La partecipazione al bando, che è in Gazzetta Ufficiale da due settimane circa ed estromette una copiosa fetta di abilitati, esclude ingiustamente degli insegnati che vorrebbero prendervi parte: tra essi coloro che hanno esercitato la professione in istituti non statali. Il giovane sindacato ha fatto partire un ricorso specifico, al Tar Lazio, avverso l’esclusione del servizio prestato nelle scuole paritarie per il computo dei due anni utili per l’accesso al concorso riservato 2018 per la scuola Primaria e infanzia.
Il concorso, ricordiamo, consterà di una sola prova d’esame orale e non selettiva, avrà una durata massima di 45 minuti: 30 minuti di simulazione di lezione, accompagnata da un intro sulle scelte contenutistiche, didattiche e metodologiche compiute e 15 minuti di colloquio, da strutturare sui contenuti della lezione e sulla valutazione della lingua straniera. Tale prova porterà alla stesura di graduatorie che introdurranno alle immissioni in ruolo. Per partecipare al concorso bisogna fare domanda on line tramite il sistema ministeriale ‘Polis’ – Istanze On Line - dalle ore 9.00 del 12 novembre alle 23.59 del 12 dicembre.
Anief non è dello stesso parere del Miur e crede che possono concorrere anche i docenti con servizio in scuole non statali alle spalle: possono aderire al ricorso coloro che hanno prestato servizio in scuola paritaria sulla medesima classe di concorso 24 mesi anche non continuativi.
Clicca per aderire al ricorso e invia il modello cartaceo predisposto dall'Ufficio Legale Anief per l'effettivo avvio del ricorso; c’è tempo fino al 12 dicembre, termine ultimo fissato dal bando per la proposizione della domanda di partecipazione.
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