione indiretta ai danni dell’alunno con disabilità grave” e, pertanto, “deve essere sicuramente accolta la domanda principale di parte ricorrente, ordinando a tutte le amministrazioni convenute (ognuna per quanto di sua competenza), di cessare immediatamente la condotta discriminatoria e di garantire, anche per il futuro (dal momento che il PEI deve ritenersi valido per l’intero ciclo scolastico in corso) al minore il numero completo di ore di insegnamento di sostegno settimanali pari a 25”.
Per quanto riguarda l’assunto posto a sua difesa dal Miur “per cui l’Amministrazione Scolastica ha operato correttamente, provvedendo ad assegnare all’alunno bisognoso il numero massimo di ore di sostegno possibili, nell’ambito delle limitate risorse poste a disposizione dal MIUR”, il Giudice di Velletri rileva come tale argomentazione “costituisca praticamente una ammissione di responsabilità da parte della PA convenuta (in particolare dell’amministrazione centrale ministeriale), che sostanzialmente dichiara di aver assegnato, prima all’USR e quindi ai singoli Istituti, risorse umane per il sostegno all’insegnamento inferiori a quelle effettivamente necessarie”. Pertanto, “tenuto conto delle esigenze formative e di sostegno rilevate dalla stessa amministrazione in ragione della tipologia e del grado di disabilità dell’alunno e della notevole discrepanza tra ore di sostegno individuate nel PEI e ore concretamente garantite, pari esattamente alla metà, si può sicuramente presumere che il bambino abbia subito un rilevante pregiudizio nella sua formazione ed istruzione, risultando frustrate le sue legittime esigenze di accrescimento, di apprendimento, di integrazione ed inserimento scolastico”.
Condannate, pertanto, tutte le Amministrazioni convenute: MIUR, ATP Roma, USR Lazio ed Istituto Comprensivo cui il Tribunale di Velletri ordina, “ciascuna per quanto di sua spettanza, la cessazione della condotta discriminatoria posta in essere e la conseguente attribuzione in favore dell’alunno di un insegnante di sostegno per n. 25 ore settimanali (rapporto 1 a 1)” oltre al risarcimento del danno liquidato in complessivi € 5mila, con interessi legali fino al saldo effettivo e spese di soccombenza quantificate in ulteriori € 3.500 oltre spese generali forfettarie al 15%, IVA e CPA come per legge.
Anief ricorda che l'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. è a disposizione di tutte le famiglie, dei docenti e dei dirigenti che necessitano del nostro intervento per ottenere per ogni alunno il giusto apporto di ore di sostegno prescritto dal PEI, nel pieno rispetto della normativa e dei diritti degli alunni disabili.