I limiti d’accesso introdotti dal governo appaiono davvero incomprensibili. Per questo motivo, il sindacato Anief conferma i ricorsi al Tar Lazio per la valutazione dell’anno in corso, del servizio prestato in sezioni primavera, scuole paritarie, comunali, come educatore e docente di religione, per complessivi 24 mesi anche in diversi anni senza il vincolo dei 180 giorni e comunque non necessariamente negli ultimi otto anni. Tra pochi giorni sarà fornita ai ricorrenti la domanda cartacea da inviare al Ministero dell’Istruzione, comprensiva delle istruzioni per l'effettiva adesione al ricorso in modo da agire tempestivamente in tribunale e chiedere ai giudici l’ammissione con riserva al concorso. Per pre-aderire ai ricorsi Anief e ricevere tutte le istruzioni e il modello cartaceo, cliccare qui.
Nella tarda serata di ieri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, la n. 89, il bando di concorso straordinario per assumere oltre 10 mila docenti dalla scuola dell’infanzia e primaria: i concorrenti ammessi, che possono presentare domanda on line tramite il sistema ministeriale ‘Polis’ – Istanze On Line - dalle ore 9.00 del 12 novembre alle 23.59 del 12 dicembre, svolgeranno un’unica prova d’esame, orale e non selettiva dalla durata massima di 45 minuti: 30 minuti per simulare una lezione, preceduta da un’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche e metodologiche compiute; 15 minuti per il colloquio, da incentrare sui contenuti della lezione e sull’accertamento della lingua straniera. Al termine della sessione concorsuale, tutti i candidati verranno inseriti in apposite graduatorie che porteranno direttamente alle immissioni in ruolo.
Si tratta della risposta fornita dal governo alla sentenza plenaria del Consiglio di Stato emessa al termine dello scorso anno, che ha di fatto scalzato dalle GaE tutti i maestri precari con diploma magistrale, compresi migliaia già assunti e con l’anno di prova svolto. Per loro, ma anche per tutti gli abilitati in Scienze della formazione primaria, considerati non compatibili con le graduatorie ad esaurimento, viene quindi bandito questo concorso, con la clausola dell’accesso di almeno un biennio di servizio svolto a partire dal 2010 e non presso istituti paritari o con altri ruoli.
L’ufficio legale dell’organizzazione sindacale, dopo aver valutato il bando, ritiene che possano invece partecipare al concorso anche i docenti laureati Scienze della formazione primaria privi di servizio, ai quali non viene considerato a torto come tale il biennio finale del corso di laurea. E pure i laureandi (coloro che conseguiranno il titolo entro il prossimo 1° dicembre 2018, al contrario di quanti conseguiranno la specializzazione sul sostegno nella medesima data) secondo gli organizzatori dovrebbero rimanere fuori. Poi ci sono gli educatori, il cui titolo di studio equivale a tutti gli effetti a quello dei maestri di scuola primaria, anche loro illegittimamente esclusi dalla tornata concorsuale appena pubblicata.
Allo stesso modo, incomprensibile risulta l'esclusione dei docenti che hanno svolto servizio nella scuola paritaria e nelle comunali, per i quali l’amministrazione non ritiene utile il servizio ai fini dell'accesso alla procedura non selettiva, richiedendo che i due anni di servizio minimo svolto siano stati espletati “presso istituzioni scolastiche statali”. Il bando, inoltre, persevera nell'escludere dal concorso i diplomati prima del 2001/2002 che hanno conseguito il titolo magistrale presso i licei Socio-Psico-Pedagogici e presso le Scuole Magistrali, non espressamente previsti come titoli utili all'accesso, pur se titoli abilitanti per legge e mai prima d'ora esclusi dalla partecipazione ai concorsi riservati ai precari abilitati nella scuola Primaria e Infanzia.
In base al testo del bando, inoltre, non dovrebbe valere il servizio dei docenti che lo hanno svolto dal 1999 al 2009 e non negli ultimi otto anni. Come si introduce l'impossibilità di far valere il servizio svolto in più anni scolastici per 24 mesi, anche se non per 180 giorni all'anno. Per la valutazione del punteggio, spicca il mancato recepimento del parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, per cui il Miur ritiene di non dover attribuire punteggio a chi ha svolto servizio nelle sezioni Primavera dichiarando in premessa che tale servizio lo ritiene utile solo per l'aggiornamento delle GaE e delle graduatorie d’Istituto, ma non, evidentemente, per il concorso. In questi casi, come la mancata valutazione dell'anno di servizio in corso, sempre ai fini dell'accesso al concorso, Anief ha già predisposto la preadesione allo specifico ricorso.
“Confermiamo, pertanto, le procedure per opporci a tutte queste esclusioni prive, secondo i nostri legali, di valenza giuridica – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - e attendiamo, comunque, un intervento chiarificatore del Miur anche attraverso la pubblicazione di specifiche FAQ. Questo, eviterebbe il nascere di ulteriore contenzioso, che a nostro parere vedrebbe di certo l'amministrazione soccombere nell’aula di tribunale”.
Tutte le categorie escluse in modo insensato dal bando di concorso, al fine di ottenere l'accesso al concorso 2018 riservato alla scuola primaria e dell’infanzia, possono pertanto presentare pre-adesione ai ricorsi Anief. L'Ufficio legale Anief, agli inizi della prossima settimana, invierà a tutti quanti avranno effettuato la procedura di pre-adesione tutte le informazioni necessarie, le istruzioni e i modelli cartacei per l'effettiva proposizione dei ricorsi. Anche le domande cartacee per la proposizione dei ricorsi dovranno essere inviate entro il prossimo 12 dicembre.
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