Oggi è la Giornata europea dei genitori e della scuola: il ministro Marco Bussetti coinvolto nella manifestazione. La ricorrenza fa riflettere “sul rapporto di partecipazione tra la famiglia e la scuola e per un confronto teso a valorizzare la relazione tra genitori e insegnanti per rinforzare una relazione educativa di qualità. In continuità dei lavori avviati nell’incontro dell’8 maggio u.s., come da nota prot. AOODGSIP n. 1701 del 18/04/2018, durante la sessione mattutina è previsto l’incontro ‘La partecipazione dei genitori nelle scuole: punti di forza e punti di debolezza’ alla quale sono invitati a partecipare i rappresentanti nazionali del FONAGS, i referenti regionali presso gli UU.SS.RR che curano i lavori dei Forum Regionali delle Associazioni dei Genitori (FORAGS) e i coordinatori rappresentanti delle associazioni dei genitori.”
Il nostro è un momento storico, fatto purtroppo anche di aggressioni a discapito dei lavoratori della scuola, che necessita di cambiamenti reali che possano riportare equilibrio in tutto l’ambiente scolastico e familiare dei discenti. Tale operazione passa anche per la consapevolezza delle tante difficoltà che orbitano attorno al mondo dei docenti. Pochi giorni fa da Lisbona, il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico ha annunciato il prossimo arrivo del “Manifesto europeo degli insegnanti” che vuole proprio essere una carta europea dei professionisti dell'educazione, un nuovo patto generazionale, incentrato anche sulla conoscenza e lo studio dell’Europa; per l’occasione il presidente è intervenuto affermando appunto come sia necessario anche l’inserimento nei programmi scolastici dell'Unione Europea di una nuova materia, 'Cittadinanza europea’.
Infatti, nelle due giornate di confronto a Lisbona su “Professionisti e sindacati dell’istruzione: orizzonte 2025”, è emersa la necessità di introdurre un Manifesto europeo degli insegnanti che può essere assunto come testo base per scrivere una carta europea che fissi norme comuni per riconoscere la professione dell'insegnamento e del dirigente scolastico, dal reclutamento a fine carriera. I docenti sono infatti spesso vittime di una ‘supplentite’ che stenta a sparire e anzi viene alimentata da un sistema che non provvede alla stabilizzazione dei precari.
Il leader dell’Anief ha anche parlato della carriera dei docenti: “l'ultimo rapporto europeo Eurydice ci conferma come da inizio a fine carriera gli stipendi dei docenti europei si differenziano sia per livello base che per merito. Un docente italiano prende quasi la metà di un collega tedesco e questo si ripercuote nella figura del dirigente scolastico e nell'età anagrafica del personale in servizio. Attualmente lo stipendio di un docente italiano non supera 32 mila euro in media, con un assegno ridotto al 70% nel momento in cui va in pensione a 67 anni o dopo 43 anni di servizio. Non vi è nessun riconoscimento economico della funzione sociale del ruolo rivestito né dei pericoli legati al burnout o allo stress di lavoro correlato. Anche rispetto agli attacchi sempre più frequenti di alunni e genitori non vi sono norme particolari a tutela dei lavoratori”.
Il ruolo dell’Unione Europea, in questo contesto, è fondamentale, poiché l’unione europea deve operare per costruire una cittadinanza solidale, regole giuste ed eque, un'identità forgiata sul rispetto del diritto e del dialogo sociale. “Per una società migliore è necessario ripartire anche dalle radici storiche dell’Europa e ricordarci che i valori devono sempre essere guida dei nostri passi: la curiositas deve spingere insegnanti, sindacalisti e governanti a trovare le soluzioni più idonee atte a valorizzare una professione senza la quale non è possibile innalzare la nostra società del domani e questa deve essere supportata dalla famiglia degli studenti. E per far ciò la scuola ha bisogno dell’azione dei genitori: giornate come queste devono ricordarcelo, per attuare una sinergia tutti i giorni dell’anno”, conclude il presidente Pacifico.
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