Organici, reggenze, dimensionamento, concorsi riservati e ordinari, mobilità, formazione e bornout, sicurezza, valutazione, retribuzione e Fun, Ria e perequazione esterna: sono questi i temi affrontati dal giovane sindacato che ha messo la dirigenza della scuola, con la proposta di diversi emendamenti che ha chiesto di presentare all’Atto della Camera 1334 in discussione in questo momento presso la V Commissione Bilancio, al centro del dibattito parlamentare sulla nuova Legge di stabilità 2019 e che ora vuole mettere all'attenzione dei soggetti convocati al tavolo negoziale, dopo l'incontro della Confedir con il ministro Bongiorno in cui si è confrontato sull’aspetto della contrattazione nella pubblica amministrazione, nell’ottica di un incremento costante.
Il giovane sindacato, sempre dalla parte dei DS, ha in queste ore predisposto una piattaforma contrattuale dirigenti scolastici 2016/18, con una premessa rivolta a delineare il ruolo dei DS. Udir nasce allo scopo di porre la giusta attenzione sulla categoria dei dirigenti scolastici, inquadrati già nella dirigenza dello Stato con il D. Lgs. 59/1997.
Nell’elaborazione della piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto dei DS, Udir è partita dalla considerazione che la funzione dirigenziale si sostanzia nella gestione unitaria delle scuole attraverso un’ampia e proficua relazione con gli Organi collegiali. L’esercizio della funzione dirigenziale deve essere, necessariamente, connotata da legittimi margini di autonomia e da conseguenti poteri esclusivi. La categoria dei Dirigenti Scolastici dal D. Lgs. 59/1997 è stata progressivamente illusa di potere essere assimilata ed equiparata alla dirigenza amministrativa. Udir ritiene, quindi, che sia necessario ridefinire le funzioni del DS all’interno degli Organi collegiali in termini di partecipazione, presidenza ed assunzione di decisioni con corrispondenti responsabilità. L’obiettivo è quello di valorizzare la professionalità del dirigente in un contesto di sostegno e supporto delle prerogative del personale scolastico tutto.
Gli obiettivi che si prefigge il giovane sindacato sono:
- Riduzione delle reggenze e ripristino di 4 mila presidenze,
- Mettere fine a un dimensionamento lontano dalle esigenze del territorio,
- Nuovo corso riservato a presidi incaricati e a ricorrenti concorso 2011 per salvare 400 presidente,
- Immediata immissione nei ruoli del DS dei candidati vincitori del concorso 2018,
- Riconduzione alla parte normativa della mobilità interregionale dei Dirigenti Scolastici; della definizione e dell’aggiornamento delle funzioni dirigenziali e le corrispondenti posizioni; dei criteri di individuazione delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro e stress da lavoro correlato; dei criteri e delle modalità dei procedimenti di valutazione dei Dirigenti Scolastici,
- Sulla Sicurezza, riscrittura di una norma specifica sulle responsabilità del DS rispetto al proprietario dell'immobile, sui poteri di spesa e d'integrazione dell'istituzione scolastica,
- Sulla Valutazione, si chiede di riportare la valutazione dei dirigenti scolastici nell’alveo contrattuale con la sospensione della direttiva 36/2016 e la valutazione del portfolio nella retribuzione di risultato; definire contrattualmente la correlazione tra esiti della valutazione e la retribuzione di risultato, a parità di risorse uguali per tutte le aree della dirigenza afferenti allo stesso livello,
- Sullo Stress da lavoro correlato, risulta necessario organizzare corsi di formazione specifici sul bornout e sullo stress da lavoro correlato sia per quanto concerne l'attività del dirigente scolastico sia la salute del personale scolastico, in particolare dei docenti,
- Per la parte retributiva, bisogna versare nel FUN la RIA dei dirigenti andati in quiescenza dal 1 settembre 2012 e ripristinare un terzo delle risorse tagliate al FUN dal 1 settembre 2012,
- Realizzare la perequazione esterna relativa alla retribuzione di posizione parte fissa dal 1 settembre 2016 tra le diverse ex area della dirigenza confluite nella nuova area dell'istruzione e della ricerca, allineando, comunque, lo stipendio tabellare all'aumento del costo della vita registrato durante il blocco del contratto.
Udir si batte anche per introdurre, come da emendamento, il salario minimo garantito nel triennio 2016/2018; infatti, rispetto al blocco contrattuale avvenuto tra il 2008 e il 2016 e la progressiva perdita d’acquisto dei salari dei dipendenti pubblici in contrasto con gli articoli 36 e 39 della Costituzione, si dispone il riallineamento degli stipendi attraverso l’integrale recupero, in percentuale, del tasso di inflazione reale certificato dall’Istat, superiore al 12%.
EMENDAMENTO UDIR
V
All’articolo 34, comma 1, al termine del periodo, aggiungere il seguente testo: “Tali importi sono incrementati per disporre anche per il triennio 2016/2018 ulteriori aumenti contrattuali al netto di quelli eventualmente già disposti, per allineare il salario minimo al tasso annuo di inflazione reale, certificato dall’Istat. Agli oneri derivanti si provvede attraverso l’utilizzo delle risorse stanziate nel Fondo per il reddito di cittadinanza di cui al comma 1, dell’articolo 21 della presente legge.”
Motivazione [Salario minimo garantito nel triennio 2016/2018]: rispetto al blocco contrattuale avvenuto tra il 2008 e il 2016 e la progressiva perdita d’acquisto dei salari dei dipendenti pubblici in contrasto con gli articoli 36 e 39 della Costituzione si dispone il riallineamento degli stipendi attraverso l’integrale recupero, in percentuale, del tasso di inflazione reale certificato dall’Istat, superiore al 12%. La copertura finanziaria è garantita dalle risorse stanziate nel Fondo per il reddito di cittadinanza di cui all’articolo 21.
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