Oggi, 30 ottobre 2018, è stato fissato un altro incontro all’Aran: sarà focalizzato sulla parte economica del contratto; Udir chiede, oltre a quella esterna, anche la perequazione interna. Pure gli argomenti relativi al contratto e agli stipendi saranno oggetto delle giornate di studio Io Dirigente. Sicurezza, Salute, Retribuzione, Relazioni sindacali: prossimi incontri a Roma (scheda di adesione) e a Napoli (scheda di adesione). Si ricorda che il giovane sindacato ha attivato una serie di ricorsi, totalmente gratuiti per i soci, attraverso i quali è possibile recuperare quanto spettante.
Frenata per il tavolo contrattuale riconvocato per oggi 30 ottobre, in cui l'Aran dovrebbe arrivare con la proposta economica e la quantificazione puntuale delle risorse, chieste oramai da mesi. Sono ancora da definire: la quantificazione del FUN 2017-18, la RIA dei cessati dal servizio, la ricognizione di tutti i fondi disponibili. Proprio per questi dati attesi è, purtroppo, possibile un rinvio; spetta infatti al decisore politico individuare la data da cui far confluire la RIA dei DS in quiescenza, che dovrebbe essere almeno dal 2014-2015, stante che la sentenza della Suprema Corte sulla sopravvenuta illegittimità del blocco dei contratti pubblici è del giugno 2015. Sempre il decisore politico deve indicare se rendere disponibili le economie accumulate in questi anni e in che misura. Ma non si ha affatto notizia di una trattativa in corso: le OO.SS. presenti al tavolo hanno accettato supinamente lo stanziamento della legge di stabilità senza chiedere l'integrazione necessaria per avere tutti i fondi per l'equiparazione della retribuzione parte fissa, che costa a regime 210 milioni nel 2020.
Ne sono stati stanziati 174, contando sui fondi della legge 107/2015 per coprire l'intero fabbisogno. Ma, giova ricordarlo, i 35 milioni strutturali previsti dalla 107/2015 sono, o erano dovremmo ahinoi dire, destinati a riconoscere le maggiori responsabilità e l’ulteriore impegno dei dirigenti; soprattutto, di fatto, compensavano il saccheggio del FUN che ha ridotto lo stipendio di oltre 17mila euro in sette anni.
Rebus sic stantibus, non sembra più così vicina la chiusura dell'ennesimo contratto beffa né dunque sotto l'albero ci saranno i pochi arretrati spettanti. Se e quando arriveranno, il consiglio è quello di non spenderli tutti: si rischia di doverli restituire con l'immissione in ruolo di oltre 2mila vincitori di concorso che graveranno sui FUN futuri per la retribuzione di posizione parte variabile e di risultato. Una tragicommedia che abbiamo già vissuta, indegna di un Paese civile e di coloro che dovrebbero tutelare i diritti dei lavoratori.
Anche di questo si parlerà nei seminari Io Dirigente. Sicurezza, Salute, Retribuzione, Relazioni sindacali: prossimi incontri delle giornate di studio a Roma (scheda di adesione) e a Napoli (scheda di adesione). Si ricorda che il giovane sindacato ha attivato una serie di ricorsi, totalmente gratuiti per i soci, attraverso i quali è possibile recuperare quanto spettante.
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