Prevista per aprile 2019 la “Pace Contributiva” per i dipendenti privati con una doppia destinazione: la prima per i quotisti che devono raggiungere i 38 anni di anzianità contributiva necessari per la pensione anticipata quota 100 a 62 anni di età e la seconda per i più giovani con carriere discontinue che potranno costruire la propria carriera contributiva per evitare, in prospettiva, una pensione di vecchiaia molto in là coi tempi. Ciò potrebbe avvenire tramite piccoli versamenti, “senza sanzioni e senza interessi per colmare i vuoti contributivi cumulati negli anni successivi al 1996, con un onere calcolato sullo stipendio medio dell’anno successivo al ‘buco’ o con un ‘forfait’ per gli under 30 e le lavoratrici madri”. Nei due casi è già stabilito il requisito di 20 anni minimi di contributi effettivi per accedere alla “pace”. La misura si raccorda da un lato con la rottamazione fiscale con cui le aziende potranno invece sanare i mancati versamenti oggetto di contenzioso, dall’altro, per quanto riguarda i giovani, per l’integrazione al minimo delle future pensioni contributive. Gli ultimi ritocchi alle bozze avverranno in questi giorni, importanti per la definizione della manovra: il testo dovrebbe approdare in Parlamento a breve.
“Il pacchetto pensioni aggiornato prevede quattro finestre trimestrali di uscita per i lavoratori privati e la conferma delle sole due finestre semestrali per “quota 100” dei dipendenti pubblici (12 mesi per la scuola) e del divieto di cumulo tra pensione e reddito da lavoro sopra i 5mila euro annui per i primi due anni. Il ritorno del sistema delle finestre avrà poi un impatto anche sulla soglia di anticipo ex legge Fornero: a gennaio restano i 42 anni e 10 mesi (41 e 10 per le donne) ma chi matura il requisito avrà la decorrenza della pensione solo tre mesi dopo. L’adeguamento alla speranza di vita, per questo canale di uscita, tornerà nel 2023. Unica sicurezza per ora la proroga fino al 2021 di “opzione donna”. Si potrà accedere anticipatamente con 58 anni di età e 35 di contributi e le lavoratrici (59 se autonome) potranno avere una pensione ricalcolata con il solo criterio contributivo e decorrenza posticipata di 12 mesi (18 per le autonome). Il sistema delle finestre di uscita arriverebbe a totalizzare nove soluzioni diverse per tutte le future pensioni di anzianità, sette delle quali per la sola “quota 100” (4 per i privati, 2 per gli statali e 1 per la scuola). Non potranno invece utilizzare la quota i lavoratori coinvolti in piani di sospensione (articolo 4 legge 92) che prevedono la possibilità di accordi per l’uscita a carico totale del datore di lavoro. Mentre i fondi di solidarietà aziendali potranno finanziare volontariamente fino a tre anni di assegno straordinario fino a tre anni prima di ‘quota 100”.
Anief ricorda che sul tema pensioni è possibile chiedere una consulenza personalizzata a Cedan, contattando la sede più vicina. Per maggiori informazioni ci si può collegare al sito internet oppure scrivere una e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o contattare il numero 091 7098356.