Sul diritto degli alunni a frequentare corsi a indirizzo musicale anche nelle scuole di primo grado l'Anief ottiene ragione in tribunale con due sentenze che non solo bacchettano il Ministero dell'Istruzione e le sue diramazioni periferiche regionale e provinciale per aver negato in Emilia Romagna un insegnamento ordinamentale previsto dall'istruzione obbligatoria, ma anche per non aver concesso il trasferimento a quattro docenti di strumento motivandolo con l'assenza di quelle cattedre che lo stesso Miur non aveva istituito in violazione della normativa primaria.
È vittoria completa per l'Anief in Emilia Romagna in favore di 60 studenti cui l'ATP di Ravenna aveva illegittimamente negato l'istituzione dell'insegnamento di strumento musicale all'atto della loro iscrizione alla classe prima di alcune scuole a indirizzo musicale della provincia (le cosiddette SMIM, scuole medie a indirizzo musicale) e di quattro docenti che, proprio per la mancata istituzione degli insegnamenti di strumento, richiesti dalle famiglie nelle medesime istituzioni, non avevano ottenuto il trasferimento per “assenza di posti disponibili”. Il TAR dell'Emilia Romagna, su due ricorsi patrocinati con estrema perizia dal nostro legale di fiducia sul territorio Tiziana Sponga, dà piena ragione alle tesi patrocinate dal nostro sindacato e impone al Miur l'istituzione degli insegnamenti richiesti dalle famiglie e la rivalutazione delle domande di trasferimento dei docenti sui nuovi posti che dovranno essere attivati nel pieno rispetto della normativa vigente.
“I corsi per l’insegnamento dello strumento musicale – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - a decorrere dall'anno scolastico 1999-2000 sono stati ricondotti a ordinamento, dopo un periodo di sperimentazione, in virtù dell’art. 11, comma 9, L. 124/1999. In attuazione del disposto normativo con il D.M. 6 agosto 1999 n. 201 venivano, infatti, istituiti i Corsi ad indirizzo musicale nella scuola media (SMIM) e altresì la classe di concorso di "strumento musicale" con dotazione organica di quattro cattedre articolate su tre classi. Le circolari che ogni anno regolano le dotazioni organiche del personale docente prevedono che per assicurare il mantenimento dello strumento musicale per i tre anni del corso, in classe prima, il numero degli alunni per ciascuno dei quattro strumenti musicali non può essere inferiore a tre. Il Miur – continua Pacifico - nonostante il numero previsto dalla normativa fosse stato raggiunto e le richieste dei dirigenti scolastici degli istituti interessati fossero state correttamente trasmesse per tempo, non ha incrementato l’organico di diritto che solo può consentire di attivare gli insegnamenti richiesti motivandolo con una “carenza di fondi” assolutamente inaccettabile visto che si parla, è bene ribadirlo, di corsi afferenti all'istruzione obbligatoria e, per la “carenza di posti” ha anche negato il trasferimento a quattro docenti di strumento che ne avevano fatto esplicita richiesta”.
Il TAR dell'Emilia Romagna, in pieno accoglimento di entrambi i ricorsi Anief, ha chiarito, infatti, che “Vi è un indirizzo giurisprudenziale consolidato nel senso di ritenere obbligatoria l’istituzione di cattedre di strumenti musicali ogni qual volta vi sia il numero minimo di richiedenti; si tratta infatti di un corso obbligatorio a partire dall’anno scolastico 1999/2000 che ha visto la creazione di apposita classe di concorso”. Peraltro la ricostruzione normativa operata dall'ottimo lavoro dell'Avv. Sponga “non è stata minimamente contestata dall’Amministrazione anche perché è assolutamente pacifica e posta a fondamento delle numerose sentenze favorevoli ai ricorrenti fossero essi insegnanti di strumento musicale o genitori di alunni”. Il Tribunale Amministrativo Regionale, dunque, ha bacchettato il Miur e le sue diramazioni periferiche ribadendo che “Non possono quindi opporsi ragioni di natura finanziaria trattandosi di istruzione obbligatoria laddove come nel caso di specie vi è un numero sufficiente di richiedenti questo tipo di insegnamento” e, riguardo alle istanze dei docenti cui era stato negato il diritto al trasferimento, proprio in esecuzione della sentenza ottenuta in favore degli alunni delle scuole medie della provincia di Ravenna che “onera l’Amministrazione ad istituire i corsi per l’insegnamento dei quattro strumenti musicali per le prime classi della scuola secondaria di primo grado”, il TAR Bologna ha imposto al Ministero anche “una nuova valutazione della loro domanda di trasferimento in precedenza rigettata, per verificare se spetti o meno a loro l’assegnazione della cattedra completa o parziale che deriva dalla sentenza surrichiamata”. Il Miur, totalmente soccombente in entrambi i giudizi, dovrà pagare anche le spese legali commisurate in un totale di 6.000 Euro oltre accessori.
Dopo le soddisfacenti vittorie per le ore di strumento negate nei Licei Musicali, dunque, l'Anief ottiene nuovamente ragione in tribunale imponendo al Ministero il rispetto del diritto all'istruzione degli alunni anche nella scuola secondaria di primo grado e tutela i lavoratori cui illegittimamente era stato negato il trasferimento. “Siamo soddisfatti perché come sempre il nostro sindacato – conclude il presidente Anief - si rivela efficace nelle proprie azioni per impedire al Miur la violazione della normativa e dei diritti non solo dei lavoratori della scuola, ma anche dei nostri alunni”.