Si tratterebbe di un ritorno al sistema precedente alle riforme Moratti e Gelmini, con il vantaggio di avere docenti ancora più competenti e inclusi in nuove classi di concorso. L’impianto della controriforma è già previsto nel Documento di Economia e Finanza della legge di bilancio in via di approvazione. Il progetto è condiviso anche in Parlamento, dove nelle commissioni di competenza si discute su disegni di legge orientati verso lo stesso scopo, e pure dal Ministro dell’Istruzione. Plauso del sindacato Anief: sono tutte modifiche che caldeggiamo da quando siamo nati, perché l’istruzione va affidata a persone competenti e specializzate.
Comincia a prendere corpo l’idea del governo di ripristinare il team di docenti alla scuola primaria, introducendo inoltre per la prima volta dei maestri specializzati nell’educazione fisica, in inglese ed in musica. Nella strategia di riforma del Governo relativa alla scuola del primo ciclo vi sono infatti una serie di iniziative volte a ripristinare quel team docente in riferimento all’organizzazione modulare dell’insegnamento previsto dalla riforma della scuola primaria del 1990, approvata con la Legge 148/90, che introdusse tre o più maestri titolari di ambiti disciplinari differenziati, con il via libera al tempo pieno.
“Si trattava – scrive Tuttoscuola - di affidare gruppi di alunni a docenti secondo ambiti disciplinari, in sostituzione dell’insegnante unico per classe. Non era del tutto una novità, in quanto nel tempo pieno già erano comparsi due maestri nella stessa aula”, ma l’affidamento della classe a specialisti di varie discipline, in particolare per l’insegnamento della lingua inglese, rappresentava l’inizio di un percorso di ulteriore valorizzazione della qualità del nostro sistema scolastico primario già da tempo all’avanguardia, non a caso riconosciuto dall’Ocse come uno dei migliori sistemi scolastici europei.
Quel modello andò avanti per oltre tre lustri: poi arrivò la riforma Moratti, ma soprattutto l’approvazione della Legge Tremonti-Gelmini 133/08 che, attraverso il contestatissimo articolo 64, produsse l’insensata cancellazione dei moduli nella scuola primaria, l’addio al docente “vero” di lingua inglese ed un appiattimento dei piani di studio. Il tutto incasellato in una maxi operazione risparmio che ha tagliato una scuola autonoma su tre, tantissime ore di lezioni frontali e le preziosissime ore di compresenza dei maestri, sebbene nel frattempo fossero divenute indispensabili per la presenza sempre maggiore nei nostri istituti di alunni stranieri e con limiti di apprendimento.
Nessuno dei Governi, tecnici e puri, che hanno seguito l’ultimo esecutivo di Berlusconi ha però mai avuto la volontà e la forza economica per ammettere l’errore. Qualcosa si comincia ad intravedere invece ora, con la maggioranza M5S-Lega, che nel Documento di Economia e Finanza della legge di bilancio ha previsto la figura di insegnanti specialistici, anche attraverso l’attivazione di nuove classi di concorso per accedere all’insegnamento delle nuove materie. Inoltre, il governo si è impegnato nell’attivazione del tempo pieno nelle tante aree d’Italia, soprattutto al Sud, dove al momento è pressoché assente.
Parallelamente, anche in Parlamento più di qualcosa si comincia a muovere: nelle commissioni di competenza, in particolare nella VII Commissione della Camera, ad esempio c’è consenso per i diversi disegni di legge, come la proposta di legge 523 dell’on. Marco Marin (Forza Italia) e altri, a cui potrebbe essere abbinata la 914 a prima firma dell’on. Virginia Villani (M5S) e la 784 dell’on. Vanessa Cattoi (Lega) e altri, che vuole colmare il problema della mancata attività motoria a scuola fino a 11 anni, se non affidata alla buona volontà dei docenti curricolari o a progetti finanziati dai genitori degli alunni. Il nuovo docente sarà un ex diplomato Isef o laureato in scienze motorie: per entrare in ruolo dovrà superare un concorso pubblico per titoli ed esami. Sarà inquadrato come un docente della primaria con un orario di 22 ore di servizio settimanale.
Una volontà unanime che è stata già raccolta dal Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, che, nelle ultime ore, sul proprio profilo Facebook, si è impegnato a volere “inserire insegnanti specializzati nella primaria, ossia dei veri maestri di educazione fisica, e consentire alle scuole, il pomeriggio e durante le vacanze, di diventare centri sportivi scolastici. Serviranno 12 mila nuovi docenti e un concorso ad hoc”, ha sottolineato Bussetti.
Come Anief – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – apprezziamo il potenziamento di musica e scienze motorie nell’ex scuola elementare, attraverso l’inserimento del personale docente abilitato o provvisto di competenze specifiche, ma anche attraverso la reintroduzione dell’insegnante specialista in lingua inglese e dell’insegnamento per moduli con il maestro prevalente. Sono tutte modifiche che caldeggiamo da quando siamo nati, perché l’istruzione va affidata a persone competenti e specializzate”.
“Lo studio della musica e dell’inglese – continua Pacifico – è fondamentale. Come l’esigenza di tutelare la salute dei nostri studenti, già dai primi anni dell’obbligo scolastico, quando la sedentarietà sviluppa diversi problemi durante la crescita a partire da quelli posturali. Per non parlare del ripristino del modulo. Tutto questo ce l’avevamo o lo stavamo per ottenere: appare impossibile averlo messo da parte per ragioni finanziarie, compromettendo in questo modo la formazione e la crescita delle nuove generazioni italiane”.
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