Proseguono in questi giorni gli incontri tra i funzionari del MIUR e le parti sindacali sul rinnovo del prossimo CCNI sulla mobilità. Il CCNL 2016/2018 ha stabilito che il nuovo Contratto Integrativo sulla mobilità avrà validità triennale (2019/20, 2020/21, 2021/22). “Sarebbe un grande esercizio di democrazia, da parte dell’amministrazione e delle OO.SS., attendere la certificazione della rappresentatività sindacale per il triennio 19-21, prima di avviare una nuova contrattazione o coinvolgere comunque Anief – che tutti sanno esser divenuta rappresentativa fin dai primi incontri -” dichiara Marcello Pacifico presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal. Ma sarebbe ancora più opportuno aspettare la conversione in legge dell'as 763 che modificherebbe l'assegnazione agli ambiti dei docenti in sovrannumero o ancora di quelli che chiedono il trasferimento. Inutile correre per poi cambiare tutto. Bisogna capire dalla Maggioraranza parlamentare e dal Governo se c'è la volontà di approvare tale provvedimento nei prossimi mesi, come sembra di capire dall'esame del disegno di legge.
Inoltre appare iniqua l'ipotesi di limitare al 50% i trasferimenti all’interno della provincia da posto di sostegno a posto comune. La mancata copertura dei posti di sostegno è tutta da arrecare a chi governa in modo maldestro la nostra scuola pubblica: Marcello Pacifico (Anief-Cisal) dichiara: “il fatto stesso che quest’anno siano stati affidati tanti posti di sostegno a docenti non specializzati la dice lunga su quale genere d’intervento occorre adottare, anziché limitarsi a bandire un numero irrisorio di posti (40.000 in tre anni). Il Ministero deve farla finita con le soluzioni-tampone e adottare un piano straordinario di formazione e stabilizzazione per la categoria, superando anche il vincolo percentuale introdotto dall’ex Ministro Maria Chiara Carrozza nella Legge 128/2013.
Infine, bisogna cominciare a pensare a una nuova fase straordinaria sulla mobilità che garantisca il ricongiungimento familiare e il rientro nelle proprie terre d'origine di tutti quelli insegnanti esiliati dalla Buona scuola e che chiedono anche la possibilità di conseguire ulteriori abilitazioni per ottenere i passaggi di ruolo, come Anief ha chiesto anche nelle proposte emendative presentate in Parlamento.