La Camera dei Deputati, per la seconda volta in due anni, ha approvato la proposta di legge per l’introduzione della videosorveglianza negli asili nido e nelle strutture per anziani e disabili. Qualche settimana fa anche Udir ha analizzato la questione, sostenendo che la proposta di legge va plasmata sul sistema scolastico. Il giovane sindacato ha analizzato anche il problema crescente dello stress da cattedra, interrogando l’esperto di burnout Vittorio Lodolo D’Oria, impegnato in queste settimane proprio con Udir come formatore nelle giornate di studio “Io Dirigente. Sicurezza, Salute, Retribuzione, Relazioni sindacali”, in giro per l’Italia. Prossimi incontri a Roma (scheda di adesione) e a Napoli (scheda di adesione); per parteciparvi, inviare la scheda di adesione.
Riportiamo, a riguardo, le parole di Vittorio Lodolo D’Oria, medico esperto di burnout e stress da cattedra: "Con l'approvazione delle telecamere negli asili nido e nella scuola dell'infanzia, la politica dimostra di preferire, ancora una volta, la risposta demagogica alla vera soluzione del problema. La miglior garanzia per la salvaguardia dell'incolumità degli alunni è la tutela della salute degli insegnanti e non certo l'installazione di telecamere o l'introduzione di sedicenti test psicoattitudinali di dubbia valenza. Ulteriore problema è rappresentato da coloro che dovrebbero visionare e interpretare le immagini a circuito chiuso: si tratta di agenti delle Forze dell'Ordine che non hanno alcuna competenza in materia di educazione e insegnamento. Non sorprenda pertanto se episodi di contenimento di alunni disabili da parte di insegnanti di sostegno vengono scambiati per violenza e sopraffazione e se lo spazientito ‘Conto fino a tre!’ di una maestra sia interpretato come atto intimidatorio nei confronti del minore. I metodi d'indagine fin qui utilizzati avvalendosi di telecamere consistono nella produzione di prove basate su trailer di pochi secondi estratti da sequenze filmate di centinaia di ore (la cosiddetta pesca a strascico), nella decontestualizzazione degli episodi e nelle trascrizioni drammatizzate delle immagini. Non ci si dimentichi infine che le telecamere costituiscono al massimo elemento di prevenzione secondaria e mai primaria (consentono cioè l'intervento a violenza oramai perpetrata), mentre i tempi per addivenire a una sentenza definitiva, di assoluzione o di condanna, richiedono anni, spese, sofferenza e gogna mediatica a causa di tempi biblici della giustizia. È molto più pratico restituire al dirigente scolastico e ai suoi collaboratori il compito di vigilare sulle classi come è stato fino a qualche anno fa. Non scordiamoci infine che i primi due compiti medico-legali di un dirigente scolastico prevedono la tutela proprio della salute dei docenti e l'incolumità della piccola utenza. In sintesi possiamo tranquillamente concludere che i problemi della scuola li deve affrontare la scuola medesima e non possono essere da essa delegati ad altri che sono estranei al suo mondo".
Marcello Pacifico, presidente Udir, condivide pienamente quanto esposto e ribadito da Lodolo D’Oria e, con l’intendo di fornire ulteriore supporto alla categoria dei DS, invita tutti i dirigenti scolastici a partecipare ai seminari Io Dirigente. Sicurezza, Salute, Retribuzione, Relazioni sindacali, durante i quali verranno affrontate queste e altre tematiche. Prossimi incontri: Roma (scheda di adesione) e Napoli (scheda di adesione); per parteciparvi, inviare la scheda di adesione.
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